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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 4
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Bibliografica artistica
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0447

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BIBLIOGRAFIA ARTISTICA

maestro, quelli che paiono copiati dal codice atlan-
tico ed una serie di quattro busti virili.

L'A. crede che i disegni siano posteriori al trat-
tato del Marliano, non anteriori al 1530. Egli ritiene
che possano essere stati tracciati da chi aveva sotto
gli occhi i disegni originali ed i cartoni di Leonardo
ed accenna ad un interessantissimo particolare, al
disegno che riproduce la Madonna col Donatore in
Sant’Onofrio di Roma, ora assegnata al Boltrafìfio e
che il disegnatore evidentemente dava, come per lun-
ghissimo tempo si è fatto, a Leonardo da Vinci. Ciò
però non prova in alcun modo che la Madonna di
Sant’Onofrio sia d’altri che del Boltraffio.

— Pag- 209.

Gaston Migeon : Il esposizione d'arte religiosa a
Dusseldorf. ■— Poiché nell’esposizione figuravano og-
getti quasi tutti d’arte medievale tedesca, l’articolo
nulla contiene che si riferisca ad arte italiana, sono
interessanti le riproduzioni di alcune di quelle però
stoffe orientali che servirono cosi spesso di modello
ai nostri artisti nel comporre ornati.

— Pag- 239.

Heindrich Modern : Le pitture del Tìepolo alla
villa Girola. — L’A. si ferma a discorrere di tre com-
posizioni, riproducenti l’acqua, l’aria ed il fuoco. Egli
stabilisce che non possono essere stati dipinti che
dopo gli affreschi della villa di Vaimarana, eseguiti,
secondo il Molmenti, nel 1737.

Reperioriuin J'iir Kunstwissenscha/t. Volti,
me XXV, fascicolo IV. Pag. 240.

Robert Brucic: Il trattato di maestro Antonio da
Pisa sulla pittura dei vetri. — Il trattato è stato pub-
blicato nel 1882 dal Padre Giuseppe Fratini nella sua
storia della basilica e del convento di San Francesco
in Assisi, secondo un manoscritto conservato in quel-
l’archivio. Il Thode nel suo Franz voti Assisi già ne
parla e dice che Antonio da Pisa, scrittore del trat-
tato, deve essere quello stesso che nel 7395 poneva
il suo nome sulla magnifica finestra al di sopra della
seconda porta meridionale del duomo di Firenze.

Il trattato non dipende in alcun modo dalla Sche-
dala diversarum artiuni scritta dal monaco Teofilo
nell’xi secolo.

Antonio da Pisa dà minute regole per i vari colori
che devono usarsi a seconda degli oggetti che si rap-
presentano e delle loro parti. In alcuni punti si tro-
vano interessanti questioni della simbolica dei colori.

L’A. dà in appendice una traduzione tedesca del
trattato.

— Pag. 271.

Emil Jacobsen : Pitture italiane nel Louvre. (Se-
guito).

— Fascicolo V. Pag. 331.

Wilhelm Suida: Nuovi sludi per la storia della
pittura lombarda durante il secolo decimoquinto. -—In
questo articolo l’A. discorre'ampiamente del bel libro
di Francesco Malaguzzi Valeri sui pittori lombardi
del Quattrocento. Qua e là l’A. aggiunge qualcosa
alle notizie del Malaguzzi, specialmente per ciò che
riguarda il Biffinone e Io Zenale.

Egli ha però certamente torto quando, contraria-
mente a ciò che scrive il Malaguzzi, vuole attribuire
allo Zenale anche la parie inferiore delle storie di
Sant’Ambrogio nella cappella Griffi. Questa parte
inferiore, come dice giustamente il Malaguzzi, è del
fiutinone.

— Pag- 348-

Charles Loeser : Intorno ad alcuni disegni ita-
liani del Gabinetto delle stampe di Berlino. — L’arti-
colo non si può riassumere perchè fatto in forma di
catalogo e solo noterò che fra le attribuzioni più im-
portanti discusse sono i nomi di Vittore Pisano, An-
tonio Pollajuolo, Filippino Lippi, Perugino, Ercole
Roberti, Lorenzo Costa, Correggio, Tiziano, Anto-
nello e Raffaello.

Zeitschrift fiir bildende Kunst. Ottobre 1902.
Pag. 17.

Richard Delbruck: Un ritratto dì Federico II
dì Hohenstaufen. — L’A. parla qui del celebre busto
erètto sulla vetta della facciata del duomo di Ace-
renza in Basilicata. Egli afferma che il busto non sia
un ritratto di Giuliano l’Apostata come fu detto, ma
di Federico II di Svevia. Egli paragona il busto di
Acerenza con il busto cosidetto di Pier delle Vigne
nel museo campano di Capua e cogli Augustali dei-
fi imperatore.

— Novembre 1902. Pag. 45.

Sigurd Muller : Un quadro di Farei Fabritius a
Roma. — L’A. paragona il quadro n'.'Toi della Gal-
leria Nazionale d’arte antica di Roma, rappresentante
un lanzo, con un quadro, pure di soldato, della Galle-
ria di Schwerin, opera del Fabritius. Ora l’A. non ha
alcuna ragione nello stabilire questo paragone, perchè
i due quadri sono diversi per luce e colore. Il qua-
dro della Galleria Nazionale di Roma non è del Fabri-
tius, ma di Pietro de Hooch, al quale è stato attri-
buito da Hofsteede de Groot, dal Bode e da Adolfo
Venturi,

RevUe de !art diretteli. Settembre 1902. Pa-
gina 374.

Gerspach: Le arti dì Firenze. — L’A. continua
nella sua accurata rassegna delle varie Arti di Firenze,
considerando specialmente le opere di pittura e scul-
 
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