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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 3
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D'Ancona, Paolo: Le rappresentazioni allegoriche delle arti liberali nel medio evo e nel rinascimento, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0320

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LE RAPPRESENTAZIONI ALLEGORICHE DELLE ARTI LIBERALI

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espressione di severità, la quale contrasta con la dolcezza delle altre sorelle. In una mano
tiene un ramoscello di quercia, e con l’altra trattiene uno scorpione posato sopra ad un
tavolino. È vestita di una tunica finissima aderente al corpo, rotta in mille pieghe, quasi
fosse di seta, e serrata alla vita con una cintura. L’Astrologia, seduta al pari delle prece-
denti discipline ai piedi di una specie d’inginocchiatoio, è rappresentata in atteggiamento
estatico, con lo sguardo rivolto al cielo: nella sinistra tiene un globo e con la destra sembra
fissarne un punto. Del volto dell’Aritmetica si scorge solo il profilo purissimo, essendo ella
voltata indietro, intenta a scrivere cifre sopra ad una lavagna. La Geometria, la quale vien
dietro alle figure della Filosofia e della Teologia, sta prendendo misure con un compasso
e siede sopra un ricco basamento, ornato di un bassorilievo raffigurante un mostro marino,
che tiene fra le braccia una donna. La Musica è una delle rappresentanze più indovinate : è
intenta a suonare l’organo e parecchi strumenti giacciono per terra alla rinfusa, fra i quali
una chitarra, un mandolino e dei cembali. Dall’altra parte del bassorilievo, un angiolo prov-
visto di grandi ali avanzasi
furtivamente verso l’organo
e ne pigia il mantice. Chiude
la serie la Prospettiva, intro-
dotta per la prima volta dal
Pollajolo nel novero delle di-
scipline liberali, forse per al-
ludere ai tentativi di Melozzo
e all’eccellenza relativa rag-
giunta allora in quest’arte.

Riguardo a questo monu-
mento il Muntz, facendo sua
l’opinione del Perlcins, nota
come le figure delle Virtù e
delle Arti liberali si contrad-
distinguano per un manierismo
esagerato e violento, difetto
del resto, egli dice, peculiare
al Pollajolo, artefice privo di
immaginazione, il quale cre-
dette cosa indegna piegarsi
alle norme del senso comune e
preferì invece darsi alla stram-
beria e alla incoerenza. « Les
Vertus sont, au jugement de
Perkins, très vicieuses, au
point de vue de l’art, s’entend,
et les Arts libéraux ne sont
libéraux que dans l’exagér'a-
tion de leurs gestes et la vio-
lence de leurs mouvements.

C’est, ajoute le savant histo-
rien de la sculpture italienne,
l’abandon complet de toutes
les traditions de l’École to-
scane, et tout y concourt pour

justifier l’epithete de Bernin La Musica - Rimini. Tempio Malatestiano

du Quattrocento donnée à (Fotografia Alinari)
 
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