GLI AFFRESCHT DI CAM.PIONE
165
Fig. 4 — Affresco del sec. xv
Campione
Santuario della Madonna dei Ghirli
pera e l’ha sostituito con toni grigiastri tendenti al turchino.
Questo pittore conosceva l’arte sua, ma chi può essere?
Nessun indizio ci permette di gettar là un nome ; certamente
egli aveva studiato Giotto, come si vede da qualche cerchio
con cui limita le sue forme. M’è sembrato da alcuni tratti
fisionomici, specialmente negli occhi vivi allungati, che esso
si potesse riavvicinare al senese Lippo Memmi (f 1357) e
che nel costume delle donne, nella loro figura, nei loro capelli
a treccia ricordasse alcuni affreschi di Firenze. Questo pittore
tuttavia è più colorista dei Toscani del suo tempo e credo
che si possa ammettere ch’egli abbia lavorato a Campione
verso la metà del secolo xiv.
Sotto gli episodi della vita della Vergine e di San Gio-
vanni c’è uno zoccolo a fondo rosso, molto danneggiato con
divisione a fondi rossi e verde alternati. Una mano inesperta,
ma sincera, vi ha rappresentato con forme prese dal natu-
rale, i lavori dell’agricoltura: battitura del grano, confezione
delle botti, vendemmia, ecc. ; quest’ultimo prova che il clima
s’è raffreddato a Campione dopo il XIV secolo, perchè la
vigna non vi si coltiva più.
Il muro che è di fronte al coro era ugualmente decorato
di affreschi divisi in compartimenti, ma sono rovinatissimi;
una parte è scomparsa nel secolo XVII per la costruzione
d’una tribuna di cantori. Si distinguono vagamente alcune
figure di cui poche sono intiere; un uomo nudo, una donna in ginocchio, un santo nimbato,
che tiene in mano un filatterio, un personaggio inclinato sull’orlo di una specie di pozzo
cilindrico. Io sono incompetente a determinare il senso di queste rappresentazioni che sono
buone pitture, certo, della stessa mano degli episodi della vita della Vergine e di San Gio-
vanni, di cui parecchie scene mi sono ugualmente
restate enigmatiche.
* % *
Il portico nord del santuario è ancli’esso adorno
d’affreschi. Uno rappresenta il Giudizio universale e
si nota a prima vista che questo è stato dipinto su
un affresco più antico. Il Salvatore è seduto sopra un
trono e circondato da un coro di cherubini. Il suo
atteggiamento è quello di un giudice severo. Gli eletti
e i cherubini sono trattati con calma, invece i dannati
hanno, come di ragione, movimenti violenti e volgari.
Ma l’insieme produce una impressione spiacevole, ac-
cresciuta anche dal colorito stridente. Il disegno è
generalmente scorretto, ma energico e talvolta esube-
rante. Il pittore ha voluto provarsi a spaventare i
fedeli meno creduli.
Per un. contrasto poco spiegabile l’artista ha rap-
presentato in un angolo della parte dei dannati una
scena assai diversa dal soggetto principale. In un
grazioso paesaggio è una dama elegantemente abbi-
gliata, verso la quale s’avanzano due gentiluomini
vestiti con lusso : uno suona il mandolino. A prima
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Fig. 5 — Affresco del sec. xiv
Campione, Santuario della Madonna dei Ghirli
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Fig. 4 — Affresco del sec. xv
Campione
Santuario della Madonna dei Ghirli
pera e l’ha sostituito con toni grigiastri tendenti al turchino.
Questo pittore conosceva l’arte sua, ma chi può essere?
Nessun indizio ci permette di gettar là un nome ; certamente
egli aveva studiato Giotto, come si vede da qualche cerchio
con cui limita le sue forme. M’è sembrato da alcuni tratti
fisionomici, specialmente negli occhi vivi allungati, che esso
si potesse riavvicinare al senese Lippo Memmi (f 1357) e
che nel costume delle donne, nella loro figura, nei loro capelli
a treccia ricordasse alcuni affreschi di Firenze. Questo pittore
tuttavia è più colorista dei Toscani del suo tempo e credo
che si possa ammettere ch’egli abbia lavorato a Campione
verso la metà del secolo xiv.
Sotto gli episodi della vita della Vergine e di San Gio-
vanni c’è uno zoccolo a fondo rosso, molto danneggiato con
divisione a fondi rossi e verde alternati. Una mano inesperta,
ma sincera, vi ha rappresentato con forme prese dal natu-
rale, i lavori dell’agricoltura: battitura del grano, confezione
delle botti, vendemmia, ecc. ; quest’ultimo prova che il clima
s’è raffreddato a Campione dopo il XIV secolo, perchè la
vigna non vi si coltiva più.
Il muro che è di fronte al coro era ugualmente decorato
di affreschi divisi in compartimenti, ma sono rovinatissimi;
una parte è scomparsa nel secolo XVII per la costruzione
d’una tribuna di cantori. Si distinguono vagamente alcune
figure di cui poche sono intiere; un uomo nudo, una donna in ginocchio, un santo nimbato,
che tiene in mano un filatterio, un personaggio inclinato sull’orlo di una specie di pozzo
cilindrico. Io sono incompetente a determinare il senso di queste rappresentazioni che sono
buone pitture, certo, della stessa mano degli episodi della vita della Vergine e di San Gio-
vanni, di cui parecchie scene mi sono ugualmente
restate enigmatiche.
* % *
Il portico nord del santuario è ancli’esso adorno
d’affreschi. Uno rappresenta il Giudizio universale e
si nota a prima vista che questo è stato dipinto su
un affresco più antico. Il Salvatore è seduto sopra un
trono e circondato da un coro di cherubini. Il suo
atteggiamento è quello di un giudice severo. Gli eletti
e i cherubini sono trattati con calma, invece i dannati
hanno, come di ragione, movimenti violenti e volgari.
Ma l’insieme produce una impressione spiacevole, ac-
cresciuta anche dal colorito stridente. Il disegno è
generalmente scorretto, ma energico e talvolta esube-
rante. Il pittore ha voluto provarsi a spaventare i
fedeli meno creduli.
Per un. contrasto poco spiegabile l’artista ha rap-
presentato in un angolo della parte dei dannati una
scena assai diversa dal soggetto principale. In un
grazioso paesaggio è una dama elegantemente abbi-
gliata, verso la quale s’avanzano due gentiluomini
vestiti con lusso : uno suona il mandolino. A prima
f '
JSw'
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Fig. 5 — Affresco del sec. xiv
Campione, Santuario della Madonna dei Ghirli