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MISCELLANEA
Fig. 7 — Arazzo fiammingo del secolo xv. - Forlì, Pinacoteca Comunale
(Fotografia Alinari)
Notizie di Romagna.
Oli arazzi di Forlì. — Molti fra i lettori de L’Arte
avranno appreso dai giornali quotidiani come l’am-
ministrazione comunale di Forlì nella seduta del 15 ago-
sto scorso deliberasse di alienare, per ragioni A\ pubblica
utilità, alcuni capi d’arte che si conservano in quella
pinacoteca : due arazzi fiamminghi del secolo xv, di
eccezionale valore, ed una Ebe del Canova, ch’è fra
le opere più leggiadre del celebre scultore.
Tale deliberazione presa allo scopo di costruire un
nuovo ospedale — come se la somma di 100,000 lire
o poco più fosse sufficiente per una fondazione simile
e come se non vi fossero altri espedienti da escogitare
per raccogliere danaro, se s’intende istituire per dav-
vero in quella città un ospedale che meglio dell’attuale
risponda ai bisogni dell’igiene e alle esigenze della
scienza — piacque e trovò incoraggiamento e lode da
coloro, pochi per fortuna, ai quali non si può attribuire
un eccessivo amore per le memorie e il patrimonio
artistico del proprio paese ; ma non la medesima acco-
glienza trovò la malaugurata proposta nella maggior
parte della cittadinanza e nella stampa che si scagliò
contro l’amministrazione, contestandole il diritto di
defraudare le venture generazioni di un retaggio pre-
zioso, invocando l’intervento del Governo. Per tal
modo la tanto desiderata approvazione dell’autorità
tutoria, di cui taluno si teneva sicuro, fu negata proprio
quando pareva che il Municipio dovesse ritirare le 100
o 120 mila lire offerte da un compratore di Budapest,
il quale, secondo dicono i giornali, si riprometteva,
con l’acquisto degli arazzi di Forlì, di completare una
rinomata raccolta straniera a cui abbisognano per l’ap-
punto esemplari di uno dei due artisti così bene rap-
presentati nella galleria forlivese.
Mancata dunque la sanzione del Governo, le tre
opere insigni, messe per un momento all’asta come
cose inutili, resteranno insieme con gli altri oggetti
MISCELLANEA
Fig. 7 — Arazzo fiammingo del secolo xv. - Forlì, Pinacoteca Comunale
(Fotografia Alinari)
Notizie di Romagna.
Oli arazzi di Forlì. — Molti fra i lettori de L’Arte
avranno appreso dai giornali quotidiani come l’am-
ministrazione comunale di Forlì nella seduta del 15 ago-
sto scorso deliberasse di alienare, per ragioni A\ pubblica
utilità, alcuni capi d’arte che si conservano in quella
pinacoteca : due arazzi fiamminghi del secolo xv, di
eccezionale valore, ed una Ebe del Canova, ch’è fra
le opere più leggiadre del celebre scultore.
Tale deliberazione presa allo scopo di costruire un
nuovo ospedale — come se la somma di 100,000 lire
o poco più fosse sufficiente per una fondazione simile
e come se non vi fossero altri espedienti da escogitare
per raccogliere danaro, se s’intende istituire per dav-
vero in quella città un ospedale che meglio dell’attuale
risponda ai bisogni dell’igiene e alle esigenze della
scienza — piacque e trovò incoraggiamento e lode da
coloro, pochi per fortuna, ai quali non si può attribuire
un eccessivo amore per le memorie e il patrimonio
artistico del proprio paese ; ma non la medesima acco-
glienza trovò la malaugurata proposta nella maggior
parte della cittadinanza e nella stampa che si scagliò
contro l’amministrazione, contestandole il diritto di
defraudare le venture generazioni di un retaggio pre-
zioso, invocando l’intervento del Governo. Per tal
modo la tanto desiderata approvazione dell’autorità
tutoria, di cui taluno si teneva sicuro, fu negata proprio
quando pareva che il Municipio dovesse ritirare le 100
o 120 mila lire offerte da un compratore di Budapest,
il quale, secondo dicono i giornali, si riprometteva,
con l’acquisto degli arazzi di Forlì, di completare una
rinomata raccolta straniera a cui abbisognano per l’ap-
punto esemplari di uno dei due artisti così bene rap-
presentati nella galleria forlivese.
Mancata dunque la sanzione del Governo, le tre
opere insigni, messe per un momento all’asta come
cose inutili, resteranno insieme con gli altri oggetti