MISCELLANEA
Fig. 4 — Bartolomeo Veneto: Veronica Gambara
Glasgow, Collezione Beattie
francesco Gambara, nacque circa il 1460 e rimase vedova
nel 1511. La donna raffigurata sembra sui venticinque o
trenta anni, così che se fosse Alda il ritratto sarebbe
stato dipinto circa il 1485-1490 cioè in un’epoca troppo
antica per lo stile dell’opera. Sua figlia Veronica naque
nel 1485 e se essa è la persona raffigurata nel dipinto,
questo dev’essere assegnato circa agli anni 1510-1515,
cioè ad un tempo che appunto gli conviene per lo
stile. Ma è Veronica? Nel fondo apparisce il castello
di Brescia che certamente suffraga la tradizione che
questa sia una Gambara, e per di più si dice che la
figura abbia una incredibile rassomiglianza col ritratto
di Veronica a Parma e con l’altro che un tempo era
nella collezione Giovio a Como.
Quanto all’autore, Boltraffio non è mai così ro-
mantico e imaginoso e nemmeno così originale nel
colorito' come questo artista. Difatti la pittura non è
milanese, ma veneziana e si addice di più a Bartolomeo
Veneto di cui io credo sia una delle più belle opere.
Comunque il lettore può giudicare da sè. Possiamo
solo aggiungere che la pittura venne in Inghilterra non
molto tempo fa da una nobile famiglia dell’Italia set-
tentrionale.
Per una strana coincidenza l’ultima pittura veneziana
qui illustrata è un ritratto d’uomo attribuito appunto a
Bartolomeo Veneto (fig. 5) e prestato, come l’altro,
al Moretto
Poiché non
dallo stesso Mr. Beattie. Ma io non posso ac-
cettare questa attribuzione, sebbene a prima
vista si trovi qualche cosa nel quadro che
possa suggerirla. Per quanto questo pittore
proteiforme possa palesarsi in modi diffe-
renti, pure mi sembra che l’esecuzione di
questo dipinto sia troppo povera, la conce-
zione troppo materiale e che esso appar-
tenga più verosimilmente a qualche artista
di second’ordine del genere di Caprioli o di
Girolamo da Treviso. Altri lo ritengono
opera di scuola veronese.1
La scuola fiorentina si presenta con la
Sacra Famìglia di Fra Bartolomeo di pro-
prietà di Sir Frederick Cook di Richmond
firmata e datata 1516. (V. la tavola fuori
testo a pag. 122). Questa composizione
sembra una di quelle favorite dal Frate e
noi troviamo gruppi analoghi nella Gal-
leria Nazionale di Roma e a Pitti. Queste
dipinto è senza confronto il più bello di
tutti e meravigliosamente conservato.
Un tale esemplare fa lamentare ancora
più che sia così meschina la pittura del
Frate entrata da poco nella National Gallery.
I due superbi pannelli di cassoni con la
Storia di David pervennero dalla collezione
1 Si trovavano nell’esposizione anche due ritratti
appartenenti a Sir Charles Robinson: uno dato giu-
stamente al nostro Bartolomeo, l’altro « attribuito
>, ma che io credo appartenga .anch’esso al primo,
ne esistono riproduzioni non posso qui discuterne.
Mg.
5—Scuola veneta: Ritratto d’uomo
Glasgow, Collezione Beattie
Fig. 4 — Bartolomeo Veneto: Veronica Gambara
Glasgow, Collezione Beattie
francesco Gambara, nacque circa il 1460 e rimase vedova
nel 1511. La donna raffigurata sembra sui venticinque o
trenta anni, così che se fosse Alda il ritratto sarebbe
stato dipinto circa il 1485-1490 cioè in un’epoca troppo
antica per lo stile dell’opera. Sua figlia Veronica naque
nel 1485 e se essa è la persona raffigurata nel dipinto,
questo dev’essere assegnato circa agli anni 1510-1515,
cioè ad un tempo che appunto gli conviene per lo
stile. Ma è Veronica? Nel fondo apparisce il castello
di Brescia che certamente suffraga la tradizione che
questa sia una Gambara, e per di più si dice che la
figura abbia una incredibile rassomiglianza col ritratto
di Veronica a Parma e con l’altro che un tempo era
nella collezione Giovio a Como.
Quanto all’autore, Boltraffio non è mai così ro-
mantico e imaginoso e nemmeno così originale nel
colorito' come questo artista. Difatti la pittura non è
milanese, ma veneziana e si addice di più a Bartolomeo
Veneto di cui io credo sia una delle più belle opere.
Comunque il lettore può giudicare da sè. Possiamo
solo aggiungere che la pittura venne in Inghilterra non
molto tempo fa da una nobile famiglia dell’Italia set-
tentrionale.
Per una strana coincidenza l’ultima pittura veneziana
qui illustrata è un ritratto d’uomo attribuito appunto a
Bartolomeo Veneto (fig. 5) e prestato, come l’altro,
al Moretto
Poiché non
dallo stesso Mr. Beattie. Ma io non posso ac-
cettare questa attribuzione, sebbene a prima
vista si trovi qualche cosa nel quadro che
possa suggerirla. Per quanto questo pittore
proteiforme possa palesarsi in modi diffe-
renti, pure mi sembra che l’esecuzione di
questo dipinto sia troppo povera, la conce-
zione troppo materiale e che esso appar-
tenga più verosimilmente a qualche artista
di second’ordine del genere di Caprioli o di
Girolamo da Treviso. Altri lo ritengono
opera di scuola veronese.1
La scuola fiorentina si presenta con la
Sacra Famìglia di Fra Bartolomeo di pro-
prietà di Sir Frederick Cook di Richmond
firmata e datata 1516. (V. la tavola fuori
testo a pag. 122). Questa composizione
sembra una di quelle favorite dal Frate e
noi troviamo gruppi analoghi nella Gal-
leria Nazionale di Roma e a Pitti. Queste
dipinto è senza confronto il più bello di
tutti e meravigliosamente conservato.
Un tale esemplare fa lamentare ancora
più che sia così meschina la pittura del
Frate entrata da poco nella National Gallery.
I due superbi pannelli di cassoni con la
Storia di David pervennero dalla collezione
1 Si trovavano nell’esposizione anche due ritratti
appartenenti a Sir Charles Robinson: uno dato giu-
stamente al nostro Bartolomeo, l’altro « attribuito
>, ma che io credo appartenga .anch’esso al primo,
ne esistono riproduzioni non posso qui discuterne.
Mg.
5—Scuola veneta: Ritratto d’uomo
Glasgow, Collezione Beattie