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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 3
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Frizzoni, Gustavo: Ricordi di un viaggio artistico oltralpe, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0337

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GUSTAVO FRIZZO NI

ad una Fuga in Egitto della galleria
di Altemburgo in Sassonia, raccolta
questa ultima che ci è nota come
una oasi di antica arte italiana in
mezzo al territorio germanico, tanto
più sorprendente quanto meno ci
sarebbe da aspettarsela in quel luogo.

Ci limiteremo a rammentare, per
brevità, una Madonna diLippo Meni-
mi, di nobile e severo stile ; una
Crocefissione espressiva, ritenuta del
Berna ; una croce portatile e un alta-
rino con reliquie, della stessa scuola
senese, per venire poi ad un capo
di particolare interesse per ogni esti-
matore dei nostri grandi maestri,
alla piccola ma preziosa tavoletta
del Botticelli, rappresentante la sto-
rica eroina ebraica mentre procede
trionfalmente, uscendo dalla tenda,
con la spada sguainata nella destra
e il capo reciso di Oloferne nella
sinistra (fig, n). E un quadretto che
non misura più di 36 centimetri in
altezza per 20 di larghezza, ma dal
quale spira tutta l’anima dell’autore,
non ostante qualche leggiera alte-
razione per mano del ristauratore,
per cui apparisce alquanto germa-
nizzato il tipo del pittore fiorentino.
Contrapponendovi qui (fig. 12) il
facsimile della tavoletta degli Uffizi
di analogo soggetto, se ne dedurrà
facilmente che l’esemplare berlinese
è come una ripresa, in forma ridotta,
dell’altro.

Di quest’ultimo e del suo compa-
gno nella galleria degli Uffizi il Bor-
ghini nel suo Riposo ci dà il seguente
interessante ragguaglio : « Due quadretti insieme (nell’uno dei quali è dipinto Oloferne nel letto,
con la testa tronca e i suoi baroni intorno che si meravigliano, e nell’altro Giuditta con la
testa nel sacco) aveva, non ha molto, messer Ridolfo (Sirigatti), ed esso li donò alla serenis-
sima signora Bianca Cappello de’Medici, gran duchessa nostra; intendendo che S. A_

voleva adornare uno scrittoio di pitture e di statue antiche, giudicando degna quell’operetta
del Botticelli di comparire con le altre, ecc. ».

E noto che i due quadretti di Firenze appartengono agli anni più giovanili dell’autore,
quando egli era allievo di fra Filippo Lippi, di cui ritrae l’intonazione grigia del colore.
In confronto al fare un po’ impacciato e trito che ivi si manifesta si nota una maggiore
libertà nella svelta figurina di che va ornata la raccolta del signor Kaufmann, panneggiata
e mossa in modo più spiccato, a seconda dello stile del Botticelli. Quando si pensa quanto
è ambito oggi il possesso di un’opera di tanto autore, ciascuno vede come sia stato fortu-

Fig. 11 — Sandro Botticelli: Giuditta.
Berlino, Galleria Kaufmann
 
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