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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0047

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

III.

15

I G M. AURELIO ANTONINO AUG.

OPERA Dy E P 0 L I AN 0,

Incifa in una palla di vetro.
NEL MUSEO DEL BARONE DE STOSCH(i).

NEffuna memoria dagli antichi Scrittori abbiamo dell' infigne latino artefice Epoliano che ha
incifo in caratteri latini il fuo nome in quefta gemma. Ma dall' ifteffa gemma può dedurli ef-
fere egli flato dei Greci artefici illuftre imitatore, ed effere fiorito poco dopo i feliciffimi
tempi di M.Aurelio. Quell'Opera è con tanta eccellenza d'arte lavorata che giuftamente trai monu-
menti più celebri di fimil genere deve confiderarli (2). Imperocché è fuor di ogni dubbiezza che il no-
flro nobiliffimo artefice non può effer vifTuto in tempi molto pofteriori a quello Imperatore, per-
chè ben preilo lì vidde dopo di lui la decadenza delle belle Arti, come ciafcuno che n' abbia una
femplice tintura ne potrà giudicare dagli avanzi che di tanti antichi monumenti di medaglie fta-
tue bulli ci rimangono. Imperciocché dopo quefta età degli Antonini non fiorirono più quelli ftudj
delle belle Arti introdotti e promoffi da Augurio, e col favore e munificenza dei fucceilòri colti-
vati . Se la barbarie, e l'ingiurie dei tempi non avellerò cagionato la diftruzione di tanti autori, non
ci mancherebbero a mio parere memorie di molti infigni artefici Romani, i quali feguitarono la
maniera de' Greci, come appunto fece in quella gemma il noflro artefice Epoliano. In ella pertanto
fi offerva la tella dell' Imp. M. A. Antonino ornata di corti capelli neh' eftremità un poco tofati, e len-
za veruno artifizio arricciati, in diverfe parti naturalmente cadenti, una porzione però di quelli fono
rivolti verfo la faccia, adombrando un poco la fronte. Il fuo nafo è dritto e lungo, la barba non fcom-
pigliata, ma naturalmente compofta dimoftra un volto filofofico, unito ad una dignità Imperiale.

Quefta immagine di M. Aurelio Antonino maravigliofamente fi raffomigiia alle fue me-
daglie , alla ftatua equeftre, e a i bulli efiftenti in Roma. E benché in una piccoliffima pietra non
comparifcano pienamente i lineamenti del volto, quantunque con elegante artifizio lavorati, con-
tuttociò fé fi efaminerà quefta gemma col microfcopio confefteremo corrifpondere intieramente ai
ritratti di quello Imperatore. I Romani giuftamente decretarono divini onori al gran M. Au-
relio sì giovinetto che vecchio, sì vivo che morto, e la memoria delle fue gefta non folamente
con gli fcritti, ma colle medaglie, ifcrizioni, ftatue, e colonne eternarono (3). Ed in sì grande
venerazione fu da tutti tenuto che al dire di Capitolino (4) facrìlego era {limato colui, che tra gli
Dei Penati in fua cafa non confervafle l'immagine di quello piiffimo Imperatore ; perciò innume-
rabili bulli, e ftatue umilmente dell' ottimo M. Aurelio ci rimangono, che erano negli antichi tempi sì
de'privati, che de' luoghi pubblici ornamento (5). Per la qualcofa grata, ed accettilìima deve effere

a tutti,

(1) Dice Winkelmann p. 445. Defcript. des Pier. Grav. ce. Romano, e Caravaggio , come ciafcuno dilettante delle belle

effer quefta gemma nel Mufeo del Duca di Devonshire . arti potrà nelle opere di queft' infigni Pittori ravvifare .

(1) Stoch a p. 2. dice Pare che Epoliano fia flato V ultimo arte- (4) lui. Capitol. e. iS. p. 539. E certamente non fu molto

tefice che abbia incifo il fuo nome nelle gemme, poiché dopo che ogni età , ogni fejfo , orni condizione , e dignità gli accordajfero

M. Aurelio non fi vede il nome di infimo lucifere , che ci ab- divini onori, perche era tenuto per facrìlego quello che in fua cafa

hi a rapprefentato tefle d'Imperatori, 0 altre immagini dalle la di lui immagine non avejje . Finalmente anche oggigiorno efi-

quali pofja rìconofeerfi il tempo precifo in cui furou fatte. flotto in molte cafe le ftatue dì M. Antonino tra gli Dei Penati.

(3) S'acquiftò il noflro Imperatore il nome di Germanico, (5) L'Antichità ha venerato talmente la memoria degli

di Sarmatico , di Armeniaco, di Panico ce. per la vittorie Antonini, cioè di Antonino Pio, e M. Aurelio, che molti

riportate contro quelle barbare nazioni. Il fenato e pò- fcellerati Imperatori, tra i quali Commodo, Caracalla ,

polo Romano volle confervarne la memoria nelle fue me- Macrino , e Eliogabalo , affettavano di prendere quello no-

daglie (come fi può vedere nell' Moria Augufta d'Ange- me refo sì commendabile per le virtù di quefli due Im-

loni, e nelle medaglie Imperiali di Mezzabarba ) ; ma prin- pelatoti. Gli ottimi Principi (come narrò Vopifco nella

cipalmente volle confacrare all'eternità le di lui gefta nella vita d'Aureliana p. 112. fono, e faranno fempre ratiffi-

famofa Colonna ( detta Antonina ) fcolpita dai migliori mi : Vedi di grazia quanti pochi fono i Prìncipi buoni )

Scultori, di quei tempi , la quale è di sì eccellente lavoro egregiamente diffe un buffone , ed a tempo di Claudio che in

che fu, e farà sì degP ignoranti che dei fapienti fammi- uno anello fi potevano regiflrare, e dipìngere i buoni Prin-

razione, dopo la Colonna Traìana miracolo dell' arte Statua- cipi . Lampridio dice nella vita d'Eliogabalo p. a;o. che

■ ria , che è (tata la maeftra del divin Raffaello , e di Giulio quefto Imperatore aveva prefo il nome di Antonino , 0 in prova

di
 
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