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incavo si prolunga anche nel moro anzidetto fino al-
l' altezza di tutto ciò che n' esiste. La base a tal
nicchia sottoposta è adorna di graziose cornicene di
stucco intagliale e dipinte. Ornano esternamente V e-
dicola due pilastrini striali, che risaltano sul muro, con
capricciosi capitelli, e di cui T uno è più alto dell' altro.
Nel fondo due colonnette tozze sostengono un frontone,
e veggonsi messe sopra una mensola ornata pure di
cornicette di stucco e su cui poggiar doveano le imma-
gini de1 Lari. L' arca traile due colonne è dipinta ad
imitazione di marmo colonato. Altra cornice di stucco
orna internamente la nicchia, ed a destra vi è- in basso-
rilievo di stucco coloralo una grande corona di lauro,
nell'interno della quale è un serpente avvolto in cer-
chio, cui manca la lesta. Sul suolo della nicchia è un
cavo circolare per le offerte ed i sacrifizii , e due
pogginoli a due lati esterni: la soffitta non si è con-
servala. Nuovo esempio è questo in Pompei di edi-
cole o tararti col serpe in bassorilievo , che suole
più spesso comparirvi dipinto. La corona , come si sa,
t^ra propria offerta de' Lari , e quindi con molta conve-
nienza è qui elfigiata.Vedi Catone de re ru$t. cap. izj.3,
ed ivi le note dello Schneider. Nel muro a rimpetto
abbiamo osservato un piccolo dipinto che sembra rap-
presentare una cesta con piccolo piede dall' un de' lati
che è più elevato, mentre dall'altro va discendendo
al suolo. In questa cesta è riposto un oggetto come
velo o altra cosa simile ammassata , e che si eleva
anche al di sopra ; e rimpetto è una pantera. La for-
ma della cesta non dissimile a quella del vannus o
/r/vov di Bacco , e la paniera rendono chiaro il
sacro intendimento di questa pittura. Dal muro di
fronte di questo peristilio si ha V ingresso in un cor-
ridojo , che volge poi a destra , ed è interrotto dalle
terre non ancora scavate. Ma altro ingresso dallo
stesso muro di fronte si ha poi in una bellissima
stanza, ornata di vaghi dipinti co1 soliti rabeschi , e
scompartimenti di colore], tra' quali veggonsi i seguenti
quadri. Nel muro a destra una veduta di paese , pres-
so che perduta,Indi un quadretto rettangolare che rap-
presenta una donna in succinto abitoj(Atalanta) col brac-
cio destro poggialo ad un pilastro, cui è sul suolo poggia-
ta pur la faretra , colla sinistra elevata tiene due lun-

ghi venaboli con punta volta al suolo : ha da presso un
cane ; innanzi è un giovane nudo sedente (Meleagro )
con clamide,colla destra distesa verso la donna in atto di
ragionar con lei , e con due venaboli nella sinistra , pur
rovesciati. A lato è il cinghiale morlo , col dorso sul
suolo, ed i piedi in allo. A piedi delle due figure vedesi
un piccolo laghetto di acqua , che non suole in altri si-
mili dipinti ravvisarsi , e nel fondo un1 architettura con
vaso soprapposto. E indi altra piccola veduta di fabbri-
che con acque , statue e figure. Nel muro di fronte un
primo piccolo dipinto circolare mostra due seppie presso
un pilastro. Indi è un vaghissimo dipirilo con Marte bar-
bato ( nllrove comparir suole imberbe), che stringe col
destro braccio Tenere seminuda che siede con lui sopra
ampio sedile di fabbrica , o marmo ; le teste de' due nu-
mi son cinte da nimbi. Marte ha la clamide , un balteo
ad armacollo , e colla sinistra V asta rovesciata, e Io
scudo cavo. Alla sinistra un Amorino sedente al suolo
con clamide legata al collo tien sollevata in alto la galea
come per covrire il suo capo. Alla destra altro con simi-
le clamide si avanza tenendo con ambe le mani una cas-
setlina. Sul davanti del quadro un1 oerea è a terra , ed
altra poggiala ad un capitello jonico. Nel fondo è una
architettura con alta colonna e più bassa parete , al di
là della quale vedesi una sacra piantagióne. È indi altro
piccolo dipinto in coi, come sembra, sono espressi in un
tondo due pezzi tagliati come di grosso pesce salato
(Tjcj?;^os). Sventuratamente crollato è il terzo muro
di questa stanza, e perduti i dipinti che contener dovea.
Scorgesi intanfo da ciò, che abbiamo detto, che tre
botteghe messe in communicazione tra loro, e con al-
cune rozze stanze interne, e col loro peristilio, aveano
poi nell' interna e riposta, parte questo elegante triclì-
nio, come sembra, rallegrato da sì gentili e scelti
dipinti. Novella e chiara dimostrazione dell' agiata con-
dizione de' negozianti pompeiani , che oltra le diverse
botteghe che riunivano per lo esteso commercio , sape-
vano anche a questo congiungere X eleganza della inter»
na abitazione , e T amore ed il gusto delle belle arti.

Seconda bottega. Rozza , con piccolo sfondalo forse
per cesso.

Terza bottega. .Rozza ed in communicazione colle
botteghe , e stanze , di cui precedentemente dicemmo.
 
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