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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0193

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

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XXX.

GIOVE IN UNA QUADRIGA CHE FULMINA DUE GIGANTI

OPERA D1 A T E N I 0 N E,

Scolpita in un Niccolo.
FU DEL MUSEO FARNESIANO, ORA DEL RE DELLE DUE SICILIE.

Quantunque le lettere dì quello Cammeo, nel quale Atenione ha fcolpito il fuo nome}
non corrifpondono all'eccellenza del lavoro, contuttociò può congetturarli effer egli
fiorito nell'aureo fecolo ; poiché in quella gemma rifplende la perizia, e l'eleganza
dell'Artefice. Ev in ella efpreiTo Giove con maellofo carattere, ma accefo d'ira, riandò in un
carro tirato da quattro cavalli, nella delira tenendo uno fcettro, la di cui cima è ornata di
un fiore, e con la finiftra fcagliando i fulmini contro due anguipedi giganti. E* certamente
difficiliffimo d'immaginare cavalli in attitudini di maggior vivacità, e fierezza, di caratterizzare
Giove con efpreffione più degna di lui, e di formare i giganti con più terribile afpetto,
mentre effi fi fcontorcono, e con le loro mofiruofè faccie minacciano il fupremo Nume, che
vibra contro di loro i fulmini ; dimanierachè da qualunque pittore non potrebbe ciò efprimeril
più felicemente in una pittura. Con gran ragione adunque Atenione merita d'eifere annoverato
tra i più fublimi ingegni, avendo confeguito per quello fuo monumento una lode immortale-
al giudizio dei più eruditi Antiquarii (i).

E' fcolpito in quefto Cammeo Giove famofo per il trionfo dei Giganti ftando in una
quadriga, e tenendo nella delira uno fcettro, e con la finiftra fcaglia fulmini contro due
anguipedi giganti. Notiftìma a tutti è la favola dei giganti, che macchinarono d' ufurpare il
celefte Regno. Allorché Giove (2) con faccia bieca dalle cime dell' eccelfo Olimpo fpezzò le faet te-
dei Giganti condannati a perire, e più diffufamente Ovidio (3).

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Molti furono i giganti, i quali moflero guerra al padre degli Dei. Nella noftra gemma
fé ne veggono folamente due, i quali facilmente polliamo congetturare eflere Porfirione, ed
Alcioneo Principi degl'ifteffi giganti. Di quelli dice Ifacio apprettò Natal Conti (4). La Terra
mal fopportando /' imprefe contro, i Titani, partorì nei Campi Flegrei di E aliene dei giganti barbati,:

Tom, I.

(1) Un certo pittore Atenione eccellente nella fua pro-
feffione è nominato da Plinio nel lib. j;. cap. ir. dicendo.
Si paragona a Nicia , ed alquanto a lui fi preferì/ce Atenione
Maronita dijcepolo di Glaucione Corintio , e più o/curo nel
colorito, ma in quefta ofcurità più grazio/o, dimodoché rifplende
in effa pittura il fuo fapere . Dipinfe nel tempio a" Eleufia
Filar co, ed in Atene t ajfemblca, la quale chiamarono la paren-
tela , e finalmente Achille fitto mentite fpoglie d una Vergine
con Ulijfe che lo ritrova , ed in una tavola fece fei figure , &
in quella nella quale fi refe più illuftre dipinfe un palafreniere
con un cavallo. Che fé la morte nella fua gioventù non V aveffe
rapito , nefjuno a lui poteva uguagliar]!.

(2) Petron. Arb. fatyr. nel poema intitolato bellum civile
pag. 439. Vedi Omero nelPQdiffea lib. n. v. 304. e feg.

(3) Ovid lib. j. dei Farti veri". 35.

V ampia terra produffe gli empi figli ,
1 Giganti terrìbili , e fier moftri ,
I quaì tentar col lor malvagio ardire
Dì torre a Giove il bel Regno Celefte.
A qucfti perchè fojjero più forti

X

e cn-

Al guerreggiar, la gran lor madre diede
Mille mani , ed i piedi dì ferpente ,
E lor diffe , or movete agli alti Dei
Con ogni veftra forza orrìbil guerra i
Ond' effi .e' apparecchiano di p orre
Subito monte fopra monte , e farfi
Via da poter a lor po/la falìre
Alle Stelle per far col fommo Giove
Guerra crudele , fcellerata > ed empia .
Ma quel gran. Rè del del, cui troppo /piace
Chi cerca d' iualzarfi oltre le forze
Dalla natura avute , 0 dalla forte ,
E et? a pur troppo in odio la fuperhìa,
Con la vindice deftra dal Ciri vibra,
il terribile fulmine, ed i monti
Riverfa con mirabile rovina
Sopra quegli empi, * quali gli avean poftì
Più in alto del lor [ito naturale .
(4) Natalis Comitis Mythol. pag. 548.
 
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