BIBLIOGRAFIA ARTISTICA
169
6.
Inventari di monumenti d’arte, cataloghi di Musei e Gallerie,
guide nazionali e cittadine, illustrazioni di luoghi.
Catalogne of thè works of art bequeathed
to thè British Museum by Baron Ferd.
Rothschild, M. P., i8g8, by Charles
Hercules Read. London, 1902.
Col modesto nome di catalogo, Carlo Ercole Read,
conservatore del British Museum, ha pubblicato un
elegantissimo volume che contiene un’accurata descri-
zione degli oggetti d’arte che il barone Ferdinando
Rothschild, morto nel 1898, lasciò a quel museo.
Il barone Rothschild, appassionato raccoglitore di
rarità artistiche, aveva continuato ad accrescere con
amore ed intelligenza questa collezione bellissima di
bronzi, armi, smalti, cristalli, maioliche, gioielli, argenti,
intagli, ecC., iniziata dal padre barone Anseimo.
Il legato Waddesdon, così chiamato dal nome del
luogo ove la collezione era stata pazientemente e sa-
pientemente raccolta, riunisce i più alti pregi artistici
e storici. La maggior parte delle opere d’arte appar-
tiene al periodo del Rinascimento, ma non mancano
alcuni oggetti d’arte classica. Notevoli per la finezza
di esecuzione e per lo stato di conservazione perfetta
sono gli scudi in ferro battuto, con storie di rilievo,
damascati in oro e argento ; i bellissimi smalti dipinti
di Limoges dai vivaci colori iridescenti e dai riflessi
dorati ; le preziose maioliche delle rinomate fabbriche
d’Urbino; i lavori in cristallo, oro e pietra dura, fran-
cesi e tedeschi ; le coppe e i bicchieri ; i piatti d’ar-
gento dorato e cesellato, tedeschi e fiamminghi ; i
ricchi gioielli con smalti, oro e pietre preziose, dai
disegni complicati e barocchi del xvn secolo ; i finis-
simi intagli nei quali l’elemento architettonico si unisce
con i bassorilievi e con gli ornamenti decorativi.
La bella pubblicazione di Carlo Ercole Read è assai
più che un semplice catalogo, perchè invece di una
esposizione arida e concisa e molto spesso insufficiente
quale di solito ci offrono i cataloghi delle collezioni arti-
stiche di tal genere, ci dà un’illustrazione completa e
particolareggiata di ogni opera d’arte, fatta con criteri
rigorosamente scientifici, corredata di bellissime ripro-
duzioni e di tutte quelle notizie che possono presen-
tare un interesse speciale per lo storico, il critico,
l’archeologo, ed in genere per tutti coloro che stu-
diano ed apprezzano questi preziosi prodotti delle arti
minori.
Noi ammiriamo perciò il bel lavoro del dotto con-
servatore della sezione delle antichità britanniche e
medievali del British Museum, ben degno del dona-
tore benemerito.
G. Grilli.
8.
Periodici: Rivista delle riviste straniere - Rivista delle ri-
viste italiane.
The Brikbilder. Boston, U. S. A. Marzo 1902.
Pag. 47.
Il signor Walter H. Kilham pubblica un articolo
d’estetica sui monumenti di parecchie città del setten-
trione d’Italia, fermandosi specialmente a considerare
gli edifici medievali di Verona.
— Pag. 55-
Allan Marquand : Pavimenti dei della Robbia. —
Del pavimento fatto da Luca della Robbia il vecchio
nello Scrittoio di Piero de’ Med'ci a Firenze e da Luca
il giovane nel Vaticano sotto la direzione di Raffaello
non si conserva quasi più che il ricordo, restando
solo pochi avanzi del secondo.
Il signor Marquand si è posto alla ricerca di pavi-
menti robbieschi. Nel soffitto di Luca della Robbia
nella cappella di Portogallo a San Miniato egli ritrova
motivi ornamentali che dovevano essere comuni anche
ai pavimenti del maestro.
In seguito egli pubblica la riproduzione del pavi-
mento di Andrea della Robbia, che sta davanti ad un
altare della chiesa collegiata di Empoli. Con questo
di Empoli egli paragona le maioliche fatte da Andrea
per il lavabo di Santa Maria Novella.
Da ultimo l’A. parla dei sette o otto figli di Andrea
della Robbia, di cui si sa che Giovanni, Girolamo,
Fra Ambrogio, Fra Mattia e Luca lavorarono in ter-
recotte invetriate.
L’A. trovò pochi anni fa una Madonna col Bam-
bino, di Giovanni a Parigi, con la data 1523.
Le opere di Girolamo sono sparse un po’ dapper-
tutto, anche in Francia e in Spagna.
In un prossimo articolo l’A. parlerà di Fra Ambro-
gio e di Fra Mattia.
Les Arts. Febbraio 1902. Pag. 15.
Gaston Migeon : Nuovi acquisti del museo del Lou-
vre. — La sezione degli avori si è arricchita d’una
placca d’avorio scolpito con la rappresentazione di
Gesù Cristo in trono fra i simboli degli evangelisti ed
angioli che agitano i turiboli. Dalla riproduzione che
il signor Migeon pubblica mi sembra che la piccola
scultura non sia opera del xn secolo come egli dice;
e piuttosto proporrei per essa il quesito se non sia
lavoro d’ artefice carolingio.
Importanti sono due pissidi eburnee che l’A. dice
d’arte italiana del vi secolo e ornate di storie dell’an-
tico Testamento.
L'Arte. V, 22.
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6.
Inventari di monumenti d’arte, cataloghi di Musei e Gallerie,
guide nazionali e cittadine, illustrazioni di luoghi.
Catalogne of thè works of art bequeathed
to thè British Museum by Baron Ferd.
Rothschild, M. P., i8g8, by Charles
Hercules Read. London, 1902.
Col modesto nome di catalogo, Carlo Ercole Read,
conservatore del British Museum, ha pubblicato un
elegantissimo volume che contiene un’accurata descri-
zione degli oggetti d’arte che il barone Ferdinando
Rothschild, morto nel 1898, lasciò a quel museo.
Il barone Rothschild, appassionato raccoglitore di
rarità artistiche, aveva continuato ad accrescere con
amore ed intelligenza questa collezione bellissima di
bronzi, armi, smalti, cristalli, maioliche, gioielli, argenti,
intagli, ecC., iniziata dal padre barone Anseimo.
Il legato Waddesdon, così chiamato dal nome del
luogo ove la collezione era stata pazientemente e sa-
pientemente raccolta, riunisce i più alti pregi artistici
e storici. La maggior parte delle opere d’arte appar-
tiene al periodo del Rinascimento, ma non mancano
alcuni oggetti d’arte classica. Notevoli per la finezza
di esecuzione e per lo stato di conservazione perfetta
sono gli scudi in ferro battuto, con storie di rilievo,
damascati in oro e argento ; i bellissimi smalti dipinti
di Limoges dai vivaci colori iridescenti e dai riflessi
dorati ; le preziose maioliche delle rinomate fabbriche
d’Urbino; i lavori in cristallo, oro e pietra dura, fran-
cesi e tedeschi ; le coppe e i bicchieri ; i piatti d’ar-
gento dorato e cesellato, tedeschi e fiamminghi ; i
ricchi gioielli con smalti, oro e pietre preziose, dai
disegni complicati e barocchi del xvn secolo ; i finis-
simi intagli nei quali l’elemento architettonico si unisce
con i bassorilievi e con gli ornamenti decorativi.
La bella pubblicazione di Carlo Ercole Read è assai
più che un semplice catalogo, perchè invece di una
esposizione arida e concisa e molto spesso insufficiente
quale di solito ci offrono i cataloghi delle collezioni arti-
stiche di tal genere, ci dà un’illustrazione completa e
particolareggiata di ogni opera d’arte, fatta con criteri
rigorosamente scientifici, corredata di bellissime ripro-
duzioni e di tutte quelle notizie che possono presen-
tare un interesse speciale per lo storico, il critico,
l’archeologo, ed in genere per tutti coloro che stu-
diano ed apprezzano questi preziosi prodotti delle arti
minori.
Noi ammiriamo perciò il bel lavoro del dotto con-
servatore della sezione delle antichità britanniche e
medievali del British Museum, ben degno del dona-
tore benemerito.
G. Grilli.
8.
Periodici: Rivista delle riviste straniere - Rivista delle ri-
viste italiane.
The Brikbilder. Boston, U. S. A. Marzo 1902.
Pag. 47.
Il signor Walter H. Kilham pubblica un articolo
d’estetica sui monumenti di parecchie città del setten-
trione d’Italia, fermandosi specialmente a considerare
gli edifici medievali di Verona.
— Pag. 55-
Allan Marquand : Pavimenti dei della Robbia. —
Del pavimento fatto da Luca della Robbia il vecchio
nello Scrittoio di Piero de’ Med'ci a Firenze e da Luca
il giovane nel Vaticano sotto la direzione di Raffaello
non si conserva quasi più che il ricordo, restando
solo pochi avanzi del secondo.
Il signor Marquand si è posto alla ricerca di pavi-
menti robbieschi. Nel soffitto di Luca della Robbia
nella cappella di Portogallo a San Miniato egli ritrova
motivi ornamentali che dovevano essere comuni anche
ai pavimenti del maestro.
In seguito egli pubblica la riproduzione del pavi-
mento di Andrea della Robbia, che sta davanti ad un
altare della chiesa collegiata di Empoli. Con questo
di Empoli egli paragona le maioliche fatte da Andrea
per il lavabo di Santa Maria Novella.
Da ultimo l’A. parla dei sette o otto figli di Andrea
della Robbia, di cui si sa che Giovanni, Girolamo,
Fra Ambrogio, Fra Mattia e Luca lavorarono in ter-
recotte invetriate.
L’A. trovò pochi anni fa una Madonna col Bam-
bino, di Giovanni a Parigi, con la data 1523.
Le opere di Girolamo sono sparse un po’ dapper-
tutto, anche in Francia e in Spagna.
In un prossimo articolo l’A. parlerà di Fra Ambro-
gio e di Fra Mattia.
Les Arts. Febbraio 1902. Pag. 15.
Gaston Migeon : Nuovi acquisti del museo del Lou-
vre. — La sezione degli avori si è arricchita d’una
placca d’avorio scolpito con la rappresentazione di
Gesù Cristo in trono fra i simboli degli evangelisti ed
angioli che agitano i turiboli. Dalla riproduzione che
il signor Migeon pubblica mi sembra che la piccola
scultura non sia opera del xn secolo come egli dice;
e piuttosto proporrei per essa il quesito se non sia
lavoro d’ artefice carolingio.
Importanti sono due pissidi eburnee che l’A. dice
d’arte italiana del vi secolo e ornate di storie dell’an-
tico Testamento.
L'Arte. V, 22.