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Bullettino archeologico Napoletano — N.S.6.1857-1858

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Nr. 130 (Novembre 1857)
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https://doi.org/10.11588/diglit.12305#0051
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— 43 —

stesso SAECVLVM, o sia 1' AlfìN, che a' tempi ap-
punto dì Commodo trovasi figuralo anche in altri mo-
numenti '('Mailer , Handbuch §. 399 , 3).

Anno 186.

13. M COMM ANT P FEL AVG BRIT, lesta lau-
reala.

)( FORTVNAE MANENTI, COS V P P, Fortuna
sedente, che tiene il cornucopia nella s. e con la d. ral-
tiene un cavallo impaziente di moversi al corso.

Àrg. JE. I.

Il cavallo mostra fare sforzo per liberarsi e mo-
versi ; e forse non potea meglio esprimersi la Fortu-
na fattasi Ulanente, benché di sua indole cotanto vo-
lubile ed incostante. Del resto, questo tipo, del tutto
nuovo, sembra riferirsi al fatto, che Commodo lerlio
meditans de profeclionè a scnalu et populo suo retentus
est (Lamprid. in Com. c. 12 ).

14. M COMMODVS ANT P FELIX AVG BRIT
testa laureala.

X NOBIL1TAS ( talora NOVILITAS) AVG, P M
TU P XI 1MP Villi COS V P P, S C, donna stante
con asta nella d. e con piccolo simulacro nella s.

Arg. JE. I.

11 piccolo simulacro, che tiene la Nobiltà nella s.,
a detto dell'Eckhel, tiene anch' esso l'asta nella s. ed
una patera nella d. In un nitidissimo esemplare del
museo Estense queir imaginetta è manifestamente slo-
lala galeala e tiene l'asta nella d. ed un globo nella s.
sì che mostra rappresentare Roma signora dell'orbe.
La scrittura NOVILITAS, che ricorre nel detto esem-
plare, con lo scambio de! V al B, ha copiosi riscon-
tri segnatamente a'tempi degli Antonini ( Mai ind.
orlhogr. ud Fronlon. ). Del resto , Commodo potea
ben vantarsi della sua nobiltà; poiché non solo il suo
bisavolo venne adscilus inter palricios Vespasiano et
Tito censoribus, ma di più, a detto di Capitolino ( in
Marco c. 1), la famiglia di M. Aurelio a Numa pro-
baiur sanguinem trahere. Vuoisi ancora avvertire, che
a piacimento di Cleandro, prefetto del pretorio sotto
Commodo intorno a questi anni, libertini in senalum
atque in palricios lecti sunt ( Lamprid. in Coni. 0 ).

lo. Lo stesso diritto che nel prec. n, 13.

)( OPTI.ME MAXIME, C V P P, Giòve stante con
fulmine nella d. e con asta nella s., talora con aquila
a suoi piedi. Arg. JE. II.

Questa singolare e strana epigrafe acclamatoria
prende bella luce dall'analoga acclamazione : ut salvi
simus, IVPPITER OPTINE MAXIME, serva no-
bis Pertinacem ( Lamprid. in Com. c. 18 ). Nella mo-
neta presente per tanto si sottintende serva nobis Com-
modum : acclamazione suggerita da vile adulazione ,
od estorta dal terrore, e che pochi anni dopo dovea
poi convertirsi nell'altra parricida Irahatur.

Anno 187

1G. M COMM ANT P FEL AVG BRIT, lesta lau-
reala.

)( PATER SENAT P M TR P XII IMP Vili COS

V P P, figura togata stante con ramo nella d. e con
lo scettro, o sia Scipione eburneo nella s.

Arg.

L'Eckhel nel riverso di questo denario , e delle
corrispondenti monete di bronzo con la scritta inte-
gra PATER SENATVS, ravvisa l'Imperatore togato;
ma gii attribuii del ramo e dello scettro eburneo sono
proprii del Genio del Senato ( v. addietro, Antonin.
n. 9 ) ; onde la figura in questione dovrà dirsi o del
Genio del Senato, o di Commodo rappresentato quale
PATER SENATVS.

Nel riverso di alcune monete del precedente anno
187 leggesi PIETATI SENATVS attorno al tipo del-
l' Imperatore togato stante con volume nella s. in allo
di stringer la destra al Genio del Senato togato , che
tiene nella s. il consueto Scipione eburneo. A questa e-
pigrafe fa bel riscontro una delle tante acclamazioni
del Senato medesimo all' annunzio della morte del
parricida Commodo ( Lamprid. c. 18 ), cioè : PIE-
TATI SENATVS FELICITER.

Anno 188

17. M COMMODVS ANT P FELIX AVG BRIT

testa laureata.
 
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