RICORDI DI UN VIAGGIO ARTISTICO OLTRALPE
205
de la Gaule et singularités de
Troyes, par Jean le Maire (Lyon,
1510). Circostanza interessante a
sapersi è che egli accompagnò
Carlo VITI nella sua calata in
Lombardia, e che nel 1501 fu a
Milano. Dipinse il ritratto di Anna
di Bretagna, sua protettrice.
Nel Salon Carré sta appesa
una bellissima Madonna col Putto,
in trono, e ai lati, in atto di pre-
ghiera, due devoti, Carlo Vili
e sua moglie, a quanto si crede.
Sui due pilastri della balaustra si
vedono ripetute le iniziali J. P.,
che vennero interpretate come
allusione a Jean Perreal o Jean de
Paris. L’opera stessa, che è una
vera perla, per quanto palesi delle
affinitàcon quelle di Gerard David,
potrebbe essere di un francese.
Con codesto quadro quello del
signor Kaufmann non avrebbe di
comune null’altro che il bel colo-
rito, succoso, laddove nel disegno
apparirebbe più secco e più affine
alle cose di Ugo van der Goes.
Stando a certi indizi ritenuti
con troppa superficialità come
decisivi in tempi passati, il nostro
mecenate sarebbe possessore di p.g_ _ Maestro dd]a Morte de„a Vergine: Autoritratto
due ritratti da assegnare al ferra-
rese Garofalo. Sono due mezze figure di uomini che porgono ciascuno nella mano destra un
garofano. Oggi sarebbe tenuto per un critico da burla chi non avesse a intendere che in realtà
non sono nè dipinti da lui, nè tampoco di un medesimo autore di scuola oltremontana.
Appartiene all’antica scuola olandese collegata alla fiamminga quello dove il perso-
naggio rappresentato sorge davanti un parapetto con un teschio sotto la sinistra, il garo-
fano nell’altra, un paese svariato nel fondo. Ad un ramo di un albero sta appeso lo stemma
contenente un’aquila araldica. Se sia poi effettivamente opera di Dirk Jacobsz, come vuole
il catalogo, o di Jean Scoreel, come opinano altri giudici competenti, è cosa da decidersi
in ultima istanza dai conoscitori d’oltremonte. L’opera principale del primo dei due nomi-
nati pittori trovasi nella Galleria Imperiale di Pietroburgo ; a Vienna un suo ritratto datato
del 1529. Fu scolaro di suo padre, Jacob Cornelisz. Nacque intorno il 1497, morì nel 1567.
A due anni prima risale la nascita dello Scoreel, che morì nel 1562. Nella Galleria Doetsch,
dove si trovava anni addietro il ritratto di che si ragiona, passava per opera di questo
ultimo, d’accordo col giudizio del noto direttore dott. Bredius ed anche con quello del
signor Schweitzer sullodato. E ad Ogni modo pittura condotta da mano abile e da artista
che non dev’essere rimasto insensibile all’influenza italiana.
Vie più fine ed interessante è l’altro uomo che porge un garofano: fisionomia aperta*
occhio parlante (fig. 6a). E un tipo eminentemente tedesco, dal naso grosso, dagli zigomi
L’Arte. V, 26.
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de la Gaule et singularités de
Troyes, par Jean le Maire (Lyon,
1510). Circostanza interessante a
sapersi è che egli accompagnò
Carlo VITI nella sua calata in
Lombardia, e che nel 1501 fu a
Milano. Dipinse il ritratto di Anna
di Bretagna, sua protettrice.
Nel Salon Carré sta appesa
una bellissima Madonna col Putto,
in trono, e ai lati, in atto di pre-
ghiera, due devoti, Carlo Vili
e sua moglie, a quanto si crede.
Sui due pilastri della balaustra si
vedono ripetute le iniziali J. P.,
che vennero interpretate come
allusione a Jean Perreal o Jean de
Paris. L’opera stessa, che è una
vera perla, per quanto palesi delle
affinitàcon quelle di Gerard David,
potrebbe essere di un francese.
Con codesto quadro quello del
signor Kaufmann non avrebbe di
comune null’altro che il bel colo-
rito, succoso, laddove nel disegno
apparirebbe più secco e più affine
alle cose di Ugo van der Goes.
Stando a certi indizi ritenuti
con troppa superficialità come
decisivi in tempi passati, il nostro
mecenate sarebbe possessore di p.g_ _ Maestro dd]a Morte de„a Vergine: Autoritratto
due ritratti da assegnare al ferra-
rese Garofalo. Sono due mezze figure di uomini che porgono ciascuno nella mano destra un
garofano. Oggi sarebbe tenuto per un critico da burla chi non avesse a intendere che in realtà
non sono nè dipinti da lui, nè tampoco di un medesimo autore di scuola oltremontana.
Appartiene all’antica scuola olandese collegata alla fiamminga quello dove il perso-
naggio rappresentato sorge davanti un parapetto con un teschio sotto la sinistra, il garo-
fano nell’altra, un paese svariato nel fondo. Ad un ramo di un albero sta appeso lo stemma
contenente un’aquila araldica. Se sia poi effettivamente opera di Dirk Jacobsz, come vuole
il catalogo, o di Jean Scoreel, come opinano altri giudici competenti, è cosa da decidersi
in ultima istanza dai conoscitori d’oltremonte. L’opera principale del primo dei due nomi-
nati pittori trovasi nella Galleria Imperiale di Pietroburgo ; a Vienna un suo ritratto datato
del 1529. Fu scolaro di suo padre, Jacob Cornelisz. Nacque intorno il 1497, morì nel 1567.
A due anni prima risale la nascita dello Scoreel, che morì nel 1562. Nella Galleria Doetsch,
dove si trovava anni addietro il ritratto di che si ragiona, passava per opera di questo
ultimo, d’accordo col giudizio del noto direttore dott. Bredius ed anche con quello del
signor Schweitzer sullodato. E ad Ogni modo pittura condotta da mano abile e da artista
che non dev’essere rimasto insensibile all’influenza italiana.
Vie più fine ed interessante è l’altro uomo che porge un garofano: fisionomia aperta*
occhio parlante (fig. 6a). E un tipo eminentemente tedesco, dal naso grosso, dagli zigomi
L’Arte. V, 26.