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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 1
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Gibellino Krasceninnicowa, Maria: Catalogo dei disegni del Pisanello nel Codice Vallardi del Louvre, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0032

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MARIA KRASCEN1NNIK0VA

e luce. E perciò la classificazione è ancora incerta:
i gruppi dei disegni autentici ne comprendono
molti clic non hanno alcuna relazione col Pisanello.
Al terzo gruppo appartengono gli acquerelli; e
questo gruppo è interamente pisanelliano, secondo
il Manteuffel, mentre si devono anche qui fare ec-
cezioni. Uno studio, sia pure superficiale, mette
subito in rilievo l'esistenza di più stili. Queste varie
personalità fra cui si distribuiscono i numerosi
disegni prima ritenuti solo pisanelliani e vinciani
ancora non hanno nome; sorge dunque il problema
di determinare, accanto a ciò che è veramente
pisanelliano, ciò che è di altri pittori; si troveranno
fra essi pittori veronesi e veneti contemporanei o
antecedenti, e anche disegnatori di tempo tardo.

Noi ci proponiamo di basare lo studio dei disegni
pisanelliani sulla Collezione Vallardi, e distin-
guerli in sette gruppi.

11 primo gruppo comprende i disegni autentici,
distinti in quattro categorie a seconda del loro
contenuto figurativo.

Al secondo gruppo appartengono numerosissimi
disegni di animali, molti dei quali interiori di valore
al Pisanello, alcuni totalmente diversi di stile;
ne troveremo infatti di affini a quelli raccolti nel
libro di Giovannino dei Grassi (pubblicato da Pie-
tro Toesca).1

La ricca serie dei disegni animalistici compresi
nella Collezione Vallardi può far supporre che il
Pisanello abbia assunto il compito di preparare
per qualche principe un libro sul tipo di quello
bergamasco di Giovannino dei Grassi e si sia valso
di scolari per mettere in opera il suo progetto.

Il terzo gruppo comprende copie fedeli di dise-
gni autentici del Pisanello; il quarto disegni au-
tentici di altri pittori del Quattrocento.

Rimane una serie di disegni di carattere inde-
terminato che noi comprendiamo nel quinto gruppo.
L'ultimo gruppo abbraccia una ricca serie di
studi su carta rossa, probabilmente copie di ri-
stampa d'opere di trecentisti veronesi, condotte
con molta grossolanità. Nell'esame dei disegni
seguiremo la classificazione fissata.

* * *

Numerosi sono gli studi per l'affresco della
chiesa di S. Anastasia di Verona, tre per la testa
della principessa. Nel primo di questi fogli (C.
V., 55), la testa, delineata di profilo, è coperta
da una specie di turbante. Il disegno non è dei
più rari, ma tuttavia il collo rotondo e turgido,
contornato dalla linea ricurva e fluente, l'orecchio
intagliato come in una medaglia, l'occhio vivo,

1 II libro dei disegni di Giovannino de' Grassi. Bergamo.
Arte, Vili, p. 332.

schizzante, le lunghe ciglia, i lineamenti arcuati,
il tratto leggerissimo e sfumato, sono caratteri
tipici dell'arte del Pisanello.

Un altro studio (C. V„ jS) riproduce lo stesso
motivo. È un disegno a carbone della testa femmi-
nile, con sguardo pensoso, quasi angoscioso, colto
da strana apprensione. La bocca si schiude appena,
abbozzando un leggiero sorriso amaro. La curva
delicatissima del mento completa, con rapidità e
vigore di accenti, che mancano al precedente
studio, il profilo leggiadro, pieno di rara ineffa-
bile grazia, di lirismo, d'incantesimo. Il collo fine e
delicato sorregge la testa sormontata da un'alta
cuffia cilindrica che quasi l'opprime col suo peso.
Mirabili sono i capelli, i ricci non domati dal-
l'acconciatura alla moda, lievi e scomposti dal
soffio dell' aria. Sopra la testa è disegnata a
carbone una mano piegata in atto di prendere
qualche cosa. La mossa nervosa delle dita, la ten-
sione delle articolazioni e dei muscoli sono studiati
con il più penetrante spirito di indagine; rivelano
la preoccupazione, rarissima ai tempi in cui la-
vorava il Pisanello, di cogliere le leggi del movi-
mento per attuarlo secondo il vero. La mano si
rattrappisce nello sforzo muscolare, le dita espri-
mono con mirabile efficacia l'azione.

Nel terzo studio (C. V., 85) (fig. 1), la testa della
principessa è eseguita acatbone e ripassata a penna.
L'enorme fronte sporgente comunica aspetto di gra-
vità al volto, preoccupato e intento, l'occhio fissa lo
sguardo serio e pensoso, la piccola bocca, disegnata
a tratti leggerissimi, dà espressione di nobiltà al
breve profilo; nell'ampio manto appena accennato
scompare la mirabile curva del collo; leggerissime
ciocche di capelli arricciati sfiorano le tempie e la
flessuosa nuca. La graziosa testa si libra sulle spalle
invisibili coronata dall'alta acconciatura soffice e
lieve, quasi oscillante.

Studio di calmucco (C. V., 47) : la figura fron-
tale è costruita tutta in base a linee orizzontali e
verticali, che costringono entro un rigido schema
curve e spigoli. Gli occhi stretti e allungati paiono
due fessure; il cappello a cono, i tratti angolosi
del volto, le ruvide chiome spioventi mostrano
una scrupolosa osservazione del costume e del tipo.
La tecnica raggiunge perfezione rara. Il disegno,
eseguito a punta d'argento con mirabile delicatezza
e precisione di tratti, riproduce il tipo asiatico del
personaggio molto meglio che la pittura.

Lo stesso foglio contiene uno studio per il cava-
liere all'estrema sinistra del gruppo nell'affresco
di S. Anastasia, e altri studi: una faccia sbuffante
di trombettiere, con guance gonfie e piccoli occhi
pungenti, istantanea presa dal vero; e, appena
delineata, una testa di francescano con sguardo
umile e finissima bocca ad arco. Ancora appaiono,
 
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