MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI
VII.
TESTA IGNOTA-
OPERA D" A G A T 0 P 0,
Incifa in Acqua Marina.
NEL MUSEO GIÀ MEDICEO, IN OGGI DI S. M. C. GRANDUCA DI TOSCANA
39
NOn abbiamo potuto dagli antichi Scrittori indagare chi fia flato quello infigne Artefice
Agatopo, quantunque fpeflò quefto nome nelle raccolte dell'antiche ifcrizioni fi ritrovi(i).
Ant. Francefco Gori iìluftrando quefta gemma così dice (2). // celeberrimo Pietro
Andrea Andreini mi ha fatto nafeere un erudito dubbio Ce quejli Orefici fieno gV ijlejjì che gì inci-
sori di gemme, i quali dai Greci fono chiamati AAKTTAIOrAT<J>OI, come apprejfo Diogene Laerzio, il
quale nella vita di Pittagora loda Mnefarco di lui padre incifore $'anelli. Imperocché dai Latini
non fon nominati gì'ineifori di gemme con- un certo nome particolare, come il refiante degli artefici.
Neil antiche ifcrizioni è fatta menzione degl' ineijori in oro, e in argento, e dei venditori di gemme (3).
Ma non fi prova chiaramente, fé quefti ancora incide fero le figure nelle gemme. Io col Bar. Stofch
-congetturerei (4) Agatopo efer fiorito avanti i tempi d'Augufto, poiché la maniera $ imitare, e formare
i capelli è fomigliantijjima a quella che s'0ferva nelle tefle di Pompeo, e di Cefare, nelle medaglie,
vei marmi, e nelle gemme. Aggiungere fi può a quefto che Giulio Cefare alle belle Arti diede
un notabile accrefeimento e decoro, e regnando Augufto al colmo della perfezione pervennero.
La prefente gemma è commendabile principalmente per il lavoro, e di quel fecolo degna.
L'artefice ha voluto rendere illuftre il fuo nome con modeftiifima infcrizione (avendo in quefto
imitato Apelle) ArAeOQOTC EOOIEI Agatopo faceva (5). Qaefta tefta rapprefenta un uomo
nella fua virilità con corti capelli all'ufo" Romano, con fronte leverà, e gonfie labbra, often-
tando una feverità e gravità degna d'un Eroe. Il chiarimmo Alefl'andro Maffei, (6) fenza dubbio
non ha veduto che un impreffione di quefta gemma fatta trafeuratamente, perciò non ha potuto
diftinguere il vero nome di quefto artefice, febbene ne rilevò il pregio dicendo. La quale e così
bella, e tanto ben condotta dall' artefice, che fembra avere egli creduto d'acquiftar gloria immor-
tale da quefto lavoro fcrivendovi il proprio nome .
Quale Eroe rapprefenti quefta tefta è molto dubbiofo, e ne pende ancora appreflo gli
Eruditili fentimento. Il medefimo Maffei (7) s'è ingannato col giudicarla un Sefto Pompeo, e
che folle fomigliante alle di lui medaglie pubblicate da Angeloni, e Seguino . Più tollerabile
potrebbe fembrare ì'oppinione del Caufeo (8) che 1'attribuifee a Pompeio Magno, ma ancora
quefto parere deve rigettarli perchè non hanno fomiglianza le medaglie di Pompeio colla noftra
gemma. Per la qual cofa in tante tenebre di cole Iti ino meglio confeflare col Bar.de Stofch, e
Ant, Fr. Gori (9), eflère a noi ignota l'immagine incifa da Agatopo. Quefto è il miglior partito
che polla prenderli fecondo l'avvertimento d'Orazio (io) .
Quelle cofe abbandona, che difperi
Poter mettere in chiaro coi tuoi detti.
E così lafcio agli Eruditi la libertà di decidere.
ACHIL-
(1) Montfaucon nel Diario Italico pag. 359. pubblicò una
jfcrizione efiftente negl' Orti Gadcìi di Firenze , la quale
il Celebre Marchefe Scipione Maffei, nell' Arte Critica
Lapidaria lib. 3. cap. 3. pag. 140". ( Ad novum Thcfaurum
veterum Infcript. CI. V. L. Ant. Muratori , fupplementum
collettore Sebaftiano Donato ) con folidi argumenti dimoftra
chiaramente efler falfa, e viziofa . Moke altre ifcrizioni fi
trovano col nome d' Agatopo : Gruferò pag. 598. Ifcrizioni
Antiche iHuftrate da Benedetto Paflìonei pag. 87., e 160. Nel
quarto voi. della nuova raccolta del P. Calogerà pag. 136. e
Gori voi. 1. Ifcr. pag. 89. n. 8. e finalmente nella deferizione
delle gemme del Bar. de Stofch pubblicata dall' Ab. Win-
kelmann fi riporta una gemma a pag. 513. nella quale fono
incife due mani unite infieme con l'ifcrizione d' Agatopo.
(2) Gori Muf. Fior. voi. ; pag. 8.
(3) Gori nel Colombario dei Liberti di Livia così s' e-
fprime pag. 154. Quantunque fieno mentovati da Gruferà
gì' luci fori in oro , e in argento pag. 581. a. 5. ed i venditori
di Gemme prefio Fahbretti Infcr. Ant. cap. --pag. 89. n. 172.
1 quali 0 fanno negozìi di gemine , 0 le infcrifcoiio nelle vefti,
0 nelle fcarpe , 0 nelle tazze, ojferv'ino gli Eruditi , fé forfè,
fotta nome d' Orefici pojfono intenderfi ancora gV Iucifori di
gemme, e pano comprefi nel Collegio degli Orefici, dei quali
parla Gruferò pag. is8. ». 7. e 638. ». $.
(4) Stofch Gem, pag. 6.
(;) Gori Infcr. Ant. voi. r. Obfervat. in antiq. gem.
p. 42. dice di quefta gemma. Mancano alla prima, terza,
e quarta lettera le linee trafverfali, come fi vede tifato nelle an-
tiche medaglie, e ifcrizioni . La nona lettera per la mancanza del-
lo fpazio rapprefenta piuttoflo un Iota , che un Sigma quadrato .
(6) Maffei Gem. Antiq. tab. 6. pag. 9.
(7) Maffei Gem. Antiq. p. 1. tab. 6. pag. 9. loc. cit.
(8) Cauf. Muf. Rom. voi. 1. tab. 21. fcft. 1. Il Chiar.
Dottor Gori loc. cit. pag. 7. prende sbaglio col far dire
a quefto illuftre antiquario Caufeo , che quefta gemma pofTa
attribuirti, o a Cneio , o a Sefto Pompeio , o a Bruto uc-
cifore di Cefare, quando Caufeo l'attribuifee folamente
al Gran Pompeio .
(9) Loc. cit.
(io) Dell' Arte Poetica v. 149.
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VII.
TESTA IGNOTA-
OPERA D" A G A T 0 P 0,
Incifa in Acqua Marina.
NEL MUSEO GIÀ MEDICEO, IN OGGI DI S. M. C. GRANDUCA DI TOSCANA
39
NOn abbiamo potuto dagli antichi Scrittori indagare chi fia flato quello infigne Artefice
Agatopo, quantunque fpeflò quefto nome nelle raccolte dell'antiche ifcrizioni fi ritrovi(i).
Ant. Francefco Gori iìluftrando quefta gemma così dice (2). // celeberrimo Pietro
Andrea Andreini mi ha fatto nafeere un erudito dubbio Ce quejli Orefici fieno gV ijlejjì che gì inci-
sori di gemme, i quali dai Greci fono chiamati AAKTTAIOrAT<J>OI, come apprejfo Diogene Laerzio, il
quale nella vita di Pittagora loda Mnefarco di lui padre incifore $'anelli. Imperocché dai Latini
non fon nominati gì'ineifori di gemme con- un certo nome particolare, come il refiante degli artefici.
Neil antiche ifcrizioni è fatta menzione degl' ineijori in oro, e in argento, e dei venditori di gemme (3).
Ma non fi prova chiaramente, fé quefti ancora incide fero le figure nelle gemme. Io col Bar. Stofch
-congetturerei (4) Agatopo efer fiorito avanti i tempi d'Augufto, poiché la maniera $ imitare, e formare
i capelli è fomigliantijjima a quella che s'0ferva nelle tefle di Pompeo, e di Cefare, nelle medaglie,
vei marmi, e nelle gemme. Aggiungere fi può a quefto che Giulio Cefare alle belle Arti diede
un notabile accrefeimento e decoro, e regnando Augufto al colmo della perfezione pervennero.
La prefente gemma è commendabile principalmente per il lavoro, e di quel fecolo degna.
L'artefice ha voluto rendere illuftre il fuo nome con modeftiifima infcrizione (avendo in quefto
imitato Apelle) ArAeOQOTC EOOIEI Agatopo faceva (5). Qaefta tefta rapprefenta un uomo
nella fua virilità con corti capelli all'ufo" Romano, con fronte leverà, e gonfie labbra, often-
tando una feverità e gravità degna d'un Eroe. Il chiarimmo Alefl'andro Maffei, (6) fenza dubbio
non ha veduto che un impreffione di quefta gemma fatta trafeuratamente, perciò non ha potuto
diftinguere il vero nome di quefto artefice, febbene ne rilevò il pregio dicendo. La quale e così
bella, e tanto ben condotta dall' artefice, che fembra avere egli creduto d'acquiftar gloria immor-
tale da quefto lavoro fcrivendovi il proprio nome .
Quale Eroe rapprefenti quefta tefta è molto dubbiofo, e ne pende ancora appreflo gli
Eruditili fentimento. Il medefimo Maffei (7) s'è ingannato col giudicarla un Sefto Pompeo, e
che folle fomigliante alle di lui medaglie pubblicate da Angeloni, e Seguino . Più tollerabile
potrebbe fembrare ì'oppinione del Caufeo (8) che 1'attribuifee a Pompeio Magno, ma ancora
quefto parere deve rigettarli perchè non hanno fomiglianza le medaglie di Pompeio colla noftra
gemma. Per la qual cofa in tante tenebre di cole Iti ino meglio confeflare col Bar.de Stofch, e
Ant, Fr. Gori (9), eflère a noi ignota l'immagine incifa da Agatopo. Quefto è il miglior partito
che polla prenderli fecondo l'avvertimento d'Orazio (io) .
Quelle cofe abbandona, che difperi
Poter mettere in chiaro coi tuoi detti.
E così lafcio agli Eruditi la libertà di decidere.
ACHIL-
(1) Montfaucon nel Diario Italico pag. 359. pubblicò una
jfcrizione efiftente negl' Orti Gadcìi di Firenze , la quale
il Celebre Marchefe Scipione Maffei, nell' Arte Critica
Lapidaria lib. 3. cap. 3. pag. 140". ( Ad novum Thcfaurum
veterum Infcript. CI. V. L. Ant. Muratori , fupplementum
collettore Sebaftiano Donato ) con folidi argumenti dimoftra
chiaramente efler falfa, e viziofa . Moke altre ifcrizioni fi
trovano col nome d' Agatopo : Gruferò pag. 598. Ifcrizioni
Antiche iHuftrate da Benedetto Paflìonei pag. 87., e 160. Nel
quarto voi. della nuova raccolta del P. Calogerà pag. 136. e
Gori voi. 1. Ifcr. pag. 89. n. 8. e finalmente nella deferizione
delle gemme del Bar. de Stofch pubblicata dall' Ab. Win-
kelmann fi riporta una gemma a pag. 513. nella quale fono
incife due mani unite infieme con l'ifcrizione d' Agatopo.
(2) Gori Muf. Fior. voi. ; pag. 8.
(3) Gori nel Colombario dei Liberti di Livia così s' e-
fprime pag. 154. Quantunque fieno mentovati da Gruferà
gì' luci fori in oro , e in argento pag. 581. a. 5. ed i venditori
di Gemme prefio Fahbretti Infcr. Ant. cap. --pag. 89. n. 172.
1 quali 0 fanno negozìi di gemine , 0 le infcrifcoiio nelle vefti,
0 nelle fcarpe , 0 nelle tazze, ojferv'ino gli Eruditi , fé forfè,
fotta nome d' Orefici pojfono intenderfi ancora gV Iucifori di
gemme, e pano comprefi nel Collegio degli Orefici, dei quali
parla Gruferò pag. is8. ». 7. e 638. ». $.
(4) Stofch Gem, pag. 6.
(;) Gori Infcr. Ant. voi. r. Obfervat. in antiq. gem.
p. 42. dice di quefta gemma. Mancano alla prima, terza,
e quarta lettera le linee trafverfali, come fi vede tifato nelle an-
tiche medaglie, e ifcrizioni . La nona lettera per la mancanza del-
lo fpazio rapprefenta piuttoflo un Iota , che un Sigma quadrato .
(6) Maffei Gem. Antiq. tab. 6. pag. 9.
(7) Maffei Gem. Antiq. p. 1. tab. 6. pag. 9. loc. cit.
(8) Cauf. Muf. Rom. voi. 1. tab. 21. fcft. 1. Il Chiar.
Dottor Gori loc. cit. pag. 7. prende sbaglio col far dire
a quefto illuftre antiquario Caufeo , che quefta gemma pofTa
attribuirti, o a Cneio , o a Sefto Pompeio , o a Bruto uc-
cifore di Cefare, quando Caufeo l'attribuifee folamente
al Gran Pompeio .
(9) Loc. cit.
(io) Dell' Arte Poetica v. 149.
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