UNA NOTIZIA INTORNO AL PITTORE DEL '300
FRANCESCO DI NERI DA VOLTERRA
Di Francesco di Neri da Volterra, pittore del secolo XIV, che il Vasari chiamò Fran-
cesco di maestro Giotto, scrisse in uno splendido lavoro I. B. Supino, rivendicando al-
l'artista volterrano la paternità delle Storie di Giobbe nel Camposanto di Pisa.1 Questo
pittore lavorò molto in Pisa, ove fresco le storie ricordate e nel 1346 dipinse anche un
quadro pel duomo.2 Dalle carte dell'archivio volterrano abbiamo la sicura prova che
Francesco di Neri si trovasse in Volterra nel 1343, poiché il 19 agosto di quell'anno i
priori della città ordinavano al camarlingo del Comune di pagare lire due e soldi 15
« Francischo Nierij pietrai de Vultcrris eo quod fecit certos lileos prò pennonibus tu-
batorum ».3
Questa breve notizia può farci ritenere non azzardata l'ipotesi formulata dal P. Con-
sortini, il quale, nel suo scritto sulla Badia di S. Giusto di Volterra, è inclinato a cre-
dere che le pitture compiute nella Badia stessa, ora demolita, debbano essere state ese-
guite da Francesco, anziché da Giotto, come la tradizione volterrana vorrebbe.4 Tradi-
zione non basata sopra alcun documento.
Mario Battistini.
1 II Camposanto di Pisa.
2 A. Venturi, Storia dell'Arte It., voi. V, pa
ginc 825.
3 Arch. St. Com. di Volterra, f. A, nera 14, c. 16.
t P. L. Consortini, La Badia dei SS. Giusto e
Clemente di Volterra, Lucca, 1915, pag. 21-22.
FRANCESCO DI NERI DA VOLTERRA
Di Francesco di Neri da Volterra, pittore del secolo XIV, che il Vasari chiamò Fran-
cesco di maestro Giotto, scrisse in uno splendido lavoro I. B. Supino, rivendicando al-
l'artista volterrano la paternità delle Storie di Giobbe nel Camposanto di Pisa.1 Questo
pittore lavorò molto in Pisa, ove fresco le storie ricordate e nel 1346 dipinse anche un
quadro pel duomo.2 Dalle carte dell'archivio volterrano abbiamo la sicura prova che
Francesco di Neri si trovasse in Volterra nel 1343, poiché il 19 agosto di quell'anno i
priori della città ordinavano al camarlingo del Comune di pagare lire due e soldi 15
« Francischo Nierij pietrai de Vultcrris eo quod fecit certos lileos prò pennonibus tu-
batorum ».3
Questa breve notizia può farci ritenere non azzardata l'ipotesi formulata dal P. Con-
sortini, il quale, nel suo scritto sulla Badia di S. Giusto di Volterra, è inclinato a cre-
dere che le pitture compiute nella Badia stessa, ora demolita, debbano essere state ese-
guite da Francesco, anziché da Giotto, come la tradizione volterrana vorrebbe.4 Tradi-
zione non basata sopra alcun documento.
Mario Battistini.
1 II Camposanto di Pisa.
2 A. Venturi, Storia dell'Arte It., voi. V, pa
ginc 825.
3 Arch. St. Com. di Volterra, f. A, nera 14, c. 16.
t P. L. Consortini, La Badia dei SS. Giusto e
Clemente di Volterra, Lucca, 1915, pag. 21-22.