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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 3
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0389

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MISCELLANEA

34i

nostro paese, varcate le Alpi, si rivolge ai paesi d’oltre
il Reno. Gli è nel museo di Basilea infatti che s’in-
comincia a trovare alcune cose di lui. Poco più in là
poi, a Friburgo del Breisgau (badese) l’altare maggiore
di quella mirabile cattedrale gotica va fregiato della
opera che merita di essere qualificata come il capolavoro
di lui. È una di quelle macchinose costruzioni in legno,
frequenti a riscontrarsi sugli altari delle antiche chiese
d’Oltremonte, consistenti in un corpo di mezzo, dipinto

sul diritto e sul rovescio e munito di ante da aprirsi
e chiudersi, egualmente dipinte dai due lati. Il soggetto
principale, nel centro, che prospetta dall’alto della
mensa dell’altare tutto il corso della navata maggiore,
è quello dell’incoronazione della Vergine, espresso con
mistica compunzione, bene appropriata alla elevata
serietà dell’ambiente.

Nei motivi attinenti ad episodi della vita di Nostro
Signore, eseguiti sulle altre parti, si palesa una inti-
mità di affetti non comune, nelle figure dei devoti, di
una quadratura teutonica a tutta prova, accoppiata
a pienezza di vita e maschia energia. Doti quest’ul-
time delle quali sì ritiene egli vada debitore in gran
parte ad altro originale compaesano, al misterioso
cittadino della vetusta Aschaffenburg in Franconia,
Matteo Grunewald, la cui vita è tuttora avvolta nel
mistero ed è sempre argomento d’indagini infinite da
parte dei dotti tedeschi.

L’accennato altare di Friburgo, comunque sia, ap-
partiene ai migliori anni del suo autore, essendo datato
del 1516, quando cioè egli per l’appunto compiva i
30 anni di età.

Pel Griin si è fatto un eccezione all’esposizione di
Baden, accogliendo parecchie opere sue, provenienti
da altri paesi della Germania, nell’intento precipuo di
confermare o leggittimare in certo modo l’attribuzione
al suo nome di alcune antiche ancone da altare appar-

tenenti ad una chiesa di Baden, al museo granducale
di Karlsruhe e ad alcune chiese conventuali del vici-
nato. Ma ecco verificarsi invece un caso altrettanto
singolare quanto inaspettato, un caso del resto verifi-
catosi parecchi anni or sono in altra esposizione, in
quella cioè a dire delle opere del Holbein, tenutasi a
Dresda. Si voleva quivi sulla base dei confronti imme-
diati celebrare il trionfo della rinomata Madonna con
la Famiglia del borgomastro Meyer quale apparisce
nell’esemplare di quella insigne galleria e il confronto
invece condusse al risultato opposto, sanzionato dai
migliori conoscitori e ormai ufficialmente accettato,
alla certezza cioè, che la bella, la delicata Madonna
di Dresda, con tutte le migliorie introdotte nel quadro,
e per queste in ispecial modo, non è altro che una
copia d’altra mano, per quanto abile, fatta in circa
un secolo più tardi, a giudicare principalmente dalla
tecnica del colore, alquanto più carico e cupo.

Fig. 1 — Esposizione di Baden-Baden. — Interno della sala-cappella
(Fotografia Kuntzemtìller)

L'Arte, V, 43
 
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