LE RAPPRESENTAZIONI ALLEGORICHE DELLE ARTI LIBERALI
21 g
tello, che cerca occultarsi nelle
pieghe del manto (sub pallio
occulebat insidias ■viperinas)-.
la donna sembra intenta ad
allontanarlo da un essere strano
a forma di scimmia, forse il « si
quis » di Marciano, che poi
accalappiato dal serpe diverrà
sua facile preda. Il Didron in
generale si acuto ci sembra
abbia qui frainteso il significato
delle figure che accompagnano
l’Arte : « La Dialectique écrase
le serpent, qui symbolise le
génie du mal, et elle confond
le singe, qui passe pour le ge-
nie de la malice ». 1 II corpo
della Dialettica magro e sten-
tato, quasi di tisica, è avvolto
in una veste succinta, che ne
rileva le forme (,feviina con-
tractioris corporis habitusque
furvi). Le altre caratteristiche
le quali, secondo il Capella,
contraddistinguono quest’Arte,
il pallore, la vivacità, la mobi-
lità dello sguardo, l’artefice non
poteva renderle. In atteggia-
mento pensoso è raffigurata la
Geometria, assai differente da quella ideata da Marciano. Nella destra ha un compasso, suo
principale attributo. E vestita di una lunga toga, ma le manca il manto maraviglioso rabe-
scato di figure geometriche. Nondimeno l’artista e il poeta si son trovati d’accordo in un’opera
pietosa, nel concedere cioè dei calzari a quest’Arte destinata pel suo ufficio a compiere i
più faticosi viaggi, e varcare le maggiori distanze. La Musica ha sembianze giovanili. Con
la destra tocca lievemente un’arpa, l’istrumento prediletto del Re salmista, e con l’altra
mano ne armonizza le corde.'Dal volto leggermente inclinato s’indovina intenta ad ascoltare
i suoni, che va traendo dal suo strumento. Siede sopra una specie di trono, circondata da
tre piccoli gemetti bizzarri, forse i rappresentanti della Musica strumentale, della Musica
vocale e del maestro concertatore. Anche per questa rappresentazione, l’artista ben poco
profitto poteva trarre dalle fantasie pitagoriche del retore cartaginese.
Firenze, Campanile del Duomo
Andrea Pisano e scolari : La Geometria
(Fotografia Alinari)
IV.
Veniamo adesso all’arte nostra. È noto come i nostri primitivi, intenti a ritrovare l’eu-
ritmia delle forme, venuta meno durante l’età di mezzo, e a dare anima e senso di vita
alle loro figure, in generale preferirono, quanto al soggetto delle composizioni, elaborare tra-
dizionali e popolari, immagini dell’arte religiosa o profana. Il nostro vecchio canone ebbe
quindi la singolare ventura di trovarsi rappresentato nei tre massimi monumenti dell’ arte
Didron, La Cathédrale de Reims cit.
21 g
tello, che cerca occultarsi nelle
pieghe del manto (sub pallio
occulebat insidias ■viperinas)-.
la donna sembra intenta ad
allontanarlo da un essere strano
a forma di scimmia, forse il « si
quis » di Marciano, che poi
accalappiato dal serpe diverrà
sua facile preda. Il Didron in
generale si acuto ci sembra
abbia qui frainteso il significato
delle figure che accompagnano
l’Arte : « La Dialectique écrase
le serpent, qui symbolise le
génie du mal, et elle confond
le singe, qui passe pour le ge-
nie de la malice ». 1 II corpo
della Dialettica magro e sten-
tato, quasi di tisica, è avvolto
in una veste succinta, che ne
rileva le forme (,feviina con-
tractioris corporis habitusque
furvi). Le altre caratteristiche
le quali, secondo il Capella,
contraddistinguono quest’Arte,
il pallore, la vivacità, la mobi-
lità dello sguardo, l’artefice non
poteva renderle. In atteggia-
mento pensoso è raffigurata la
Geometria, assai differente da quella ideata da Marciano. Nella destra ha un compasso, suo
principale attributo. E vestita di una lunga toga, ma le manca il manto maraviglioso rabe-
scato di figure geometriche. Nondimeno l’artista e il poeta si son trovati d’accordo in un’opera
pietosa, nel concedere cioè dei calzari a quest’Arte destinata pel suo ufficio a compiere i
più faticosi viaggi, e varcare le maggiori distanze. La Musica ha sembianze giovanili. Con
la destra tocca lievemente un’arpa, l’istrumento prediletto del Re salmista, e con l’altra
mano ne armonizza le corde.'Dal volto leggermente inclinato s’indovina intenta ad ascoltare
i suoni, che va traendo dal suo strumento. Siede sopra una specie di trono, circondata da
tre piccoli gemetti bizzarri, forse i rappresentanti della Musica strumentale, della Musica
vocale e del maestro concertatore. Anche per questa rappresentazione, l’artista ben poco
profitto poteva trarre dalle fantasie pitagoriche del retore cartaginese.
Firenze, Campanile del Duomo
Andrea Pisano e scolari : La Geometria
(Fotografia Alinari)
IV.
Veniamo adesso all’arte nostra. È noto come i nostri primitivi, intenti a ritrovare l’eu-
ritmia delle forme, venuta meno durante l’età di mezzo, e a dare anima e senso di vita
alle loro figure, in generale preferirono, quanto al soggetto delle composizioni, elaborare tra-
dizionali e popolari, immagini dell’arte religiosa o profana. Il nostro vecchio canone ebbe
quindi la singolare ventura di trovarsi rappresentato nei tre massimi monumenti dell’ arte
Didron, La Cathédrale de Reims cit.