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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0099

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 67

In tanta dubbiezza certamente qualche lume ci fomminiftrano le pitture antiche delle Mufe
trovate in Ercolano , con magnificenza pubblicate . A ciafeuna di quefte Mufe vi è l'ifcrizione a
baffo col fuo nome in lettere Greche , tenendo gì' iftrumenti, con li quali ognuna fi diftingue .
Terficore ha la lira con T ifcrizione TEPYIXOPH ATPAN; Erato coli'ifcrizione tPATO YAATPIAN
tiene un iltrumento limile alla lira, fopra del quale i dottiffimi Illuftratori del Mufeo Ercolano
trattano con pregievole e rara erudizione quello argomento, (n) Contuttociò non fono dilu-
cidate alcune difficoltà degli antichi Scrittori intorno agi' iflrumenti, ed al culto delle Mufe.

Ci refta a parlare della Statuetta polla fopra l'alta bafe quadrata. Se preiìiamo fede a
Stofch (ii),deve dirfi cherapprefenti l'immagine di Venere . Gori (13) crede polla effere Venere,
o un'altra Dea, forfè Semele, che fecondo narra Filoftrato (14) le Mufe col loro canto accom-
pagnarono in Cielo . Non abbiamo negli antichi monumenti veduta giammai l'immagine di
Venere veltita in quella forma, perciò non fululi e la loro oppinione . Siccome non s' offerva
nella piccola figura neffun iimbolo per qualificarla una Dea, li potrebbe facilmente fupporre che
indicane qualche illuftre Eroina, le di cui lodi intraprenderle a cantare la noftra Mufa (15).

Leonardo Agoftim (16) riportando una limile immagine incifa da Onefa dice, che poffa
rapprefèntare una Liriftria che canti le lodi di qualche Eroe, imperocché fopra la bafe quadrata
vi è una piccola figura d'un Uomo nudo . Non sbaglierebbe per avventura chi giudicane la Mufa
d'Allione efler una Liriftria che celebrarle le lodi di qualche Eroina.

Potrebbeli ancora congetturare, efTer figurata in quella gemma la famofiffima Saffo Poeteffa;
imperocché da Svida è chiamata YAATPIA, amante di Faone ; e fi vede efpreffa nelle medaglie
di Mitilene in abito di Citariftria, fonando con la mano finiftra laCitara (17) imperocché l'abito
poco decente in una Mufa , efiendo nuda fino al corpo, è più conveniente a quefia Poeteffa celebre
per le fue poefie, e lafcivi amori, come intendiamo da Ovidio (18). Efendo famofa Saffo, im-
perocché chi è pia di lei lajciva ì

Il culto delle Mufe era fparfo per la Grecia (19), perchè in quella beata terra fi {limava che
aveller pollo la lor fede, e il loro regno. Dai Greci fece paffaggio ai Romani, appretto i quali li
può credere effervi fiate infinite ftatue, e baffi rilievi delle Mufe dalla copia di tanti monumenti
che ci rimangono (20). Ne veruno fi maraviglierà aver venerato le cultiffime Nazioni con
tanta religione le Mufe, imperocché fi giudicava avere effe aperta i fonti delle Belle Arti, cioè
della Poefia , e dell' Eloquenza, e gì' ifleffi Rè meritamente per conciliare gli animi dei loro Popoli
fuperfliziofamente il loro aiuto cercavano (21).

(11) Le Pitture Antiche d'Ercolano v. 2. t. ;. e 6. p. 34. ec_.

(12) Stofch Ice. cit. ( 3) Gori loc. cit.
(14) Philoftr. Icon lib. J. in Semele .

(ij) Pimi. Qlymp. Od. 2. pag. 11. Inni, che filila cetra
ovete impero, quale Dio, quale Eroe , qnal P erfonaggìo ce-
lelrerem col canto . E Orazio nell' Od. 12. del 1. lib. 0 Clio
quat uomo , 0 Eroe intraprenderai a cantare con la lira, 0
con V acuta tibia. Quale Dio ? Ed Omero nel lib. 9. dell'
Iliade verf. 189. dice di Achille.

........Or ei con quefia

V alma ne /allevava , e fi cantava

Degli uomini le chiare altere ge/la .
(io") Agoflini Cera. pag. 2. tic. 2. pag. 2?..

(17) Gefner. num. popul & u.rb. t. 46*. num. 24. Pol-
luce narra nel lib. 9. cap. 6. fé. 84. che i Popoli di Miti-
lene battevano le loro medaglie con l'immagine di Saffo,
dicendo : / Popoli di Mitilene [colpirono nelle loro monete Saffo .

(18) Ovid. Art. Am. lib. 3. verf. 331. vedi ancora l'Epi-
stola 1;. d'Ovidio, di Saffo a Faone , e Eliano V. Hill. lib.
12. cap. io. e Gronovio nell'Antichità Greche v. 2. p. 34.

(19) Pauftnia nella Beozia lib. 9. cap. 31. / Tefpienfi ce-
lebrano una fefla delle Mufe , e fanno degli fpettacoli , i quali
chiamano delle Mufe . Il culto delle Mufe appreffo i Ro-
mani era in tanta venerazione , che furono loro dedicati
Tempii, Cappelle, Bofchi, come fi legge in Nardini a pag.
79- ij2. e 333.

1 TORO

(20) Giunto nel lib. della pittura degli' Antichi ec. ri-
ferifee molti fcultori avere fcolpite delle Mufe , tra i quali
Ariftocle, Strongilione , Agelada , Lesbotemide , Olimpio-
lìene , Lifippo . Plinio dice nel lib. 36", cap. 5. che fi ve-
devano nel celebre Portico di Ottavia le nove Mufe , opera
di Filifco dì Rodi . La quantità prodigiofa sì di ftatue ,
che di baflìrilievi che efiftono, ci aflìcura maggiormente
quanto Roma venerarle quefte Deità, i di cui monu-
menti fi veggono in Campidoglio, nel Palazzo Giulti-
niani, Barberini, Marcel, nella Villa Pinciana , nella
Chiefa di S. Maria detta il Priorato, dove s' offerva mi
Sarcofago nel quale vi fono fcolpite le Mufe con le penne
in tefta per lignificare la loro vittoria riportata fopra le
Sirene, come racconta Paufania nel cap. 34. del libro 9.
Nelle Ville ifteffe dei Romani erano loro con privato culto
dedicati i Bofchi. Tra tanti monumenti che potrebbero
notarfi, fervila per dimoftrar ciò il pubblicare un. ele-
gantillìmo Epigramma Greco in marmo incifo ritrovato
pochi anni fono in un luogo chiamato la Colonna . Elìde
quello monumento appreffo il mio amico Sig. Bellottì
amante dell' Antichità = Tu dirai certamente quefto Bofco
effer confecrato alle Mufe , dimoftrandolo quefli libri interno
a quefli Platani. Ma confervaci , che fi verrà qualche vera
Amante , noi dy Ellera lo coroneremo.

(21) Vedi Efiodo nella generazione degli Dei verfì Ss.
e principalmente Orfeo negP Inni pag. 384.

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