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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 3
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Montalto, Lina: Il passaggio di Mattia Preti a Napoli, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0241

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IL PASSAGGIO DI MATTIA PRETI A NAPOLI

215

prospettiva de] colore che meno suole apparire nell'arte del Cavalier Calabrese. E poi,
quanto alle composizioni singole, che rispondenza fra il ciclo delle due storie!

Sia che la composizione si disponga entro le insenature di un ottagono, sia che diventi
circolare entro le cornici rotonde, le figure di S. Caterina o di S. Celestino rimangon
sempre fulcro di essa, quiete, silenziose fra il turbinare intorno delle passioni (fig. 19).

Le storie di S. Celestino attraggono vivamente per la forza del disegno, l'energia
dell'azione e la ricerca di effetti di luce che appare straordinaria nel tondo: La remissione
della mitra (fig. 20).

Quivi il raggruppamento delle figure, la potente realistica struttura di alcune teste
e, quel che più monta, la trasfusa luce rammentano la Messa di Bolsena della seconda

Fig. 20 — Mattia Preti : Scene della vita di S. Celestino.
Napoli, S. Pietro a Maiella — (Fot. Soprint. ai Monumenti).

Stanza di Raffaello al Vaticano; ricordo di pale d'altare venete, un angeletto nudo, viva-
mente illuminato, si arrampica ai gradini del trono pontificio con capriccioso movimento
volgendosi a guardare lo spettatore.

E nella ricerca di effetti luministici, le vesti di Celestino, corse da strizzature di luce,
diventano abbaglianti in una sinfonia di gialli e rossi rincorrentisi in tutta la tela; diven-
tano molli, seriche, frusciatiti come poteva crearle un Cavallino.

In ciascuno dei due cicli, quel che colpisce è la centralità dell'azione, mentre intorno i
particolari, ricordanti altre tele antecedenti e posteriori, fioriscono svariatissimi con i soliti
volti sbucanti dagli orli della cornice, con le mezze figure di spettatori, con le venerande
teste di vecchio — d'ispirazione del Domenichino — che, ad esempio, nel primo tondo
delle storie di S. Caterina circondano di una nota di grave e canuta attenzione la Vergine
marmorea sillogizzante (fig. 21). Che ne l'ottagono seguente ostenterà il calmo suo rapi-
mento nel convulso mareggiar di teste suscitato dalla violenta torsione in primo piano del
boia nudo pronto a colpire (fig. 22); e si assopirà in un letto di nuvole — nell'ultimo
tondo della serie — cullata dagli angeli riverberanti le pallide fiammelle dei cerei sul
candore dei suoi seni scoperti (fig. 23).
 
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