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Collare di servo fuggitivo
fatto la pratica costante, ai meno dall'a. 381, del dare ai consoli
il solo titolo vir clarissimus anche quando avevano dignità di
grado illustris {{). La vera ragione di ciò è nella distinzione
essenziale tra il consolato e le dignità di governo, amministra-
tive, militari e palatine dopo la riforma di Diocleziano e di Co-
stantino. Queste erano distinte per i gradi degli illustres, specta-
bilesJ semplicemente clarissimi, per fedissimi ; il consolato non
appartenne a veruno di quei gradi e nè anche è registrato nella
Notitia dignitatum. Esso mantenne sempre la prerogativa di
sommo degli onori della repubblica romana e del suo senato:
era magni nominis umbra, ma potestà suprema essenzialmente
senatoria, e perciò propria dei clarissimi. Viceversa ciascuno di
costoro, quando assumeva dignità di grado illustris o spectabi-
lis, diveniva v. c. et illustris, v. c. et spectabilis. Ma il solo
titolo v. c. proprio del senato era tanto grande, che sovente
nè anche i principali nell'ordine degli illuslres, come i prece-
fecti Urbis, si curavano d'altro titolo, nè altro loro se ne dava
dai dedicanti le epigrafi onorarie (2).
Chiarito questo punto, e confermato che il collare non è più
antico della fine in circa del secolo quarto, resterebbe a cercare
dell'altro termine cronologico, cioè del limite ultimo. Ma è tanto
evidente, tutta la classe delle epigrafi dei collari e delle bulle
dei servi fuggitivi fino ad ora note non oltrepassare i confini
dell'ultima età romana, cioè del secolo in circa quinto o del sesto
incipiente, che non stimo necessario fare speciali indagini circa
questo punto rispetto al nuovo collare, la cui forinola epigrafica
è del medesimo tenore di quelle degli altri esemplari tutti a
noi pervenuti. È adunque tempo, che imprendiamo a dichiarare
la forinola topografica: de domo pulverata.
C1) G. I. L. L c. cf. p. 136 ad n. 736. Ciò è vero nelle forinole delle
date cronologiche; imperocché nei dittici dei secoli quinto e sesto i con-
soli sono intitolati clarissimi et inlustres, v. Inscr. Christ. I p. LI, LII.
(2) Cf. Usener, Anecdoton Holderi p. 31.
Collare di servo fuggitivo
fatto la pratica costante, ai meno dall'a. 381, del dare ai consoli
il solo titolo vir clarissimus anche quando avevano dignità di
grado illustris {{). La vera ragione di ciò è nella distinzione
essenziale tra il consolato e le dignità di governo, amministra-
tive, militari e palatine dopo la riforma di Diocleziano e di Co-
stantino. Queste erano distinte per i gradi degli illustres, specta-
bilesJ semplicemente clarissimi, per fedissimi ; il consolato non
appartenne a veruno di quei gradi e nè anche è registrato nella
Notitia dignitatum. Esso mantenne sempre la prerogativa di
sommo degli onori della repubblica romana e del suo senato:
era magni nominis umbra, ma potestà suprema essenzialmente
senatoria, e perciò propria dei clarissimi. Viceversa ciascuno di
costoro, quando assumeva dignità di grado illustris o spectabi-
lis, diveniva v. c. et illustris, v. c. et spectabilis. Ma il solo
titolo v. c. proprio del senato era tanto grande, che sovente
nè anche i principali nell'ordine degli illuslres, come i prece-
fecti Urbis, si curavano d'altro titolo, nè altro loro se ne dava
dai dedicanti le epigrafi onorarie (2).
Chiarito questo punto, e confermato che il collare non è più
antico della fine in circa del secolo quarto, resterebbe a cercare
dell'altro termine cronologico, cioè del limite ultimo. Ma è tanto
evidente, tutta la classe delle epigrafi dei collari e delle bulle
dei servi fuggitivi fino ad ora note non oltrepassare i confini
dell'ultima età romana, cioè del secolo in circa quinto o del sesto
incipiente, che non stimo necessario fare speciali indagini circa
questo punto rispetto al nuovo collare, la cui forinola epigrafica
è del medesimo tenore di quelle degli altri esemplari tutti a
noi pervenuti. È adunque tempo, che imprendiamo a dichiarare
la forinola topografica: de domo pulverata.
C1) G. I. L. L c. cf. p. 136 ad n. 736. Ciò è vero nelle forinole delle
date cronologiche; imperocché nei dittici dei secoli quinto e sesto i con-
soli sono intitolati clarissimi et inlustres, v. Inscr. Christ. I p. LI, LII.
(2) Cf. Usener, Anecdoton Holderi p. 31.