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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 2
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Aru, Carlo: Raffaele Thomas e Giovanni Figuera: Pittori catalani
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0162

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RAFFAELE THOMAS E GIOVANNI FIGUERA

PITTORI CATALANI

I nomi di questi due pittori vengono ora — per la prima volta — alla luce dal minu-
tario del notaio Giovanni Garau di Cagliari: i documenti catalani editi fino ad oggi tac-
ciono intorno a questi artisti, i quali, allo stato presente delle nostre conoscenze archi-
vistiche, appariscono come i primi pittori di Catalogna che abbiano trasferito in Sar-
degna la sede della loro attività artistica. Risalgono alla metà del secolo xv; ma opere
pittoriche — note ed edite 1 — ci confermano che assai prima di quest'epoca pittori ca-
talani vennero nell'isola o qui inviarono le. loro opere, iniziando fin dai primi decenni
successivi alla occupazione politica di Jacopo II d'Aragona (1326) quella penetrazione
artistica che è il fenomeno più comune e più largamente illustrato della storia della
pittura in Sardegna.2

Addì 22 febbraio 1455 in Cagliari: Michele Gros o Guaros, guardiano del convento
di S. Francesco in Stampace e Francesco Oliver commettono ai pittori Raffaele Thomas
e Giovanni Figuera un retab'o con le storie di S. Bernardino, in conformità ad un di-
segno (una mostra au paper ') che gli artisti hanno presentato e dal quale appariscono i
particolari (struttura e figure, ordonanca e mirathas) del lavoro, che ha da esser condotto
secondo le migliori regole dell'arte (ab la millor perfectio). Tempo utile: un anno dal-
l'inizio del lavoro (del jorn auran comensat); prezzo: duecentoquaranta fiorini d'oro d'Ara-
gona che si ragguagliano al valore di trecentosessanta lire di moneta cagliaritana 4
(documento I).

1 Frammento di Crocifissione della seconda mela,
del sec. xiv e predella dei primi decenni del se-
colo xv nella Pinacoteca annessa al Museo Nazio-
nale di Cagliari, da me pubblicati nella Storia della
pittura in Sardegna nel sec. XV (Estratto dal-
VAnuari de VInstitut d'Estudis catalans, MCMXI-
XII, Barcellona 1912I, pagg. 4-7.

2 Brunelli, Appunti sulla storia della pittura
in Sardegna in Arte, a. X, fase. V; In., Un quadro
sardo nella Galleria di Birmingham in Arte, a. XXII,
fase. IV-VI; Biehl, Kunstgeschichtliche streifzuge
durch Sardinien (Zeitschrift fur bìldende Kunst,
Leipzig, 1912Ì; Id., Cavaro in Kunstler-Lexicon
di Thieme-Becher; Loga, E in Beitrag zur quat-
trocentomalerei in Sardinien (Zeitschrht cit., Leip-
zig, 1912); Venturi A., Storia dell'Arte italiana,
Milano, 1915, voi. VII, p. IV, pagg. 110-118;
Bertaux, La peinture en Espagne au XIV et au
XV siècle in Michel, Histoire de l'art, Paris, 1908,
T. Ili, p. 2\ eh. XI, pagg. 807, 808.

3 Nei minutari notarili conservati nell'Archivio

di Stato <"ii Cagliari ho rintracciato finora una
ventina di atti riguardanti allogazioni di ancone
pittoriche. Si riferiscono per la massima parte alla
seconda metà del sec. xvi. Questo in esame
è l'unico documento che non descriva minuta-
mente l'opera commessa; ma non mancano pre-
cedenti negli atti catalani: cfr. ad es. il doc. V in
Sanpere y Miquel, Los Cuatrocentistas Catalanes,
Barcelona, 1906, riguardante il retablo di Luis
Borrassà per la chiesa di S. Antonio di Mendresa
( en la wianera que le donaran en scrit en un full
de paper). Precedente analogo, per quanto in
questo caso non si tratti di un disegno presentato
dall'artista ma dell'indicazione dei soggetti da
parte dei committenti medesimi.

4 Prezzo assai lauto che doveva compensare i
due artisti dei disagi di un lungo viaggio e della
permanenza in una città lontana dalla sede or-
dinaria dei loro interessi. Cfr. i prezzi e le misure
indicati nei documenti IX-XV (anni 1443-1460)
pubblicati dal Sanpere y Miquel, op. cit.
 
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