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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 4
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Miscellanea
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43°

MISCELLANEA

RICORDI.

EUGENIO MUNTZ.1

Eugenio Muntz, lo storico dell’arte, che ha diffuso
per tutta 1’ Europa la cognizione dei fasti de’ nostri
monumenti e della gloria del nostro passato, è morto
a Parigi, nella sua casa abbellita da qualche artistico
ricordo d’Italia, carissimo a lui come reliquia d’una
terra santa. Visse la sua anima tra le nostre, sin da
quando il giovane alsaziano vide Roma con occhi
d’amore, sin dall’almo 1875, in cui fu tra noi col fiore
dei giovani della scuola francese. Allora gli apparvero
le visioni di Roma cristiana, sorta su le rovine dei
bassi tempi con i suoi battisteri e le sue basiliche,
e di Roma nel Rinascimento, quando sulle antiche
rovine verdeggianti di alloro trionfavano gli eroi,
splendevano i Geni dell’arte italiana. Il giovane aprì
da Palazzo Farnese le braccia per accogliervi le ima-
gini della bellezza e della gloria italiana.

Les arts à la cour des Papes fu l’opera che col-
locò Eugenio Muntz primo tra gli eruditi moderni,
si per la gran copia dei documenti prodotti, come
per la interpretazione accorta e sagace, la cognizione
bibliografica ampia e sicura. Ma dalla analisi del docu-
mento, il Muntz passò a spiegare la vita dell’arte e
a seguirne il moto coi Précurseurs de la Renaissance,
libro che per essere stato tradotto di recente in ita-
liano, gli recò un nuovo tributo della nostra calda
ammirazione, negli ultimi giorni della sua esistenza,
sempre dedicata all’arte cristiana dei bassi tempi e
all’arte del Rinascimento, alle primizie e alla matu-
rità, all’inizio timido dell’arte e alla sua fine superba.

Scritte le note sui musaici d’Italia, compilò i libri
preziosi sopra l’arte alla corte papale, su Raffaello e
su l’arazzeria; poi, donati all’Europa i suoi studi
sulla storia della pittura e dell’iconografia cristiana,
pubblicò una monografia su Donatello e un volume
sull’arte in Francia e in Italia all’era di Carlo Vili.
Raccolte quindi le notizie rimaste al mondo moderno
delle antichità di Roma, ripresi gli studi iconografici
e archeologici sul medio evo, sviluppò i suoi studi su
Firenze e la Toscana, sulle collezioni de’ Medici nel
xv secolo, sulla storia dell’arte nel Rinascimento, e
su Leonardo da Vinci. L’instancabile uomo dagli
studi medioevali passava così agli altri sull’età nuova,

(') Parole dette all’Accademia di San Luca, il giorno 4 di di-
cembre.

ritornava a quelli e rifugiavasi in questi, con rad-
doppiata attività e vedendo di giorno in giorno più
grande, più luminosa distesa d’orizzonte. Il capitolo
de’ suoi primi lavori doveva divenire più tardi il vo-
lume ; le pagine scritte, ad esempio, sul Petrarca nei
Précurseurs de la Renaissance, presero sviluppo nella
grand’opera che stampò, insieme col duca di Rivoli
a gloria del cantore di Laura.

La critica, per altre e più nuove vie incamminata,
non gli fu benigna, chè non bene seppe apprezzarne
la maestà della erudizione, la genialità del dire, la
benemerenza dell’uomo, che, su la cattedra d’Ippolito
Taine, recò l’ardore , della ricerca positiva per la storia
delle arti belle. La Francia, raccoltasi nello studio
del suo nobilissimo passato artistico, non ha onorato
degnamente l’uomo, che molto amò la sua patria, il
soldato, che la difese nella guerra del '70, perchè
egli ebbe per patria artistica adottiva l’Italia; ma se
santo è l’amore che spinge ogni buon francese a cer-
care i propri tesori, civile è pure ammirare la pianta
del bello in qualunque giardino sia fiorita. Ed anche
gli studiosi di Germania, d’Inghilterra, d’America,
divisi da metodi di scuola, da sistemi di critica, fu-
rono avversi all’ uomo, che apriva al mondo i forzieri
straricchi delle gemme e dell’oro della sua erudizione.

Povero amico ! Io lo vidi nel settembre a Parigi ;
e allora mi disse tristamente come sentiva di essere
uno de’ pochi rimasti nel suo paese fedeli all’ arte
italiana. Al fido amico d’Italia chini il suo labaro
l’Accademia di San Luca, fondata da Melozzo da
Forlì, a cui Eugenio Muntz fece onore, eternata da
Raffaello, a cui Eugenio Muntz dette nuovi serti di
gloria. L’Accademia di San Luca scriva nel suo libro
d’oro il nome dello storico industre, del letterato in-
stancabile per dottrina magnifico, per sentimenti verso
l’Italia come compatriotta o come fratello. Egli ha
lavorato a coltivare la nuova generazione, con amore
e con fede, perchè l’arte entri nella vita sociale, si
spanda nell’atmosfera, e sollevi i cuori. Eugenio Muntz
ha beneficato il mondo disseminando con pieno ven-
tilabro l’opera sua. È morto in ottobre il seminatore,
gettando a piene mani il grano sulla terra. Onore alla
sua memoria !

Adolfo Venturi.

Per i lavori pubblicati nel L'ARTE sono riservati tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica

per IItalia e per l'estero.

Adolfo Venturi, Direttore - Ettore Modigliani, Redattore capo.

Roma — Tip. dell’ Unione Cooperativa Editrice, via di Porta Salaria, 23-A.
 
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