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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 3
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D'Ancona, Paolo: Le rappresentazioni allegoriche delle arti liberali del medio evo e nel rinascimento, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0255

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2 12

PAOLO D'ANCONA

il nascimento e a scrutarne le origini nel
buio de’ tempi remotissimi. Nel primo caso
una guida sicura ci accompagna: a una
testimonianza preziosa possiamo affidarci, il
monumento; nel secondo caso, bisogna ri-
costruire ciò che il tempo e gli uomini hanno
spesso, fatto a gara a distruggere aiutandoci
soltanto di tradizioni scritte od orali su
quello che è perduto, e talora di semplici ri-
cordanze ed accenni fugaci.

Per ciò che riguarda le Arti Liberali uno
dei primi esempj di personificazione allego-
rica si ha in un codice della Biblioteca di
Vienna 1 eseguito a Bisanzio al principio
del VI secolo, contenente le opere del ce-
lebre medico Dioscoride scritte per la prin-
cipessa Giuliana Anicia, morta a Costanti-

nopoli nei primi anni del regno di Giusti-
risa. Piedistallo del pulpito di Giovanni risano .

niano. In una delle miniature, eseguite an-
cor sotto l’influsso dell’arte classica, trovasi raffigurata la principessa tra la Prudenza e la
Magnanimità, mentre intorno, negl’interstizj lasciati dagl’intrecci ornamentali, vedonsi piccoli
Genj in atto di dipingere, scolpire o architettare, allusivi forse alle occupazioni e alle opere
della donna regale. Adunque, non una vera e propria rappresentazione delle Arti Liberali,
conformate alla poetica fantasia di Marciano Capella, ma piuttosto una concezione allegorica
delle Arti Meccaniche, le quali sovente
stanno presso alle prime in qualità di sorelle
minori.

Bisogna venire all’età carolingia per
trovare una figurazione delle Arti eviden-
temente ispirata agli scritti del retore carta-
ginese. Il monumento è andato perduto, ma
ce ne possiamo fare un’ idea ricorrendo ad un
carme, in che viene minutamente descritto.

Nella Historia Karoli Magni et Rotholandi,
che va sotto il nome di Turpino,2 ma com-
pilata in realtà solo agli inizj del sec. XII,
si legge che il monarca francese fece di-
pingere le sette Arti nel suo palazzo di
Aquisgrana,3 assieme alle battaglie del vec-
chio e nuovo Testamento e a quelle da cui
era uscito vittorioso in Ispagna. Quanto vi
sia di vero in ciò, non si può precisare;

ma che le Arti Liberali figurassero in questi Pisa. piedistallo del pulpito di Giovanni Pisano
dipinti appare più che probabile, quando si

rifletta che fra i componimenti poetici di Teodulfo,4 vescovo di Orléans, vi ha un lungo « Carmen
de septem artibus liberalibus », il quale sembra appunto ispirato da un’opera d’arte real-

1 Id. id., pag. 340. La miniatura è riprodotta a
pag. 141.

2 Turpini, Historia Karoli Magni et Rotholandi,
par. xxxi, ediz. Castets, Montpellier, 1880.

3 Nella Crònica generai de Esporla si parla delle Arti

come esistenti nella tomba di Carlo Magno ; vedi His-
toire poetique de Charlemagne par Gaston Paris,
pag. 370, Paris, 1865.

4 M. G. P. Lat. I, 544, carni. 46.
 
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