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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 3
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0292

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MISCELLANEA

249

anzi piena facoltà di procedere alla espropriazione dei
fabbricati e di punire quelli che osassero opporsi ai
suoi ordini od anco semplicemente trascurarli. E perchè
il lavoro, una volta cominciato, proceda spedito, il
prelodato ingegnere può nominarsi uno o più aiutanti,
che lo sostituiscano nelle sue assenze.

Lo stesso giorno 3 di maggio, adunatosi il Consiglio
de’ XII, dietro richiesta del Moro, veniva deputato un
tal Rosso de Ardicii fu Filippo a tenere i conti « to-
cius calcine, que conducetur jn Vigleuano prò apotecis
et edificijs que fierint super platea». Come si vede,
i lavori furono subito iniziati.

Ma il guaio più grosso consisteva sempre nella
espropriazione delle case vecchie, occupanti l’area
della erigenda piazza ; laonde fu necessario un prov-
vedimento eccezionale, date le non poche proteste
degl’interessati; e il Duca, intendi sempre il Moro,
con sua lettera data a Vigevano il 5 maggio,1 mentre
rimetteva al Comune, a suo beneplacito, le entrate
del 1493 e degli anni seguenti, volle che quelle del
primo anno, cioè del 1493, fossero concesse « a lo
Egregio Ambrosio de corte suo maestro de caxa vni-
versale, Et per luy distribuite alli damnificati, gitati ad
fare la piaza et cussi li portici per li ornamenti de
la terra», indennizzandoli in tal modo «per questo
anno... secundo la limitatione et discrecione de esso
Ambrosio ».

Così si poterono incominciare i lavori ; i quali, con-
dotti innanzi vigorosamente, furono ultimati entro il
termine di- due anni circa. Non pare, però, che la pro-
messa contenuta nella lettera del 5 maggio sia stata
pienamente osservata : quindi nuove proteste da parte
del Comune vigevanese, richiesta di revisione della
sentenza « latta de la piaza nova de Vigeuano per il
Magnifico Maestro Ambrosio da Curie»,2 lesiva alla
comunità stessa, e conseguente concessione, da parte
del Moro, allora duca di Milano, per tacitarla, della
perpetua esenzione dalla tassa de’ cavalli.3 Un docu-
mento poi del 1542, 4 mentre ci fa conoscere l’area
precisa espropriata (12 pertiche, 22 tavole, 6 piedi) e
il prezzo valutato per ogni pertica (100 fiorini), ci dice
che tale somma fu dal Comune sborsata « illis parti-
cularibus personis, quorum erant diete Domus ».

Appena cominciata la costruzione della piazza, fu
abbattuta l’antica abitazione del Podestà, nella quale
si trovava eziandio il palazzo comunale; e, dietro or-
dine del Moro, che vi concorse per un anno con la

1 Arch. comun. di Vigevano, Reg. liti, due al., I, f. 12.

2 Arch. comun. di Vigevano, cas. 121, cart. 76, fase. 5.

3 Arch. comun. di Vigevano, Simone del Pozzo, Estimo, f. 511 v.
e f. 515 e seguenti (ms.). Cfr. per questo anche il mio lavoro La fon-
dazione della Villa Sforzesca secondo Simone dal Pozzo e i docu-
menti de II' Archivio Vigevanasco, in Bollettino Storico-Bibliografico
Subalpino, anno VII (1902), capitolo V.

4 Arch. comun. di Vigevano, op. cit., f. 515 v.; e il mio lavoro :
La fondazione della Villa Sforzesca, ecc., ibid., docum. XXIV.

5 Arch. comun. di Vigevano, Convocati del Consiglio de' XIISa-

somma di mille ducati,! un nuovo e più ampio pa-
lazzo fu eretto prospiciente la nuova piazza, nel luogo
ove ancor presentemente si trova, sebbene in propor-
zioni più modeste. In diverse riprese, il suolo della
piazza fu spianato e sgomberato de’vari rottami; 1 non
risulta che sia stato selciato co’ciottoli, ma ce lo fa
dubitare la venuta a Vigevano di non pochi « magistri
ad solandum stratas»,2 sebbene essa risalga ad epoca
relativamente troppo vicina all’inizio dei lavori della
piazza. Lungi da questa, poi, furono portate le bec-
cherie 5 e ogni altro negozio, che non fosse meno che
decente; solo fu permesso utilizzarne l’area per il mer-
cato quotidiano (piccolo) e settimanale (grande).4 II
fatto che il 12 settembre 1494 fu proclamato l’ap-
palto del nuovo plateatico, « Forma incantus plathee
Noue communitas Vigleuani, ecc. », dimostra chiara-
mente che la piazza era allora ormai finita e servibile ;
l’accenno alle vòlte del palazzo (porticato), da imbian-
carsi, e a’tre stemmi, da dipingersi sulla facciata ante-
riore del medesimo, s prova eziandio che la decora-
zione era condotta a buon punto, se non da molto
incominciata, nel luglio 1494. Ma v’ ha di più. La monca
iscrizione DVX • BARRI, che si vede sull’antico por-
tone, ora distrutto, a cavaliere delle vie Mercanti e
Beccherie, attesta a sufficienza che la parte decorativa
della piazza dovea essere ultimata nell’ottobre 1494,
dopo il quale il Moro, morto il suo nipote, si fece
proclamare Dux Medìolanì.

Ed ora, due parole sulla primitiva decorazione della
piazza. Ricordo subito che vari deturpamenti furono
ad essa arrecati dai posteri, non molto intelligenti
in fatto d’arte ; ma i più gravi furono compiuti dal
150 vescovo di Vigevano, Giovanni Caramuele Lob-
kowitz nel 16S1, e dai reggitori del Comune nel 1757.
La prima volta, tolta alla piazza quella varietà, che
pur la rendeva simpatica, fu dipinta a tinta cenero-
gnola con ornati in giallo all’arcate e alle finestre,
quasi ad imitare la nuova facciata del Duomo, opera
dello stesso vescovo ; la seconda volta fu imbiancata
con calce e ornata con una fascia rossiccia e cornici
dello stesso colore alle finestre. Nel 1850, infine, si
tentò di abbattere completamente la piazza antica, per
costruirne una nuova e coi fabbricati più alti: non se
ne fece nulla, forse per mancanza di denari, quan-
tunque il progetto di massima e il preventivo della

pienti, II, Seduta 24 luglio 1492. — Cfr. il mio lavoro : L’alloggio del
Podestà di Vigevano e il Palazzo del Comune nel secolo XV, pag. 30,
n. 20. Mortara-Vigevano, tip, Cortellezzi, 1901.

1 Arch. comun. di Vigevano, Convocati cit., passim.

2 Arch. comun. di Vigevano, cit., Seduta 5 luglio 1492.

3 Arch. comun. di Vigevano, Convocati cit., Seduta 29 mag-
gio 1492.

4 Arch. comun. di Vigevano, Incanti, II, f. 89 (12 sett. 1494) e
f. 95 (i° marzo 1495). — Sul mercato di Vigevano, cfr. il citato mio
lavoro: Bianca Visconti di Savoia, ecc., pag. 305-8.

5 Arch. comun. di Vigevano, Convocati cit., Seduta 20 giugiio
e 21 luglio 1494.
 
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