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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 4
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0458

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MISCELLANEA

407

conte, e autorevole personaggio, a
quanto pare, di codesta età, 1 si può
pensare ad Antonio dì ( 'he!lino da
Pisa, uno dei collaboratori di Do-
natello all’altare del Santo di Pa-
dova (1446-48), che troviamo più
tardi fra gli artisti che innalzarono
l’arco trionfale di Alfonso I in Napoli,
e del quale scompare ogni traccia
dopo la sua partenza da codesta città,
nel 1458. 2 Un Antonio da Pisa è ri-
cordato anche nell’opera De tempo-
ribus suis di Mattia Palmieri, il quale
afferma che nel 1461 fioriva a Foligno
un artista di tal nome, gemmarum
pretiosorumqne lapidimi sculptor.}

Forse l’autore del ritratto di Leo-
nello d’Este, come l'incisore notato
dal Palmieri saranno da riunire in
una sola persona con Antonio di Chel-
lino : a meno che non ci troviamo,
per il primo, innanzi a un errore del-
l’amanuense del codice Vaticano, il
quale abbia scritto Antonio invece di
Vittorre, e che l’artefice perfetto di
cui parlava Lodovico Carbone sia
quindi il Pisanello, di cui sono ben
noti gli stupendi ritratti dei principi
ferraresi. Ma non parrebbe; poiché il
manoscritto, della seconda metà del
decimoquinto secolo, in cui sono
raccolte, oltre a quelle del Carbone,
altre produzioni attinenti alla vita
letteraria ferrarese di quell’ epoca,
è probabilmente dovuto alla penna
di tale, che non era a quell’ambiente
straniero, se pure non deriva dallo
stesso rnesser Lodovico. Non si di-
mentichi poi, che fra le medaglie del
Rinascimento raffiguranti personaggi
della Casa d’Este, più di una ve
n’ha, il cui autore è rimasto fino ad
ora sconosciuto. * 3 4

Giuseppe Zippel.

A proposito della “ Pallade ,,
del Botticella — A complemento
del mio articolo : « La Giostra Medicea
del 1475 e la Pallade del Botticelli » stampato nell’anno
corrente a pag, 71 di questa Rivista, pubblico la fo-

Pallade - Intarzio di una porta del palazzo ducale d’Urbino

tografìa di un intarsio del palazzo Ducale di Urbino,
indicatomi gentilmente dal dott. Warburg. L’analogia

1 Cfr. M. Vegii Opera, parte II, Lodi, 1613, pag. 4.9:Excusatio a
scriptione rerum gestarum Italiae ad co.Àntonium Pisanum. — Ar-
chivio segreto Vaticano, Reg. Eugenii IV, t. XXII, fol. 238; salvo-
condotto prò Antonio de Pìsis comite, il quale vuol recarsi a Roma
dal papa (26 novembre 1433).

2 C. von Fabriczy, Der Triumphbogen Alf. 1 in Neapel, in

Jahrbuch der K. preuss. Kunsisammlungen, XX (1899) pag. 26
e seg.

3 In Palmieri, Rer. /tal. Script., pag. 314, t. I- Fior., 1748.;
cfr. Muntz, Les arts à la cour des papes, etc., voi. II, pag. 114.

4 V. Heiss, Les mèdailleurs de la Renaissance, voi. Ili, pa
gina 46 e segg.
 
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