CATALOGO DEI DISEGNI DEL PISA NELLO
229
Concludendo, la categoria dei disegni testé
studiati comprende lavori mediocri di un copista
di periodo posteriore a quello pisanelliano c di
scuola diversa.
L'ultimo gruppo si compone d.i copie da origi-
nali del Pisanello e della scuola veronese antece-
dente (Altichiero, Avanzo), quasi tutte su carta
rossa. Di alcune è possibile rintracciare l'originale,
come ad esempio del foglio 13, sul quale è dise-
gnata la testa di un giovane con occhi socchiusi,
capelli a ricci regolari, bocca aperta, denti piccoli,
rari, orecchio deforme, sporgente a conchiglia.
Lo squadro della testa e il segno ci sembrano ri-
chiamare uno dei ladroni a destra del Cristo nella
Crocefissione di Jacopo Avanzi a Padova.
Il disegno n. 29, testa di giovane, estasiata,
fremente, è uno dei migliori. Fa pensare non al-
l'Avanzo, ma al Pisanello stesso, e potrebbe essere
una copia eseguita da scolari del Veronese dal-
l'affresco in S. Anastasia. Ha riscontri con una
delle teste virili nella folla presso S. Giorgio.
Ancora più fine e studiato è il disegno 31, con-
dotto a lapis e a penna. Il segno leggero e sfumato
sottolinea i tratti del volto; l'occhio guarda vi-
vido, la bocca fine sorride entro l'involucro mor-
bido della barba. Tutto in questo disegno ricorda
la maniera tenue e gentile di Altichiero nella
e Decapitazione di S. Giorgio » a Padova, dove si
vede una testa di vecchio in tutto simile al disegno
sopracitato. La finezza dell'opera è tale da far pen-
sare che si tratti di uno studio originale.
Altri studi, molto più deboli, sono evidente-
mente copie, come tre teste virili (170) con occhiali
e un rapido confuso schizzo (192) di una testa virile.
I fogli 12, 91, 92, 96, 98, 169, 185 contengono
studi di teste di guerrieri. La squadratura gotica
dei volti, gli occhi immobili, simmetrici, le soprac-
ciglia ad arco, la bocca tagliata orizzontalmente
dimostrano l'influsso dell'arte gotica settentrio-
nale su tutti questi disegni, i quali ricordano le
facce dei lancieri nella Decapitazione di S. Giorgio
di Altichiero a Padova, o quelle dei guerrieri nella
Scena di battaglia e nel Miracolo di S. Lucia.
Sui fogli il, 25, 26, 32, 88, 89, 91, 95, 102, 126,
146, 162, 164, 165, 182, 186, 215 sono vari di-
segni di teste, copie mediocri, salvo rare eccezioni.
A queste eccezioni appartiene lo studio 102, che
si distingue nella serie per il segno morbido, per
l'occhio pieno di vita e d'intelligenza, le sottili,
energiche labbra, la modellatura fine di tutte le
sporgenze, delle guancie e del mento. Si tratta
sempre di una copia, ma superiore alle altre e vi-
cina alla testa di un frate nell'affresco di Altichiero
S. Lucia venerata dal popolo.
Gli altri disegni della serie ripetono quasi sempre
lo stesso tipo, come già notammo per le teste dei
guerrieri. MI marcato segno, ripetuto, monotono,
calligrafico, modella i volti, facendo risaltare tutte
le sporgenze e i ruvidi solchi: uguali sono le accon-
ciature; i capelli scendono sull'orecchio in ciocche
regolari. Il disegno 186, nel quale si accentuano le
qualità gotiche, ha palesi riscontri con due teste
virili dietro il re su una loggetta nell'affresco pa-
dovano sopracitato. Anche la testa raffigurata nel
foglio 162 trova molti riscontri negli affreschi della
vita di S. Giorgio a Padova. La vediamo, ricoperta
di un alto cappello a barca, nel Martino di San
Giorgio e poco variata nel S. Giuseppe Ae\VAdora-
zione dei Magi, nella Presentazione al Tempio e
finalmente in un vegliardo dell'affresco: S. Lucia
venerata. dal popolo. La testa di donna sul fo-
glio 182 ricorda i tipi femminili nell'affresco San
Giorgio che battezza il re.
Otto fogli non numerati riprendono gli stessi
motivi; teste virili, di frati, di guerrieri, profili
aguzzi, goticheggianti, di esecuzione grossolana e
difettosa.
Vi sono poi tre disegni 34, 39, 179 del Codice
Vallardi, copie di originali classici, per lungo tempo
erroneamente considerate quali disegni del Pisa-
nello. Sui fogli 113, 209 sono disegnati vari schizzi
per medaglie posteriori all'epoca pisanelliana.
La serie finisce con quattro disegni di teste vi-
rili, di attribuzione incerta, forse di tempo tardo.
Maria Krasceninnikova.
L'Arte. XXIII, 29.
229
Concludendo, la categoria dei disegni testé
studiati comprende lavori mediocri di un copista
di periodo posteriore a quello pisanelliano c di
scuola diversa.
L'ultimo gruppo si compone d.i copie da origi-
nali del Pisanello e della scuola veronese antece-
dente (Altichiero, Avanzo), quasi tutte su carta
rossa. Di alcune è possibile rintracciare l'originale,
come ad esempio del foglio 13, sul quale è dise-
gnata la testa di un giovane con occhi socchiusi,
capelli a ricci regolari, bocca aperta, denti piccoli,
rari, orecchio deforme, sporgente a conchiglia.
Lo squadro della testa e il segno ci sembrano ri-
chiamare uno dei ladroni a destra del Cristo nella
Crocefissione di Jacopo Avanzi a Padova.
Il disegno n. 29, testa di giovane, estasiata,
fremente, è uno dei migliori. Fa pensare non al-
l'Avanzo, ma al Pisanello stesso, e potrebbe essere
una copia eseguita da scolari del Veronese dal-
l'affresco in S. Anastasia. Ha riscontri con una
delle teste virili nella folla presso S. Giorgio.
Ancora più fine e studiato è il disegno 31, con-
dotto a lapis e a penna. Il segno leggero e sfumato
sottolinea i tratti del volto; l'occhio guarda vi-
vido, la bocca fine sorride entro l'involucro mor-
bido della barba. Tutto in questo disegno ricorda
la maniera tenue e gentile di Altichiero nella
e Decapitazione di S. Giorgio » a Padova, dove si
vede una testa di vecchio in tutto simile al disegno
sopracitato. La finezza dell'opera è tale da far pen-
sare che si tratti di uno studio originale.
Altri studi, molto più deboli, sono evidente-
mente copie, come tre teste virili (170) con occhiali
e un rapido confuso schizzo (192) di una testa virile.
I fogli 12, 91, 92, 96, 98, 169, 185 contengono
studi di teste di guerrieri. La squadratura gotica
dei volti, gli occhi immobili, simmetrici, le soprac-
ciglia ad arco, la bocca tagliata orizzontalmente
dimostrano l'influsso dell'arte gotica settentrio-
nale su tutti questi disegni, i quali ricordano le
facce dei lancieri nella Decapitazione di S. Giorgio
di Altichiero a Padova, o quelle dei guerrieri nella
Scena di battaglia e nel Miracolo di S. Lucia.
Sui fogli il, 25, 26, 32, 88, 89, 91, 95, 102, 126,
146, 162, 164, 165, 182, 186, 215 sono vari di-
segni di teste, copie mediocri, salvo rare eccezioni.
A queste eccezioni appartiene lo studio 102, che
si distingue nella serie per il segno morbido, per
l'occhio pieno di vita e d'intelligenza, le sottili,
energiche labbra, la modellatura fine di tutte le
sporgenze, delle guancie e del mento. Si tratta
sempre di una copia, ma superiore alle altre e vi-
cina alla testa di un frate nell'affresco di Altichiero
S. Lucia venerata dal popolo.
Gli altri disegni della serie ripetono quasi sempre
lo stesso tipo, come già notammo per le teste dei
guerrieri. MI marcato segno, ripetuto, monotono,
calligrafico, modella i volti, facendo risaltare tutte
le sporgenze e i ruvidi solchi: uguali sono le accon-
ciature; i capelli scendono sull'orecchio in ciocche
regolari. Il disegno 186, nel quale si accentuano le
qualità gotiche, ha palesi riscontri con due teste
virili dietro il re su una loggetta nell'affresco pa-
dovano sopracitato. Anche la testa raffigurata nel
foglio 162 trova molti riscontri negli affreschi della
vita di S. Giorgio a Padova. La vediamo, ricoperta
di un alto cappello a barca, nel Martino di San
Giorgio e poco variata nel S. Giuseppe Ae\VAdora-
zione dei Magi, nella Presentazione al Tempio e
finalmente in un vegliardo dell'affresco: S. Lucia
venerata. dal popolo. La testa di donna sul fo-
glio 182 ricorda i tipi femminili nell'affresco San
Giorgio che battezza il re.
Otto fogli non numerati riprendono gli stessi
motivi; teste virili, di frati, di guerrieri, profili
aguzzi, goticheggianti, di esecuzione grossolana e
difettosa.
Vi sono poi tre disegni 34, 39, 179 del Codice
Vallardi, copie di originali classici, per lungo tempo
erroneamente considerate quali disegni del Pisa-
nello. Sui fogli 113, 209 sono disegnati vari schizzi
per medaglie posteriori all'epoca pisanelliana.
La serie finisce con quattro disegni di teste vi-
rili, di attribuzione incerta, forse di tempo tardo.
Maria Krasceninnikova.
L'Arte. XXIII, 29.