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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 23.1920

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Fasc. 3
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Gibellino Krasceninnicowa, Maria: Catalogo dei disegni del Pisanello nel Codice Vallardi del Louvre, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17340#0254

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228

MA RIA KRA SCENINNIKOVA

china sulle zampe, un altro dà un balzo voltandosi
indietro; il terzo è accosciato. Nonostante lo studio
di rendere l'agilità del salto e la ferocia dell'ani-
male ruggente, il leone belliniano, con la sua 'ab-
bondante criniera flammea, mantiene aspetto
araldico.

Un uomo ignudo, col manto (C. V., .>o) appog-
giato sopra un braccio, sta per colpire un ragazzo
difeso da una figura slanciata di donna. Il tratto
è monotono, paziente, trito; la struttura del brac-
cio destro dell'uomo è deficiente, sopratutto nel-
l'articolazione. E tuttavia il disegno non manca
di finezza. TI manto avvolgente la mano sinistra
dell'uomo cade in pieghe armoniche; le masse dei
capelli sono leggere a ondate trasparenti; le dita
hanno linea elegante, nervosa, arcuata. Non sa-
premmo determinare l'autore di questo studio.

Madonna con bambino, adorata da un angelo
(C. V., 99). Avvolta nell'ampio manto, la Ver-
gine sorregge con mossa leggera del braccio si-
nistro l'esile corpicino del bimbo. Ambedue le
teste sono compenetrate di rara, squisita deli-
catezza. Sembra di vedere, in questo disegno, un
riflesso delle forme di Gentile da Fabriano.

Due santi in posa meditabonda (C. V., 3). Il
panneggiamento colpisce per la durezza e la rego-
larità lineare; il segno, a incroci, è materiale. Lo
sguardo è fisso con espressione di immobilità.
L'autore dello studio non appartiene alla cerchia
del Pisanello, nè a quella di Jacopo Bellini.

Madonna seduta col libro spiegato sulle ginoc-
chia (C. Vr, 1), probabile studio per una Annun-
ciazione. La linea ondulata che contorna il corpo è
leggerissima, elegante ed armoniosa, degna di un
grande Veronese, Stefano da Zevio. La figura è
squisita nella grazia leggiera del suo manto; la
mano destra è lunga e affusata. Ma se i caratteri
del disegno ricordano Stefano da Zevio, l'esecu-
zione, per certi dettagli materiali, fa sorgere dubbi
in proposito. Nella figura dell'angelo che apre una
cortina notiamo durezza e studiata definizione di
linea. E forse copia eseguita da un'opera di Ste-
fano.

Madonna col bambino in piedi sulle sue ginoc-
chia (C. V., 200). Il tratto è molto pesante, rego-
lare, impacciato; il corpo del bambino ha una du-
rezza antipatica e grossolana. Alle fragili pieghe
falcate di Stefano da Zevio si sostituisce un fati-
coso groviglio di uncini.

Madonna che allatta il figlio (C. V.,i5); a sinistra
due nudi di bambini, a destra una figura muliebre,
in basso un daino. Questi studi, eseguiti a tratti
grossi e faticosi, non portano alcuna impronta
pisanelliana, e sembrano piuttosto collegarsi coi
disegni testé citati della scuola veronese.

Una Virtù (C. V., 10); in fondo, una figura virile

genuflessa, ammantata. Sono probabilmente copie
di qualche disegno della scuola veronese.

Studio di Madonna col Bambino (C. V., 73), a
'penna su fondo rosso. Gli occhi della Madonna
hanno fissità gotica, i capelli sono disposti simme-
tricamente a ondate regolari. Si notano affinità
con l'affresco di Stefano da Zevio a filasi (Madonna
col bambino) ; potrebbe trattarsi di una copia.

Testa di santo con aureola (C. V., 97), ben dise-
gnata a lapis e ripassata a penna, su fondo rossic-
cio. 11 taglio angoloso delle guance, dei lineamenti,
delle sopracciglia, le ombre intense dimostrano
l'influenza della scuola veronese antecedente al
Pisanello. La folta, barba ondata ricorda una figura
di vecchio nell'affresco di Altichiero e di Avanzo,
« Decapitazione di S. Giorgio », a Padova.

Magnifico studio di vecchio (C. V.. 105) seduto
sopra un panchetto col libro spiegato sulle gi-
nocchia.

È della stessa potente mano ignota un altro di-
segno di freddolosa vecchietta (C. V., iof>) seduta
sopra una panca.

Disegno minuto della testa di un giovane in
iscorcio (C. V., 30), appoggiato al piano di una ta-
vola; anche questo di mano ignota.

Due alberi disegnati a carbone (C. V., 144). I
rami biforcati si contorcono come arsi dal fuoco;
il fogliame nebuloso è appena indicato nei fra-
stagli della sua massa. Involontariamente, davanti
a questo disegno, si pensa al bosco sfrondato nel-
l'affresco di Botticelli col trionfo dei Tornabuoni,
ora nel Museo del Louvre.

Il penultimo gruppo della nostra classificazione
si compone di studi scadenti. I fogli 69, 76, 78,
e altri non numerati, contengono schizzi di gambe
in vari atteggiamenti, eseguiti a penna su carta
rossa, in seguito ripassati ad acquarello. Sul fo-
glio n. 76 è anche uno studio di fiori abbastanza
fine; il resto tradisce la mano di un mediocre co-
piatore.

Ouattro fogli, di cui uno è numerato (n. 30),
contengono disegni di navi,' sostenute da un drago
fantastico, forse opera del Cinquecento.

In altri quattro fogli, di cui due numerati (36
e 37), sono stemmi gentilizi tra ornati di foglie e
fiori, e rotuli con l'iscrizione; « Guarden les For-
ces ». Tali disegni non solo non hanno alcuna af-
finità con lo stile del Pisanello, ma risalgono a
un'epoca assai più tarda. Vi sono poi altri studi di
foglie e fiori stilizzati che non portano impronta di
nessuno stile e non richiamano nomi d'artisti noti.

Il foglio 49 rappresenta la bardatura di un ca-
vallo. Il disegno ripete la mediocrità degli studi
precedenti; è certamente della stessa mano che ha
eseguito le navi fantastiche, le insegne gentilizie,
e su altri fogli cannoni con stemmi aragonesi.
 
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