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Marchetti, Domenico: Frammento di un antico pilastro per misurae le aque del Tevere ed altre notizie topografiche
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Frammento di un antico pilastro
menti architettonici spettanti al parapetto, ai fascioni di coro-
namento, alle arcate, ed alle pile del ponte medesimo. Tutti questi
avanzi meritano di essere accuratamente esaminati, potendosi con
essi ricostituire in gran parte tanto l'architettura dell'antico ponte,
che le iscrizioni in esso contenute.
Fra i massi pertanto rinvenuti finora, attrasse specialmente
la mia attenzione un masso di travertino, ove erano incise alcune
cifre numerali, e del quale do la esatta riproduzione nella la
e 2a figura della Tavola VI, rappresentanti la pianta e l'ele-
vato del masso.
Osservandone attentamente la forma non tardai a ricono-
scerlo per uno dei massi appartenenti alle pile del ponte, e più
propriamente ad una di quelle appendici delle pile che chia-
mansi rostri.
La superficie del masso centinata è cilindrica; e compiendo
la intera curva in esso parzialmente descritta, mi risulta che il
raggio del rostro era di metri 2,50: onde la larghezza totale di
metri 5,00 coincide con le probabili proporzioni delle antiche pile,
che aveano i rostri di forma semicilindrica, che è quella più
comunemente adottata dai romani, e risulta inoltre pressoché
identica a quella del ponte moderno rifatto da Sisto IV.
Determinato così il vero posto da assegnarsi al masso rispetto
al monumento distrutto, portai la mia attenzione sul risalto, a
guisa di pilastro, sporgente circa quattro centimetri dalla fronte
del masso. In quel punto però la pelle centinata del masso, essendo
stata scalpellata, formava una discontinuità nello sviluppo della
curva generatrice. Dal che sembra potersi dedurre che il pilastro
fu ricavato nel masso dopoché questo era stato già collocato
in opera.
Le dimensioni dei masso sono le seguenti ; lunghezza metri
2,40 — profondità metri 1,12 — altezza metri 0,782.
Sulla fronte principale che sviluppa metri 2,50, è ricavato
il pilastro, largo centimetri 58. Sopra di esso veggonsi scolpite
Frammento di un antico pilastro
menti architettonici spettanti al parapetto, ai fascioni di coro-
namento, alle arcate, ed alle pile del ponte medesimo. Tutti questi
avanzi meritano di essere accuratamente esaminati, potendosi con
essi ricostituire in gran parte tanto l'architettura dell'antico ponte,
che le iscrizioni in esso contenute.
Fra i massi pertanto rinvenuti finora, attrasse specialmente
la mia attenzione un masso di travertino, ove erano incise alcune
cifre numerali, e del quale do la esatta riproduzione nella la
e 2a figura della Tavola VI, rappresentanti la pianta e l'ele-
vato del masso.
Osservandone attentamente la forma non tardai a ricono-
scerlo per uno dei massi appartenenti alle pile del ponte, e più
propriamente ad una di quelle appendici delle pile che chia-
mansi rostri.
La superficie del masso centinata è cilindrica; e compiendo
la intera curva in esso parzialmente descritta, mi risulta che il
raggio del rostro era di metri 2,50: onde la larghezza totale di
metri 5,00 coincide con le probabili proporzioni delle antiche pile,
che aveano i rostri di forma semicilindrica, che è quella più
comunemente adottata dai romani, e risulta inoltre pressoché
identica a quella del ponte moderno rifatto da Sisto IV.
Determinato così il vero posto da assegnarsi al masso rispetto
al monumento distrutto, portai la mia attenzione sul risalto, a
guisa di pilastro, sporgente circa quattro centimetri dalla fronte
del masso. In quel punto però la pelle centinata del masso, essendo
stata scalpellata, formava una discontinuità nello sviluppo della
curva generatrice. Dal che sembra potersi dedurre che il pilastro
fu ricavato nel masso dopoché questo era stato già collocato
in opera.
Le dimensioni dei masso sono le seguenti ; lunghezza metri
2,40 — profondità metri 1,12 — altezza metri 0,782.
Sulla fronte principale che sviluppa metri 2,50, è ricavato
il pilastro, largo centimetri 58. Sopra di esso veggonsi scolpite