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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 1
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Lopresti, Lucia: Di alcuni affreschi pregevoli tra il secolo decimosesto ed il decimosettimo
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0083

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DI ALCUNI AFFRESCHI PREGEVOLI TRA IL SECOLO XVI ED IL XVII 57

temporalesca pare sia piombata d'un tratto sui preziosi drappi che rivestono gli evange-
listi ; e le stoffe inzuppate prima di grevi colori lutulenti, si sono schiarate scoprendo le
finissime basi cromatiche. Così le ginocchia incrociate, i torsi scontrosi, i gomiti sollevati,
fanno affiorare alla superficie dell'affresco, una magnifica tappezzeria contesta di sete
strane e luminose, una tappezzeria di cui la vivissima variabilità fa quasi pensare agli
effetti cromatici, che, in seta opaca, tanto diverse cause dovevano suggerire ai frescanti
settecenteschi, in terra di Venezia.

Le divagazioni sulla pittura in genere, e sul colore in ispecie, possono esser motivo di
enormità anacronistiche ancor maggiori di questa.

* * #

Possiamo dunque concludere dicendo che fati ha tentato, senza troppo fermi pro-
positi, ma con molta gioia intima, una ingenua ricomposizione tonale della pittura miche-
langiolesca; che ha saputo, negli attacchi architettonici della sua volta, baloccarsi in
modo delizioso cogli elementi dell'architettura del Buonarroti senza mai guastarli o

svisarli; che a volte, polpastrellando delicatamente i suoi piccoli nudi in istucco ha avuto
una mano così sapiente da dotarli, nel nervoso serpeggiar dei muscoli, di una particolare
espressione pittoresca; che infine, scrupolosamente ligio alle tradizioni, modesto tra l'im-
perversare delle audacie e delle albagie più sbalorditive, egli si è rivelato, in sordina,
interamente pervaso di un tenacissimo spirito d'indipendenza, tanto da riuscire a tra-
sformare quasi impressionisticamente una vecchia maniera, da tempo caduta in pasto
all'Accademia.

Ma...

Ma abbiamo ancor da dire se l'arte del Nostro sia stata una commedia a piacevole
fine, o un dramma a soluzione tragica: e dir questo dipende dal sapere se l'affresco di
S. Lorenzo abbia preceduto o no, nell'attività del Cati, la decorazione della cappella
Altemps.

dt' ik' 4i

Per l'arte, che è l'insieme degli armonici culmini di tutti gli stili, Pasquale Cati non
conta che per la cappella di S. Maria in Trastevere, e ciò basta pienamente alla sua fama.

Ma noi abbiamo preso ad amare il nostro marchigiano così semplice e giocondo
nell'opera, così umile, attraverso i documenti e le attestazioni storiche; e allora, lirica-
mente, troviamo che può essere interessante conoscere le ultime soluzioni dei suoi pro-
blemi stilistici.

No, Cati non finì tragicamente la sua vita intellettuale, non si perdette in vecchiaia
tra le spine dei dubbi e degli errori; la cappella di Marco Scitico fu l'ultima sua grande

L'Arte, XXIII, 8.
 
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