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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0255

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 22?

XLII.

UNA TESTA INCOGNITA

OPERA D1 A U L 0,

Incifa in un Giacinto (i).

DEL MUSEO DEL PRINCIPE LODOVICI BQNCQMPAGNI DI ROMA.

BIfogna certamente credere, che il chiariffimo Baron Stofch non vedefle quefta gemma, della
quale congetturò potere rapprefentare una Diana. Fonda la fua congettura full' avere quefta
Dea la mammella finiftra turgida, così dicendo (2), Quefta femmina incifa in profilo ha ì
capelli legati con una fafeia, ha nuda la parte Jiniftra del petto, con una turgida mammella, la deftra
poi è più depreca, acciò comparifea V altra mammella. Se quefta è veramente V immagine di Diana
ejprejfa con delle mammelle più grojfe, che non fono decenti ad una vergine, forfè è quella, che i Greci
fecondo Paufania (3) hanno chiamata Nutrice dei fanciulli, ed a cui era fiato confaci'ato un tempio
nella città Corone a della Beozia.

Invano fi cerca in quefta gemma la mammella deftra turgida, euendo piuttofto deprefia,
come conviene ad una vergine; onde non fuffifte la di lui oppinione, debole, e falfa; benché
F avrebbe ancora potuta avvalorare con l'autorità di Paufania (4) , il quale dice . Diana e veftita
con una pelle di cervo, con la faretra pendente dagli omeri, tenendo con una vicino una facella, con
V altra due Serpenti._

Io produrrò fopra quefta gemma alcune mie congetture. Primieramente dalla pelle, che
copre gli omeri di quefta femmina, fi potrebbe dedurre eflere una delle Bacchanti, effendo la
pelle uno de' principali caratteri di quefte Deità (5). Quantunque negli antichi monumenti
fi oflervino quefte Deità coronate di ellera, e con capelli fciolti, contuttociò fi trovano
alcune Baccanti con i capelli legati con una fafeia, e neh'iftefTa maniera accomodati, appunto
come nella noftra gemma, conforme ciafeuno può vedere nel Mufeo Fiorentino voi. 1. T. 84.
n. io., e T« 85. num. io., e nelle Gemme dell'Agoftini voi. 1. T. 31. Di quefte Baccanti
dice il chiarimmo Dottor Gori (6). Molte Baccanti con fingolare lavoro incife fono pubblicate nella
T. 84. e 85. le quali non hanno coronata la tefta di ellera, ma di una fafeia : forfè 0 fono Regine,
o femmine feguaci di Bacco, tra le quali fa Olimpìade madre di Alejfandro Rè dei Macedoni (7), e
Mejfalina (8) Imperatrice , per fervirmi di pochi efempiì.

Né farebbe inverifimile la congettura di chi crederle enere in quefta gemma efpreiTa la
ReginaPentefilea una delle Amazzoni, perchè non folo l'accomodamento della tefta le conviene
egregiamente come a Regina, ma la pelle ancora, che le feopre le fpalle, della quale così parla
Paufania (9). Ella è ornata a guifa di una vergine, portando un arco tutto fintile a quello degli Sciti,

ed

(1) Quefta gemma non è fiata incifa in Corniola come
ha affermato Stofch Gem. Ant, pag. 22.

(2) Loc. cit.

(3) Pauf. lib. 4. cap. 34.

(4) Paufan. lib. 8. cap. 37- pag- 6*76.

(5) Di varie forti di pelli erano folite ornarli le Bac-
canti , come di pelle di Capretti, Cervi, Pantere , Tigri ec.
ficcome ancora di pelli di Volpi, chiamate dai Traci
Ballare. Perciò furono dette le Bacchanti BafTaridi, come ci
infegna l'antico Scoliafte di Perfio nella Sat. 1. v. 100.

.....e la Buffartele , che il capo

Sta per troncare a quel vi tei fuperbo ,

E la Menade , a cui regger le Linci

Conviene coi corimbi , Evio ripete .
Da alcuni le Baccanti fon dette Bajjaridi da una forte dì vefte ,
che fende fino ai talloni , della quale fi ferve Bacco, che i Traci
chiamano Bajfari , da altri dalle Volpi , con le pelli delle quali
scornavano le Baccanti . Imperocché ì Traci nominano le Volpi
E'affare. Vedi Phornut. cap. 30, pag. 217. ed Euripide
Bacchae v. 6g$.

(6) Gori Muf. Fior. voi. 1. pag. 173.

(7) Secondo Plutarco nella vita di AlelTandro Magno .

(8) Tacito negli Annali lib. 11. cap. 31.
(0) Pauf. lib. io. cap. 31.
 
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