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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 4
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Colasanti, Arduino: L' esposizione internazionale d'arte decorativa moderna in Torino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0438

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ARTE CONTEMPORANEA

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al convenzionalismo d’influenze estranee che alla tirannia di scuole formalistiche, ha un’im-
pronta spiccatamente orientale. I vasi mirabili dello Zsolnay, i gioielli del Wisinger, le anfore
del Petridcsz, i vetri del Lovanka, i rami del Rappoport, i velluti impressi a fuoco del Mirkowzky,
l’amore per gli smalti iridescenti, per le più strane varietà zoomorfiche messe a partito per
trarne vasi, manici, disegni di stoffe e di tappeti, tradiscono le predilezioni dell’arte deco-
rativa ungherese, che, se non appare equilibrata nelle grandi linee e allorché vuol produrre
oggetti di meno piccole proporzioni, ha un carattere sempre conforme a sé stesso e risponde
ad una vera espressione dell’ istinto nazionale.

Centro di questo movimento sono la Società d'arte decorativa di Budapest, che non ha
più di otto anni di vita e che per l’iniziativa e per l’impulso di pochi spiriti superiori, i
quali fanno capo al Kalman e al Rath, può veramente dirsi la fonte diretta di tuttala pro-
duzione attuale, e la Scuola reale d'arte decorativa, che nella sua mostra d’incisioni in legno,

Merletti dell’ I. R. corso centrale per la fabbricazione dei merletti ad ago e a fuselli. Austria

(Fotografia E. di Sambuy, Torino)

di decorazioni murali, di metalli lavorati e di disegni di stoffe dall’ intonazione tutta moderna
e dalla ricca varietà di motivi, prova come solo un insegnamento bene inteso possa armo-
nizzare gl’istinti individuali e nazionali con le esigenze della vita e del gusto universale,
non può emulare le strane e meravigliose iridiscenze dei vasi e dei piatti di Tiffany, trova
il suo compenso in un più nobile e squisito sentimento del disegno.

Pur tuttavia, non a torto, i prodotti della Casa Tiffany di New York parvero quanto
di più fine e di più bello si sia potuto finora ottenere dall’arte del vetro. A Giorgio da
Gubbio essi hanno tolto il segreto degli splendori strani e meravigliosi; l’oro e l’azzurro
si avvicendano sotto i cristalli limpidi e tersi, occhieggianti penne di pavone, ramificazioni
di una flora vigorosa, riflessi perlacei, delicatissime sfumature di rosa e di verde, miti visioni
di aurora e lampi improvvisi,di luce rompono l’unità dei fondi ora opachi, or trasparenti.
Quest’arte simpatica e geniale ha cercato tutte le applicazioni possibili, dal vaso al piatto,
dal pannello decorativo alla lampada e all’orologio e ha trovato un largo svolgimento nei
musaici a vetri colorati, di una vivacità di colore e di una fusione che non esito a dire
veramente miracolose,
 
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