MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI
25
V.
SESTO POMPEI O
OPERA D' AGATANGELO,
Incifa in Corniola. (1)
APPRESSO LA DUCHESSA MUGNANO LIGNEVILLE.
"Olti Incifori di gemme (benché non poffa comprendere perchè da Plinio, e dagli altri
antichi Scrittori non ne fia fiata fatta menzione) fono flati certamente ne loro tempi
affai flimati, e lo fono prefentemente per il pregio delle loro opere, le quali come da
un naufragio confervate fi fono. Furono tra quefti fenza dubbio, Apollonio, Cneio, Hillo, ed
Agatangelo ec. famofiffimi emulatori di Diofcoride , né molto inferiori di fama a sì grande
artefice. Non dubiterei d'afficurare che l'eccellente artefice Agatangelo fioriffe nei tempi felici
d'Auguflo, non tanto in confiderazione della bellezza del lavoro sì artificiofamente ricercato,
quanto per le piccoliflìme lettere, l'eflremità delle quali fono diftinte con i foliti puntini, dove
ha incifo il fuo nome, che può coli' opere di Diofcoride gareggiare.
E' affai commune appreffo gli antichi il nome di Agatangelo ; e quantunque molti rifpet-
tabili Letterati fieno di diverfo fentimento, contuttociò giudico la mia opinione fondata fu
tanti, e forti argomenti, che io non devo aver timore d'allontanarmi dal loro parere. Tra
quefti fu il chiariffimo Abate Venuti (2), il quale fu il primo a darla alla luce : Conviene
ancora egli della bellezza, e dell'antichità dell'Opera; ma non ardifce di ftabilire chi fia in
quella gemma rapprefentato ; anzi fofpetta che le lettere fieno fiate da qualche moderno artefice
incife, e fatto un nome a capriccio, ignoto all'antichità, per non trovarli verun vefligio di
quello nome, ne appreffo Plinio, ed altri Scrittori, ne tampoco negli antichi monumenti.
Si aggiunge a quefti celebri Letterati il parere dell'Abate Winkelmann (3) che audace-
mente, e fenza verun fondamento afferma, eflère efprefìa in quella gemma la tefla del Gran
Pompeio , fcrupoleggiando però d'effere fcritto in quella maniera il nome d' Agatangelo
ArAQANTEAOT mentre dice: On y Ut le norn du graveur ArA0ANTEAOT qui devroit etre ecrìt
ArATAlTEAQT, le N fé changeant en T devant un autre F ; (4) mais on s'eft difpensé quelqitefois
aobferver cette Euphonie. Leggiera, e del tutto inutile parrà agli eruditi quella fua congettura ;
imperocché a tutti quelli che fanno gli elementi dell'antichità, fono del tutto note quelle frequen-
tiffnne mutazioni di lettere appreffo gli antichi, come infiniti monumenti ne fanno piena fede.
Tom. I. D Pri-
(1) Winkeimarm nel lib. intitolato: Defcription des effere Vimmagine dì Sefio Pompeo, la quale in molti marmi
Pierre! Gravées da feti Barou de Stofch pag. 437. così e medaglie s-' offerva ; certamente ancora non fi trova il nome
dice di quella gemma : La f terre e fi une Cornali ne , mais qui d'Agatangelo , ni appreffo Plinio, Giunto, e altri Scrittori, che
far fa tranfpareuce, & par fon feu paroìt pnfqn'un Riibìs . fcriffero i nomi degli antichi artefici, ne {fé non ni1 inganno ) in
Elle etoit monte e dans un anneau d'or, qui pefoit une once, & tutta V antichità . Per la qual co fa alcuni fofpettauo le let-
tere effìre da moderno artefice aggiunte alla no fra gemina d'in-
dubitata antichità . Al di Ini fentimento aderifce il peri-
tiffimo antiquario Commendator Vettori nella fua elegan-
tiflìma diifertazione intirolataDiffert. Glyprographica pag. y.
(3) Loc. cìt. p. 437. nel libro: Storia dell'Arti voi. 2.
p. 21. così contradittoriamente giudica. Agatangelo, Greco
Artifta, incife la tefla dì Sefio Pompeo. Dipoi a pag. 254.
dice . Altro iticifot- di gemme a queflì tempi fu Agatangelo,
il cui nome trova/i intagliato fu una corniola belliffima rap-
prefetitante Pompeo Magno . Di nuovo a pag. 50. torna a
credere rapprcfentare quella gemma un Sedo Pompeo.
(4) Loc. cit. dice nelle Note : vedi Henr. Steph. Paralip.
Gram. p. 7. 8., e l'Indice Gruter. Info iìx. N«
non ohflant fa beante on y avoit mis la feuille ( qui etoit d'or
pur) cornine les ancìens lamettoient à plujìeurs pierres ,temoin
Pline qui dit lib. 37. cap. 42. cioè lib. 37. cap. 9. Quelle fi
legano a giorno , alle altre 11 mette lotto I* oricalco .
On avoit trouvé cet anneau les aunées pafjes dans un tomleau
hors de Rome , éf apres la mort de S'abbattili , qui en etoit
le poffefj'eur, la pietre fut vendite 200. ecus Romains .
(2) Quella gemma che Venuti nel lib. Collcft. Ant. Rom.
tal». (58. p. 48. afferifce per sbaglio effere incifa in una
agata Sardonica, ed è in una fuperbiffima Corniola , come io
Ilo veduto a Napoli. Dice adunque : S' accrefeerebbe mat-
tiamo il valere di quefta gemma fé fi poteffe qualche copi dà
certo ftabilire, sì della immagine rapprefeutatavì, come dell'"
ifleffo iucifore : Non ardirei d'affermare con alcuni che poffa
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V.
SESTO POMPEI O
OPERA D' AGATANGELO,
Incifa in Corniola. (1)
APPRESSO LA DUCHESSA MUGNANO LIGNEVILLE.
"Olti Incifori di gemme (benché non poffa comprendere perchè da Plinio, e dagli altri
antichi Scrittori non ne fia fiata fatta menzione) fono flati certamente ne loro tempi
affai flimati, e lo fono prefentemente per il pregio delle loro opere, le quali come da
un naufragio confervate fi fono. Furono tra quefti fenza dubbio, Apollonio, Cneio, Hillo, ed
Agatangelo ec. famofiffimi emulatori di Diofcoride , né molto inferiori di fama a sì grande
artefice. Non dubiterei d'afficurare che l'eccellente artefice Agatangelo fioriffe nei tempi felici
d'Auguflo, non tanto in confiderazione della bellezza del lavoro sì artificiofamente ricercato,
quanto per le piccoliflìme lettere, l'eflremità delle quali fono diftinte con i foliti puntini, dove
ha incifo il fuo nome, che può coli' opere di Diofcoride gareggiare.
E' affai commune appreffo gli antichi il nome di Agatangelo ; e quantunque molti rifpet-
tabili Letterati fieno di diverfo fentimento, contuttociò giudico la mia opinione fondata fu
tanti, e forti argomenti, che io non devo aver timore d'allontanarmi dal loro parere. Tra
quefti fu il chiariffimo Abate Venuti (2), il quale fu il primo a darla alla luce : Conviene
ancora egli della bellezza, e dell'antichità dell'Opera; ma non ardifce di ftabilire chi fia in
quella gemma rapprefentato ; anzi fofpetta che le lettere fieno fiate da qualche moderno artefice
incife, e fatto un nome a capriccio, ignoto all'antichità, per non trovarli verun vefligio di
quello nome, ne appreffo Plinio, ed altri Scrittori, ne tampoco negli antichi monumenti.
Si aggiunge a quefti celebri Letterati il parere dell'Abate Winkelmann (3) che audace-
mente, e fenza verun fondamento afferma, eflère efprefìa in quella gemma la tefla del Gran
Pompeio , fcrupoleggiando però d'effere fcritto in quella maniera il nome d' Agatangelo
ArAQANTEAOT mentre dice: On y Ut le norn du graveur ArA0ANTEAOT qui devroit etre ecrìt
ArATAlTEAQT, le N fé changeant en T devant un autre F ; (4) mais on s'eft difpensé quelqitefois
aobferver cette Euphonie. Leggiera, e del tutto inutile parrà agli eruditi quella fua congettura ;
imperocché a tutti quelli che fanno gli elementi dell'antichità, fono del tutto note quelle frequen-
tiffnne mutazioni di lettere appreffo gli antichi, come infiniti monumenti ne fanno piena fede.
Tom. I. D Pri-
(1) Winkeimarm nel lib. intitolato: Defcription des effere Vimmagine dì Sefio Pompeo, la quale in molti marmi
Pierre! Gravées da feti Barou de Stofch pag. 437. così e medaglie s-' offerva ; certamente ancora non fi trova il nome
dice di quella gemma : La f terre e fi une Cornali ne , mais qui d'Agatangelo , ni appreffo Plinio, Giunto, e altri Scrittori, che
far fa tranfpareuce, & par fon feu paroìt pnfqn'un Riibìs . fcriffero i nomi degli antichi artefici, ne {fé non ni1 inganno ) in
Elle etoit monte e dans un anneau d'or, qui pefoit une once, & tutta V antichità . Per la qual co fa alcuni fofpettauo le let-
tere effìre da moderno artefice aggiunte alla no fra gemina d'in-
dubitata antichità . Al di Ini fentimento aderifce il peri-
tiffimo antiquario Commendator Vettori nella fua elegan-
tiflìma diifertazione intirolataDiffert. Glyprographica pag. y.
(3) Loc. cìt. p. 437. nel libro: Storia dell'Arti voi. 2.
p. 21. così contradittoriamente giudica. Agatangelo, Greco
Artifta, incife la tefla dì Sefio Pompeo. Dipoi a pag. 254.
dice . Altro iticifot- di gemme a queflì tempi fu Agatangelo,
il cui nome trova/i intagliato fu una corniola belliffima rap-
prefetitante Pompeo Magno . Di nuovo a pag. 50. torna a
credere rapprcfentare quella gemma un Sedo Pompeo.
(4) Loc. cit. dice nelle Note : vedi Henr. Steph. Paralip.
Gram. p. 7. 8., e l'Indice Gruter. Info iìx. N«
non ohflant fa beante on y avoit mis la feuille ( qui etoit d'or
pur) cornine les ancìens lamettoient à plujìeurs pierres ,temoin
Pline qui dit lib. 37. cap. 42. cioè lib. 37. cap. 9. Quelle fi
legano a giorno , alle altre 11 mette lotto I* oricalco .
On avoit trouvé cet anneau les aunées pafjes dans un tomleau
hors de Rome , éf apres la mort de S'abbattili , qui en etoit
le poffefj'eur, la pietre fut vendite 200. ecus Romains .
(2) Quella gemma che Venuti nel lib. Collcft. Ant. Rom.
tal». (58. p. 48. afferifce per sbaglio effere incifa in una
agata Sardonica, ed è in una fuperbiffima Corniola , come io
Ilo veduto a Napoli. Dice adunque : S' accrefeerebbe mat-
tiamo il valere di quefta gemma fé fi poteffe qualche copi dà
certo ftabilire, sì della immagine rapprefeutatavì, come dell'"
ifleffo iucifore : Non ardirei d'affermare con alcuni che poffa