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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0051

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI Ip

IV,

PRIAMO

OPERA LEZIONE,

Incifa in una Sardonica .

NEL MUSEO DEL DUCA DI DEV0NSH1RE (i),

IL nome d'Ezione fi trova attribuito a molte perfone, Antichiflìmo è quello del Rè di Tebe
mentovato da Omero (2).

Andammo nella /aera Tebe Città d'Ezione.
Teocrito nell'Epig. 7. loda Ezione, celebre Statuario che aveva condotta a perfezione una ftatua
di cedro d'Efculapio (3); donde apparifee che effendo contemporaneo di Teocrito, dovette fiorire
nei tempi di Tolomeo Filadelfo .

Un altro più antico Ezione da gareggiare coi più fublimi Pittori dell'antichità, quantunque da
Plinio e da altri fia fiato taciuto, trovò un egregio panegirifta in Luciano, il quale nel breve di-
feorfo intitolato /' Erodoto, 0 V Ezione deferi ve accuratamente una elegantiffima pittura nella
quale quefto infigne artefice mirabilmente aveva efpreffe le nozze d'Aleffandro con Rodane. Tut-
tocìò che può di perfetto produrre P arte, ed una felice fecondità d'ingegno, era copiofamente cora-
prefo in quella pittura (4).

Se quello eccellente Pittore Ezione, o l'altro Statuario fieno fiati incifori di gemme fi potreb-
be forfè congetturare, ma non avrei l'ardimento d'afficurarlo. Chiunque di quefti Ezioni fia fiato
l'incìfore di quella gemma, certamente fu un peritifiimo artefice, come chiaramente dall'iflefla
gemma fi riconofee, della quale nulla di più elegante e di più eccellente artificio può farli. Pof-
fiamo pertanto congetturare effere egli fiorito intorno all' età del grand' Aleffandro si per la ma-

C 2 niera

(1) Winkelmann p. 354.

(2) Hom. II. 1. 1. v. ?66.

(3) Teocr. Id. 22. traduzione del Salvinì p. iSu
A Mileto auco il figlio di Peaue

Venne per vifitart il medicante
Nicia , che a lui fagrifica ogni giorno,
E quefta (latita a"' odorato cedro
Feo , promettendo al Ir avo Ezione
Gl'offa mercede della man galante
Ed et nelV opra tutta t arte ìnfufe .

(4) Non farà dìfearo al lettore che io dì* la deferi-
iìone di quefta elegantiffima pittura la quale prefente-
inente potrebbe fervire per un belliffimo quadro iftorico .
Così Luciano nel v. 1. p. 8.3.4. sT cfprimc . Nei nofiri tempi
Ezione efpofe al pubblico nei giochi Olimpici la tavola dello
Spofalizio di Aleffandro, e Roffam, la qual cofa gli acquiftb
tanta fama , ciré Proffenida Giudice dei giochi, rapito dalla
bellezza di quefta pittura gli dette in fpofa la fila figlia . Cofa
?' era mai di maraviglio/o ( alcuno mi domanderà ) in quefta
pittura onde il giudice dei giuochi maritaffi a Ezione non Cit-
tadino la fua figlia ? Pvefentemente quefta pittura § trova in
Italia , ed io, che t ho veduta ne farò la narrazione . Quefta
rapprefenta una camera magnifica , ove fi vede a federe fopra
«n letto Rojfane in tutte le file parti Mliffima tenendo gli occhi
filati in terra per la verecondia cagionata dalla prefenza d'A-
lejjandro . Varj Amori feberzofi la ckcandatio , una filando dì

dietro alza il velo per moftrare Rojfane al filo Spofo, un a/tr»
piegato a terra le leva un fandalio dal piede . Un altro poi
avendo prefo Aleffandro pel manto lo conduce a forza verfo Rof-
fane . Il Rè prefenta a Rojfane una corona in compagnia di
Efeftione con una facella acce/a in mano ed appoggiato a un
belliffimo giovinetto che giudico poffa effere Imeneo , poiché non
vi è fcritto il nome . Dall' altra parte della tavola varj Amori
fcherzano con V armi cV Aleffandro. Due portano la fua afta,
piegati come fi fojjero appunto facchini che portaffero una pe-
fantiffima trave . Due altri portano per ì manichi il fino feudo ,
fopra il quale flà a federe un altro Amore, che conducono a
gufa di Rè come in un cocchio . Un altro nafioftofi dentro alla
corazza , filmile aduno che vagli a far qualche inganno gli attende
al paffo per metter loro paura-. Del rimanente quefti geniali
fcherzi non fono flati fatti a cafo da Ezione , ma fervono a
dìmofìrare gli amorì di'Aleffandro anche fra F armi, mentre a-
mando Rojfane non aveva pofto V armi in obblìvìone . Né fola-
mente in un luogo 1'ifteflb Luciano ha celebrato quefto va-
lenti (lìmo Artefice, imperocché nell'Immagini ( v. 2. p. 4<>j.)
dice . Citiamo i Pittori, principalmente quelli che furono eccel-
ìentiffìmì nel colorito , come farebbe , Polignoto , Enfranore,
Apelle , Ezione ec. L'immortai Raffaelle da Urbino fece una
copia di quefta elegantiffima pittura nella Villa Olgiati fuori
di Porta Pinciana , della quale mi ricordo aver veduta una,
{lampa nella vaftiffima Collezione del Cardinale Neri Corfini
generofiffimo protettore delle belle Arti.
 
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