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MISCELLANEA
si presenta nel centro fra quelli di che ci occupiamo
ritrae le sembianze di un letterato, da identificarsi, come
si crede, col vescovo Erasmo di Strasburgo (da non
confondersi con Erasmo di Rotterdam), ed è segnato
e per la foga dell’azione è la mezza figura di un amore,
con una freccia fiammeggiante nella destra, che si ha
ragione di credere un frammento di una tavola, in
origine molto più grande, dove avrà figurato anche
Fig. 4— Eietro-Longhi: Le maschere nel ridotto
(Proprietà di S. A. R. il Granduca Federico di Baden)
con le iniziali di Hans Baldung e con la data r538.
È un dono fatto, con opportuno pensiero, dall’impe-
ratore Guglielmo II alla città di Strasburgo, il di cui
museo lo prestò all’esposizione di Baden. 1 Se vi è
da deplorare che la conservazione non sia pari alla
importanza del soggetto, questa invece si constata nel-
l’altro ritratto, quello, vale a dire, di Hans von Ba-
renfels, pure munito delle iniziali H. B., nonché della
data 1526, che una cortese signora di Basilea ebbe la
condiscendenza di offrire temporaneamente alla mostra.
È costi infatti che si manifesta in tutta la sua efficacia
la mano vigorosa del nostro pittore, il quale fra altri
meriti ebbe quello di avere saputo servirsi di colori
ottimi, da sfidare l’azione del tempo e suscitare per
questo rispetto, l’invidia di più di uno fra gli artisti
nostri contemporanei.
Meraviglioso a dirittura per intensità di colorito, per
plasticità di forme, da richiamare dei modelli italiani,
1 Allo stesso museo appartiene la tavoletta della Beata Vergine
còl Putto dormiente ed un angioletto.
una Venere. N’è possessore il già rammentato signor
prof. dott. Gabriele von Tery.
Di tipo schiettamente alemanno, come il grande
altare di Friburgo alla sua volta, è il quadro in forma
di predella, eseguito sei anni prima di quest’ultimo.
Nel centro vedonsi espresse con un certo gusto e sen-
timento dureresco le tre sacre generazioni in famigliare
consesso, messe in mezzo da una numerosa famiglia
inginnocchiata a mani giunte. Opera d’arte codesta
alla quale va congiunto un particolare interesse storico,
essendo stata commessa al pittore dal margravio Cri-
stoforo I di Baden (n. 1453, m. 1527) il capostipite
delle due linee badesi. E egli stesso che trovasi rap-
presentato quale devoto nel quadro, unitamente ai
suoi dieci figli maschi e cinque femmine, più la consorte,
coi relativi stemmi di famiglia. Questo dipinto, prestato
dalla galleria granducale di Karlsruhe, proveniva in
origine dal convento femminile di Lichtenthal presso
Baden, nel quale ci viene insegnato avere vissuto una
sorella e una figlia del pittore stesso, mentre consta
la di lui suocera avere terminato i suoi giorni nel
MISCELLANEA
si presenta nel centro fra quelli di che ci occupiamo
ritrae le sembianze di un letterato, da identificarsi, come
si crede, col vescovo Erasmo di Strasburgo (da non
confondersi con Erasmo di Rotterdam), ed è segnato
e per la foga dell’azione è la mezza figura di un amore,
con una freccia fiammeggiante nella destra, che si ha
ragione di credere un frammento di una tavola, in
origine molto più grande, dove avrà figurato anche
Fig. 4— Eietro-Longhi: Le maschere nel ridotto
(Proprietà di S. A. R. il Granduca Federico di Baden)
con le iniziali di Hans Baldung e con la data r538.
È un dono fatto, con opportuno pensiero, dall’impe-
ratore Guglielmo II alla città di Strasburgo, il di cui
museo lo prestò all’esposizione di Baden. 1 Se vi è
da deplorare che la conservazione non sia pari alla
importanza del soggetto, questa invece si constata nel-
l’altro ritratto, quello, vale a dire, di Hans von Ba-
renfels, pure munito delle iniziali H. B., nonché della
data 1526, che una cortese signora di Basilea ebbe la
condiscendenza di offrire temporaneamente alla mostra.
È costi infatti che si manifesta in tutta la sua efficacia
la mano vigorosa del nostro pittore, il quale fra altri
meriti ebbe quello di avere saputo servirsi di colori
ottimi, da sfidare l’azione del tempo e suscitare per
questo rispetto, l’invidia di più di uno fra gli artisti
nostri contemporanei.
Meraviglioso a dirittura per intensità di colorito, per
plasticità di forme, da richiamare dei modelli italiani,
1 Allo stesso museo appartiene la tavoletta della Beata Vergine
còl Putto dormiente ed un angioletto.
una Venere. N’è possessore il già rammentato signor
prof. dott. Gabriele von Tery.
Di tipo schiettamente alemanno, come il grande
altare di Friburgo alla sua volta, è il quadro in forma
di predella, eseguito sei anni prima di quest’ultimo.
Nel centro vedonsi espresse con un certo gusto e sen-
timento dureresco le tre sacre generazioni in famigliare
consesso, messe in mezzo da una numerosa famiglia
inginnocchiata a mani giunte. Opera d’arte codesta
alla quale va congiunto un particolare interesse storico,
essendo stata commessa al pittore dal margravio Cri-
stoforo I di Baden (n. 1453, m. 1527) il capostipite
delle due linee badesi. E egli stesso che trovasi rap-
presentato quale devoto nel quadro, unitamente ai
suoi dieci figli maschi e cinque femmine, più la consorte,
coi relativi stemmi di famiglia. Questo dipinto, prestato
dalla galleria granducale di Karlsruhe, proveniva in
origine dal convento femminile di Lichtenthal presso
Baden, nel quale ci viene insegnato avere vissuto una
sorella e una figlia del pittore stesso, mentre consta
la di lui suocera avere terminato i suoi giorni nel