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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0519

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ARDUINO COL ASANII

nei disegni per tessuti, nei metalli battuti e nelle vetrate dai bei colori vivaci e dal disegno
corretto. Ma anche qui l’iniziativa privata e la benigna disposizione dello spirito pubblico
trovano il loro sostegno nell’ insegnamento ufficiale che è garanzia di continuità in ogni

Mendes da Costa : Statuine policromiche. Olanda
(Fotografia E. di Sambuy, Torino)

movimento, per largo e geniale che esso sia, e che nei prodotti dell’I. R. corso centrale
per la fabbricazione dei merletti ad ago e a fuselli ci offre a Torino bellissimi risultati di
un’industria fortunata.

La Francia mostra di aver inteso facilmente da sè la scarsezza dèlia sua preparazione
per una mostra dell’importanza di quella di Torino. Perciò, vicino a quei campioni di una
decorazione stanca che sembra trarre le sue produzioni da una forma logora, sentì il bisogno
di chiamare a raccolta i più stimati rappresentanti dell’arte pura, il Rodin, il Riviere con
le sue statuine deliziose, lo Charpentier e il Calmette con quelle mirabili placchette che nel
cuoio, come nel bronzo, trovano un così caldo sentimento di vita, e con quelle incisioni a
striature di rilievo che già vedemmo in Roma, nella prima esposizione internazionale del
bianco e nero. Riappariscono quelle placchette applicate su mobili e su portafogli, ma non
basta tutto ciò a darci la dimostrazione di un’arte decorativa rigogliosa e vitale, perchè
nessuno ha mai dubitato che si possa incastonare una gemma meravigliosa in un brutto
gioiello.

Interessanti, ad ogni modo, nella sezione francese, sono la mostra del Lalique, i vasi
dei fratelli Dann di Nancy, non sempre nuovi nella forma, ma di un colorito vivacissimo
e stupendamente intonato, e il paravento del De Feure, che supplisce al difètto dell’origi-
nalità con la gaiezza dei disegni e con l’esecuzione finissima e scrupolosa.
 
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