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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 4
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Colasanti, Arduino: L' esposizione internazionale d'arte decorativa moderna in Torino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0441

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39°

ARTE CONTEMPORANEA

che non hanno nulla da invidiare a quelli ungheresi del Gottermayer, gli arazzi dell’Han-
darbetets Valmer, che non temono il confronto dei più belli delle sezioni dell’Inghilterra e
della Scozia, porcellane emulatrici delle danesi, di cui sono superbi campioni i prodotti del
Gustafsberg e il candido vaso del Rorstrand.

Una serenità luminosa, sempre uguale a sè stessa, una delicatezza di atteggiamenti e di
sensazioni espressa semplicemente e schiettamente, uno spirito di osservazione pronto ed acuto,

Schule tur Kunstgewerberei-Schenobeck : Tappeto. Sezione della Germania indipendente
(Fotografia E. di Samhuy, Torino)

in cui l’umorismo spunta da un fondo di bonarietà, dànno carattere all’arte decorativa danese.

Un più largo spirito novatore si nota nella sezione dell’Austria, che ha saputo com-
piere il miracolo di dare una fisonomia unica ài prodotti dei cento popoli che la compon-
gono. Qui è una eleganza tutta occidentale, la quale da sola basterebbe a dar ragione del
separatismo che l’Ungheria volle affermato pur nella divisione delle due mostre che si pre-
sentano con caratteri così differenti.

Prevalgono nei mobili le forme semplici e i toni chiari, un sentimento più profondo
della proporzione e della convenienza è nell’arredamento delle stanze, una visione più precisa
della sua destinazione nella conformazione di ogni oggetto. La linea architettonica, che nella
costruzione del villino modello avrebbe certo potuto essere più coraggiosa e più franca,
senza domandare l’originalità alla stranezza, si affina e acquista spigliatezza nel mobile e
nel disegno; i rapporti delle singole parti e dell’insieme, la compenetrazione di tutti gli
elementi che concorrono a formare l’opera d’arte, trovano campo per affermarsi nei rilievi,
nei disegni per tessuti, nei metalli battuti e nelle vetrate dai bei colori vivaci e dal disegno
corretto. Ma anche qui l’iniziativa privata e la benigna disposizione dello spirito pubblico
trovano il loro sostegno nell’ insegnamento ufficiale che è garanzia di continuità in ogni
movimento, per largo e geniale che esso sia, e che nei prodotti dell’I. R. corso centrale
per la fabbricazione dei merletti ad ago e a fuselli ci offre a Torino bellissimi risultati di
un’industria fortunata.

La Francia mostra di aver inteso facilmente da sè la scarsezza della sua preparazione
per una mostra dell’importanza di quella di Torino. Perciò, vicino a quei campioni di una
decorazione stanca che sembra trarre le sue produzioni da una forma logora, sentì il bisogno
di chiamare a raccolta i più stimati rappresentanti dell’arte pura, il Rodin, il Riviere con
le sue statuine deliziose, lo Charpentier e il Calmette con quelle mirabili placchette che nel
cuoio, come nel bronzo, trovano un così caldo sentimento di vita, e con quelle incisioni a
 
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