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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 3
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D'Ancona, Paolo: Le rappresentazioni allegoriche delle arti liberali nel medio evo e nel rinascimento, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0324

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LE RAPPRESENTAZIONI ALLEGORICHE DELLE ARTI LIBERALI

la Follia e la Fellonia. Più fre-
quenti sono le rappresentazioni
delle Virtù, le quali, ad esem-
pio , vedonsi effigiate nella
chiesa di San Benedetto di Po-
lirone, presso Mantova, fram-
mischiate a quegli animali fan-
tastici descritti dai Bestiarj
dell’età di mezzo.

Il frammento Eporediense
delle sette Arti, probabilmente
parte del pavimento della stessa
cattedrale d’Ivrea, per evidenti
relazioni di fattura si riannoda
a questi mosaici di Vercelli,
di Cremona, di Modena, di
Reggio Emilia e di Novara,
per citare i principali. Esso mi-
sura circa due metri di lun-
ghezza sopra uno d’altezza. Le
figure sono eseguite a contorni
neri sopra fondo bianco, e pei
manti e i contorni delle vesti
sono state adoperate pietruzze
rossiccie. La composizione co-
mincia a sinistra con la figura
della Grammatica, della quale
sventuratamente nulla più ri-
mane se non il braccio sini-
stro che reggeva un libro aperto,
in cui veggonsi delineate varie
lettere ; altre lettere stanno sul
banco dove la Grammatica era
seduta, tra le quali maggior-
mente visibili dei P e degli (li).

La Filosofia, che segue, pren-
de con la destra il libro della
Grammatica. E seduta, vestita
di tunica, e porta la corona
sulla testa. Nella mano manca
tiene un libro, ove pur sono
raffigurate parole, le quali non
offrono senso continuato, solo vi si distingue chiaramente OMO. Essa mostra codesto libro
alla Dialettica, che le sta a lato a testa ignuda, e coll’indice della mano destra addita la

Porta intarsiata del secolo xvi. - Urbino. Palazzo Ducale
(Fotografia Alinari)

V

parola TRV, mentre tien la sinistra appoggiata sopra un libro e una tavoletta. Segue la
Geometria, la quale siede placida, stringendo nella destra un lungo bastone, e quindi l’Arit-
metica, che doveva aver fra le mani non sapremmo quale oggetto, oggi scomparso per la
perdita parziale del mosaico a questo punto.

Non meno interessanti a studiarsi, per l’antichità loro, dovrebbero essere le rappresen-
tazioni delle Arti, le quali ornano il piviale rinvenuto anni fa in Viterbo quando fu scoper-
 
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