JACOPO RIPANDA
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fatto incontrare Raffaello, quasi forse non ci accor- da quel Trionfo che il Wickhoff ha chiarito non
geremmo. Ma questo non capitò a Marcantonio ap- essere altro che la glorificazione di Scipione Airi-
pena arrivato a Roma, ove gli fu gran fortuna d'in- cano (fig. io).1 Nella quale stampa e nel quale
contrarsi non in Baldassare Peruzzi, troppo famoso disegno, quasi a dimostrare, se ve ne fosse bisogno,
e troppo poco accessibile per un giovane mal noto, i legami di scuola fra i due Bolognesi, si vede nel-
ma nel compaesano Ripanda, versato nell'arte l'ultima testa incoronata di destra (fig. 17), simile
dell'intaglio in legno e più alla mano, abbastanza a quella di un Giove Olimpico, lo stesso tipo che
in voga d'altra parte per fornire esemplari ricci- appare in un'incisione della prima maniera di Mar-
cati ed «eleganti disegnili.1 cantonio, rappresentante Orfeo.2 Motivo quindi che
Fig. 15 — Napoli-- Museo Nazionale: Polittico.
Frutto massimo di questa collaborazione la
rara e lodatissima incisione del Raimondi, tratta
hauses, XX, 1899, p. 180 e segg.); capitale, benché fonda-
meli talmente erroneo, per la nota erudizione dell'A. e per
l'accostamento dei disegni del Louvre e di Berlino alle
pitture del Palazzo dei Conservatori.
I riferimenti alle stampe di Marcantonio si fanno sulla
scorta del classico: Le peintre graveur, di A. Bartsch,
voi. XIV, 1813. Ivi la incisione di Marte, Venere e Amore
è ricordata al 11. 313.
1 Ricordati dall'Oretti.
tanto il Raimondi, (pianto il Ripanda dovevano
aver tratto dalla stèssa fonte paesana; connessione
notata dal Wickhoff, e che d'altra parte non si spie-
gherebbe se fonte della stampa fosse stato il senese
Baldassare Peruzzi.
Non è il caso del'resto, data l'irrefutabile prova
dei documenti e della maniera, di mettere in dubbio
questo più logico accostamento. Se l'autore dei
1 Bartsch, loc. cit., n. 213, p. 173.
2 Ibid., p. 223, n. 295. Il B. crede l'Orfeo invenzione
dello stesso Marcantonio.
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fatto incontrare Raffaello, quasi forse non ci accor- da quel Trionfo che il Wickhoff ha chiarito non
geremmo. Ma questo non capitò a Marcantonio ap- essere altro che la glorificazione di Scipione Airi-
pena arrivato a Roma, ove gli fu gran fortuna d'in- cano (fig. io).1 Nella quale stampa e nel quale
contrarsi non in Baldassare Peruzzi, troppo famoso disegno, quasi a dimostrare, se ve ne fosse bisogno,
e troppo poco accessibile per un giovane mal noto, i legami di scuola fra i due Bolognesi, si vede nel-
ma nel compaesano Ripanda, versato nell'arte l'ultima testa incoronata di destra (fig. 17), simile
dell'intaglio in legno e più alla mano, abbastanza a quella di un Giove Olimpico, lo stesso tipo che
in voga d'altra parte per fornire esemplari ricci- appare in un'incisione della prima maniera di Mar-
cati ed «eleganti disegnili.1 cantonio, rappresentante Orfeo.2 Motivo quindi che
Fig. 15 — Napoli-- Museo Nazionale: Polittico.
Frutto massimo di questa collaborazione la
rara e lodatissima incisione del Raimondi, tratta
hauses, XX, 1899, p. 180 e segg.); capitale, benché fonda-
meli talmente erroneo, per la nota erudizione dell'A. e per
l'accostamento dei disegni del Louvre e di Berlino alle
pitture del Palazzo dei Conservatori.
I riferimenti alle stampe di Marcantonio si fanno sulla
scorta del classico: Le peintre graveur, di A. Bartsch,
voi. XIV, 1813. Ivi la incisione di Marte, Venere e Amore
è ricordata al 11. 313.
1 Ricordati dall'Oretti.
tanto il Raimondi, (pianto il Ripanda dovevano
aver tratto dalla stèssa fonte paesana; connessione
notata dal Wickhoff, e che d'altra parte non si spie-
gherebbe se fonte della stampa fosse stato il senese
Baldassare Peruzzi.
Non è il caso del'resto, data l'irrefutabile prova
dei documenti e della maniera, di mettere in dubbio
questo più logico accostamento. Se l'autore dei
1 Bartsch, loc. cit., n. 213, p. 173.
2 Ibid., p. 223, n. 295. Il B. crede l'Orfeo invenzione
dello stesso Marcantonio.