LE RAPPRESENTAZIONI ALLEGORICHE DELLE ARTI LIBERALI
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significare questa amara lagnanza, poiché tutto ivi parla dei vittoriosi signori di Rimini,
tutto richiama alle forme e allo spirito dell’antichità.
Le nostre Arti liberali trovansi nella cappella di San Gaudenzio, una delle più notevoli
del tempio, in tanti scompartimenti di forma rettangolare racchiusi fra due pilastri scanalati
e adorni nell’alto di un festone fantastico di fiori e frutta, che unisce un capitello all’altro.
Il tempo ha dato al marmo il giallognolo dell’avorio, vi ha disteso la patina mirabile del-
l’antico, donde la leggenda che Sigismondo asportasse i bassorilievi da qualche tempio del-
l’Ellade quando ebbe ad andarvi per conto dei Veneziani. Le sette figure allegoriche hanno
una medesima aria di famiglia. La Grammatica, avvolta in ampio paludamento, è rappre-
sentata col volto leggermente piegato a destra in atto di porgere un libretto a un fantolino
che le sta a lato, nel quale tiene amorosamente rivolto lo sguardo. La Dialettica sembra
presiedere all’unione di due fanciulli, rappresentati forse in atto di passarsi un anello. Ha vesti
più splendide, e una specie di velo, lanciato nell’aria come mosso dal vento, le incornicia
la testa, ricca di capelli abbondanti. La Retorica è delle sette la figura meno attraente per
una certa materialità dei suoi
tratti: tiene la destra alzata in
atto oratorio e con l’altra mano
sorregge i lembi del manto
ed un libro : due trecce di ca-
pelli le circondano il volto un
po’ rozzamente modellato. L’A-
ritmetica coperta da una veste
meno sfarzosa, tiene spiegato
un rotulo a sinistra con le
mani fini e delicate. Meno
bella è la Geometria, troppo
obesa di volto, con la destra
rivolta al cielo e la manca ap-
poggiata alla vita. Splendida
invece è la Musica, rappresen-
tata di profilo con una specie
di mandòla riccamente intar-
siata nella destra e uno stru-
mento a fiato nell’altra mano.
Ha lo sguardo rivolto in alto
in atteggiamento ispirato e le
labbra dischiuse, quasi stesse
accompagnando con la voce
qualche melodia dolcissima.
Indossa una tunica succinta e
stretta da una cordicella al di-
sotto del petto, e un manto
riccamente orlato nei lembi,
che si rompe al basso in pie-
ghe razionali e ben rese. Non
è possibile che la stessa mano
abbia scolpito anche l’Astro-
nomia, figura piuttosto tozza,
munita dell’astrolabio e coperta
d un povero manto. Chiude il L’Aritmetica - Rimini. Tempio Malatestiano
ciclo la Filosofia, bellissima. (Fotografia Alinari)
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significare questa amara lagnanza, poiché tutto ivi parla dei vittoriosi signori di Rimini,
tutto richiama alle forme e allo spirito dell’antichità.
Le nostre Arti liberali trovansi nella cappella di San Gaudenzio, una delle più notevoli
del tempio, in tanti scompartimenti di forma rettangolare racchiusi fra due pilastri scanalati
e adorni nell’alto di un festone fantastico di fiori e frutta, che unisce un capitello all’altro.
Il tempo ha dato al marmo il giallognolo dell’avorio, vi ha disteso la patina mirabile del-
l’antico, donde la leggenda che Sigismondo asportasse i bassorilievi da qualche tempio del-
l’Ellade quando ebbe ad andarvi per conto dei Veneziani. Le sette figure allegoriche hanno
una medesima aria di famiglia. La Grammatica, avvolta in ampio paludamento, è rappre-
sentata col volto leggermente piegato a destra in atto di porgere un libretto a un fantolino
che le sta a lato, nel quale tiene amorosamente rivolto lo sguardo. La Dialettica sembra
presiedere all’unione di due fanciulli, rappresentati forse in atto di passarsi un anello. Ha vesti
più splendide, e una specie di velo, lanciato nell’aria come mosso dal vento, le incornicia
la testa, ricca di capelli abbondanti. La Retorica è delle sette la figura meno attraente per
una certa materialità dei suoi
tratti: tiene la destra alzata in
atto oratorio e con l’altra mano
sorregge i lembi del manto
ed un libro : due trecce di ca-
pelli le circondano il volto un
po’ rozzamente modellato. L’A-
ritmetica coperta da una veste
meno sfarzosa, tiene spiegato
un rotulo a sinistra con le
mani fini e delicate. Meno
bella è la Geometria, troppo
obesa di volto, con la destra
rivolta al cielo e la manca ap-
poggiata alla vita. Splendida
invece è la Musica, rappresen-
tata di profilo con una specie
di mandòla riccamente intar-
siata nella destra e uno stru-
mento a fiato nell’altra mano.
Ha lo sguardo rivolto in alto
in atteggiamento ispirato e le
labbra dischiuse, quasi stesse
accompagnando con la voce
qualche melodia dolcissima.
Indossa una tunica succinta e
stretta da una cordicella al di-
sotto del petto, e un manto
riccamente orlato nei lembi,
che si rompe al basso in pie-
ghe razionali e ben rese. Non
è possibile che la stessa mano
abbia scolpito anche l’Astro-
nomia, figura piuttosto tozza,
munita dell’astrolabio e coperta
d un povero manto. Chiude il L’Aritmetica - Rimini. Tempio Malatestiano
ciclo la Filosofia, bellissima. (Fotografia Alinari)