IL PASSAGGIO DI MATTIA PRETI A NAPOLI
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Nella chiesa dei SS. Apostoli una tela d'altare (cappella di S. Ivone) si darebbe a
Mattia per la robustezza del disegno, se la luce non traesse dall'ombra bianchesgiamenti
di membra così arbitrari quali mai avrebbe fatto il Preti. Giuseppe Trombatore, Dome-
nico Viola, son ricordati dal De Dominici come seguaci dello stile del Cavalier Calabrese,
sebbene il primo s'avvicinasse di poi ad Andrea Vaccaro; ma è curioso osservare come
Fig. 26 — Mattia Preti : Scene della vita di S. Caterina.
Napoli, S. Pietro a Maiella — (Fot. Soprint. ai Monumenti).
l'attrito delle diverse correnti amalgamasse in certo modo le varie maniere. Alcuni S. Seba-
stiano di Andrea Vaccaro hanno del pretiano, sebbene l'ingresso del Cavalier Calabrese
nell'ambiente artistico napoletano trovasse nel Vaccaro un vecchio maturo artista. Ancor
più colpisce la reciproca influenza del Preti su Luca Giordano, del Giordano su Preti:
momenti però, chè, ad esempio, un caldo dorato nudo di Luca Giordano non ha nulla
di comune con un nudo pretiano. Pure vi sono rischiaramenti e biondeggiamenti improv-
visi in figure, in ambienti di Mattia Preti, nel periodo napoletano e dopo, che fan pensare
a un contatto, a un avvicinamento fra quelle due personalità diverse, e quanto!
Mettere a confronto un Cristo di Luca e un Cristo di Mattia, il Convito di Baldassarre,
piccola tela del Museo Civico Filangieri, di Luca Giordano, con la drammatica tela del
Preti nella pinacoteca del Museo Nazionale; quello di Luca « fa priesto » traduce nel fondo
e fin nella figura di Baldassarre e della donna, un'imitazione libera del Preti, pur senza
attingerne la robusta forza. Non mette conto di citare le due tele ottagone di Luca Gior-
L'ArU. XXIII, 28
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Nella chiesa dei SS. Apostoli una tela d'altare (cappella di S. Ivone) si darebbe a
Mattia per la robustezza del disegno, se la luce non traesse dall'ombra bianchesgiamenti
di membra così arbitrari quali mai avrebbe fatto il Preti. Giuseppe Trombatore, Dome-
nico Viola, son ricordati dal De Dominici come seguaci dello stile del Cavalier Calabrese,
sebbene il primo s'avvicinasse di poi ad Andrea Vaccaro; ma è curioso osservare come
Fig. 26 — Mattia Preti : Scene della vita di S. Caterina.
Napoli, S. Pietro a Maiella — (Fot. Soprint. ai Monumenti).
l'attrito delle diverse correnti amalgamasse in certo modo le varie maniere. Alcuni S. Seba-
stiano di Andrea Vaccaro hanno del pretiano, sebbene l'ingresso del Cavalier Calabrese
nell'ambiente artistico napoletano trovasse nel Vaccaro un vecchio maturo artista. Ancor
più colpisce la reciproca influenza del Preti su Luca Giordano, del Giordano su Preti:
momenti però, chè, ad esempio, un caldo dorato nudo di Luca Giordano non ha nulla
di comune con un nudo pretiano. Pure vi sono rischiaramenti e biondeggiamenti improv-
visi in figure, in ambienti di Mattia Preti, nel periodo napoletano e dopo, che fan pensare
a un contatto, a un avvicinamento fra quelle due personalità diverse, e quanto!
Mettere a confronto un Cristo di Luca e un Cristo di Mattia, il Convito di Baldassarre,
piccola tela del Museo Civico Filangieri, di Luca Giordano, con la drammatica tela del
Preti nella pinacoteca del Museo Nazionale; quello di Luca « fa priesto » traduce nel fondo
e fin nella figura di Baldassarre e della donna, un'imitazione libera del Preti, pur senza
attingerne la robusta forza. Non mette conto di citare le due tele ottagone di Luca Gior-
L'ArU. XXIII, 28