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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0279

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

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feri encore tei a relever d'avantage les extrémités des oreilles, & à les rendre plus fines, de facon
quelles paroififient s'avancer jufquà la hautear des yeux. Il y a tonte apparence que cette Artijìe
connoiffoit le inerite de fon ouvrage, puifquil y a mis fon noni pour quii paffàt a la pojlérité. On
Ut far. le collier da cbien cene infcription Gre que TAIOC EIIOìEI . Il faut convenir en effet que
te monta» eft un chef-i'oeuvre incomparable, tant pour la beante', & la perfeclìon du dejjein, que
pour la diffìculté de la gravare ; Car quoique les Grenats foient ordinairement d'une nature fablo-
neufe, & par cela ménte trés difficile a polir, neamnoins cette gravur-ci l'efi a affi parfaitement
quune cornaline, 0:1 tonte autre piene ordinaire. Tous les Antiquaires regardent cet ouvrage cam-
me le plus beau, & le plus curieux que l'ori ait va en ce geme.

Non ardirei affermare alcuna cofa di certo incorno alla natura del Cane epfrelfo in
quella gemma. Forfè è una razza di Cane che gli Antichi chiamavano Mololfo, della di
cui ferocità così parla Lucrezio (3)

................Pria fé irritato

Freme il Molofo, e la gran bocca aprendo

Nude moftra le zanne, e i duri denti.

Già i infuno furor pregno, e di rabbia

In fuon molto diverfo altrui minaccia

Da quel che ei latra, e d'urli afforda il mondo.
Si potrebbe ancora giudicare che Caio abbia voluto incidere una teda di un Cane deli'
India, come per modello d'una fierezza Angolare, etfendomi appigliato a queft'oppinione, perchè
File nel lib. della Proprietà degli Animali voi. 1. (4) ci dipinge i Cani dell' India limili al nolìro.
Tra i Cani quello dell' India è fortifftmo, il quale ne pure da vicino teme il Leone ; ma imperturbabile
afpetta a pie fermo il fuperbo nemico, e abbaiando di nuovo ai di lui ruggiti, feroce ! incalza, e lo ftringe
sì fortemente coi denti, che lo getta a terra, e lo lacera coi morfi, e filandogli attaccato lo ftr angola:
che fé alcuno accorrendovi li troncajfe il piede, mentre egli frena la fuperbia del nemico, appena
tenendovi fifa la bocca lo rilafcerebbe. Fa/no fio (come dice Polluce) è il Cane d' Aleffandro di
razza dell' Indie, che contendeva coi Leoni, e fa comprato cento mine, e dopo che fu morto, gli fabbricò
Aleffandro una Città, conforme fcrive Teopompo (5). Non folo quelli ferocillimi Cani combattono co'

Leo-

(3) Lucr. lib. ;. verf. iotfa.

(4) Pnile de Animalium proprietate nel fec. voi. de' Poeti
Greci cap. 33. pag. 222. Vedi Quinto Curzio dell'ìmprefe
di AleiTandro Magno nel principio de! nono libro , e nelle
note di Freinfemio , e Plinio lib. 8. cap. 40. De'Cani dell*
India e loro ilroria vedi Eliano de Nat. Animai, lib. 4.
cap. 19.1 e particolarmente lib. 8. e. i. e Strabonè v. 2.
lib 15 pag. 436"-, e Plutarco de folertia Animai voi. 3.
pag 54. e Diodoro Siculo voi. 2, lib. 17. pag 231.

(5) Polluce neir Onom. dice lib. 5 c.$. U inumanità de-
gli uomini non fu contonta cT incrudelire contro gli uomini
col ferro , e col fuoco , ma moire fi fervirono du Ila ferocia
ilei Cani. Narra ancora Plinio lib. 8. cap. 40. che i Colo-
foni! , ed i Caftabaletifi tenevano le fchìeve di Cani per ufo
della guerra. Quefii erano le prime fchiere, che combattevano
fenza ricufare la pugna. Pollieno umilmente racconta lib.
7. cap 2. pag. 474 che i popoli Cimmeri': d' una grandezza
di corpo ìnvfitata , e bcfiiale avendo intimata la guerra ad
Aliatte , egli conduljé con le fue foldatefche ancora de' fortif-

Jìmi Cani al combattimento , i quali affatiti ì Barbari quafi
riputandoli befiie n uccifero un gran numero , e coflrinfero il
re/laute alla fuga . Anche gl'Ircani ed i Magnefu faceva-
no ufo dei Cani nella guerra conforme dice Eliano de Nat.
Animai, lib 7. cap. 38. Di quello barbaro colhime il Ce-
lebre Sig. de la Montaigne nel lib. 2. dei fuoi faggi cap. 12.

pag. 2oy. racconta che gli Spagnuoli per debellare i po-
poli dell'India Occidentale fi fervirono di fchiere ferocif-
lìme di Cani ,i quali facevano tutte I'azioni militari. Vedi
ancora a quello propolito Bartolommeo de las Cafas o Ca-
faus nel libro intitolato la distruzione dell'Indie pag. ? 3 r.
Lucr zio lib. 5. verf. 1301. dimoura chiaramente che 1' anti-
che nazioni hanno fatto ufo per guerreggiare degli Elefanti,
Leoni, Tori , e Cignali dicendo

...........ìndi a Lucani Buoi

Gravar di torri il vafìo orribil darlo

I Peni , ed iufeguar delle battaglie

A fojfrir le ferite , e in jlrane guife

Di Marte a feompiglìar l' ampie caterve :

Tal d' altro altro poteo l' empia e crudele

Difcordia partorir , che alt uman germe

Foffe poi fp -.ventevole fra V armi t

E tal fempre viepiù dì giorno hi giorno

Della guerra al terror terrore accrebbe .

Tentavo i Tauri anche in battaglia , e fpejjo

Fer prova d? inviar contro i nemici

1 crudeli Cignali, e in lor difefa

l Parti vi mandar feri Leoni

Con feveri maeflri , e coi: armate

Guide , che a moderarli, e porli a freuo

Foff'cr ha fanti ec.
 
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