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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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[Appendice]: Arte decorativa
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Jahn Rusconi, Arturo: Le maioliche di Cafaggiolo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0506

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ARTE DECORATIVA

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azzurro molto scuro e fortemente denso, ma brillante al pari dei lapislazzoli, quasi sempre
adoperato a grandi masse pel fondo del soggetto che par dato apposta con grosso pennello,
le cui riprese sono molto visibili ; un giallo chiaro, un color d’arancio di qualità brillante, ma
opaco, un verde ramina particolarmente liquido e
semitrasparente. Sono pure caratteri di queste
ceramiche un color rosso opaco indiano, il bruno
e il color porpora ».

Certo il color rosso usato in profusione spe-
cialmente nelle vesti è un’altra caratteristica delle
maioliche di Cafaggiolo, quantunque molti scrit-
tori vogliano attribuire alle fabbriche faentine la
precedenza della scoperta e dell’uso di
questo colore. In ogni modo il Jacquemart
dice: « Les fa'iences métalliques à jaune
d’or et à rouge rubis, prouvent que Cafag-
giolo n’est reste ni en dehors, ni au-dessous
du mouvement des autres centres italiens ».

Il Fortnum, che ben valuta il merito
delle fabbriche di Faenza, esaltandole anzi
sopra le altre, rende però giustizia a quella
di Cafaggiolo le cui maioliche, scrisse :

« Sono notabili per la ricchezza dello
smalto, la forza e lo splendore dei colori,
per l’esecuzione e il disegno delle grot-
tesche nei bordi e per altri ornamenti.

Una ricchezza di turchino intenso, un rosso
di una speciale opacità, ma vivo, un giallo
brillante sono i suoi colori caratteristici ».

Il Genolini poi scrisse che sembra
speciale nelle stoviglie di Cafaggiolo l’or-
namento « delle penne di pavone dove
vi ha l’occhio con tutti i suoi bei colori...
e lo si trova facilmente nei pezzi primitivi,
come le brocche e i vasi di farmacia ».

Ma così s’erano espressi prima il Delange
e il Bornemann: « Un autre genre d’ornement qui semble particulier au mème atelier, c’est
celui forme par les extrémités ceillées de la piume de paon, surtout par les pièces archaìques
comme les brocs et les vases de pharmacie ». Il Guasti invece dubita non solo che si possa
citare un vaso sicuramente uscito dalla fabbrica mugellana con le penne della coda di
pavone, ma crede che tal modo d’ornare non fosse particolare di nessuna fabbrica, dal vederlo

in maioliche appartenenti a diverse, eseguito più o meno bene da
vari stovigliai o pittori. Comunque sia, segue l’opinione del Fortnum,
cioè che alcune stoviglie con quell’ornamento, da lui chiamato curioso
e che potrebbe intendersi rappresenti il sole, appartenga a più d’una
figulina toscana non a Cafaggiolo, ma piuttosto a Montelupo o a
Firenze: e forse esse sono i primi prodotti della fabbrica istituita da
Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici innanzi che fosse trasportata
nel Mugello.

D’altra parte quasi tutti gli scrittori della ceramica italiana, osser-
Ceramica toscana vando come le stoviglie cafaggiolane rassomiglino più specialmente,

Collezione Bode in alcune parti, ai prodotti delle fabbriche faentine, giudicarono che

Cafaggiolo - Londra, S. Kensington Museum
 
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