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'■bus, utptteyiti
nter recenftnlì hi
o). Cantini ov »
rsittiu fan ùw ;
ibet tabulami eja
MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI
249
Leoni, ma ancora cogli Elefanti, come narra Plinio ( lib, 8. cap. 40.) dicendo. Il Rè d'Al-
bania aveva donato un Cane ad Alejfandro Magno, che andava nell' Indie, il quale era di una indo-
lita grandezza. Ejfendofi compiaciuto della fua bellezza, comandò che gli fojfero mejji innanzi degli
Orfi, poi dei Cignali, inoltre delle Cerve, ed il Cane giaceva immobile difprezzando tali animali.
Alejfandro di animo guerriero fdegnatofi, comandò che fojfe uccifo. La fama refe intefo di ciò il
Rè di Albania; perciò gliene mandò un altro con avvifo, che non lo volere efperìmentare in piccole
cofe ; ma con un Leone, 0 con un Elefante, facendoli a fapere, che aveva avuto due Cani di quejla
razza, e che morto quefto non gliene re fava più nejftno. Alejfandro gli mandò contro un Leone,
e fubito fu mejfo in pezzi dal Cane. Dipoi comandò, che fife condotto un Elefante, ne mai fi ral-
legrò quanto di quefto fpettacolo. Il Cane alla vifla dell' Elefante arricciò i peli per tutto U corpo,
e fece uno ftrephofijfimo latrato, dipoi venne innanzi falt andò contro l'Elefante, ed ora di qua, ora di la
con artificiofi combattimento, che era d'uopo a quefto effetto, affollandolo, ed ora evitandolo, finché
facendolo contìnuamente girare intorno, lo gettò al fuolo, e-per la di lui caduta tremò la terra (6).
Inoltre in qualche maniera fi conferma quefto Cane efler dell' Indie per effer d' afpetto molto
feroce. Sono aliai famigliami alia noftra gemma quelli che lì olTervano nel Mufeo Mediceo (7),
ed in quello del Principe Chigi. Ho veduto appreflò il celebre Sig. Antonio Pikler un baf-
forilievo antico di terra cotta rapprefentante una tefta di Cane tale quale la noftra gemma,
arendo ancora il collare colle punte, o (la il Millo al collo.
TSfon fu folo il noftro Artefice che ponefle ogni ftudio nel formare i Cani; moltiffimi
intigni Artefici ancora fi refero celebri nei formare gli animali, e principalmente i Cani, i
quali fono àgli uomini di qualche piacere, ed utilità: tra i quali fi poffono annoverare Leu-
cone (8) Mirane, e Simone (9) ftatuarii. Nicia fimilmente efpreffe con fumata felicità i Ca-
ni (io). Si refe infìgne Lifippo, ed il di lui figliuolo Euticrate (11), e per i Cani e per la
Cacciagione. E maravigliofo fu il Cane fatto da Protogene nella famofa tavola di Jalifo,
della quale così dice Plinio (iz) // capo d'opera di tutte le fue pitture è il Jalifo, il quale è
a Roma dedicato nel tempio della Pace.
Tem. I. li BAC-
(<S) Quefto fatto è'mentovato ancora da Solino. Poi. cap.
19. pag. 7<J. Ancora Dionilìo AlefTandrino veri. 705. pag.
133 dice che il Cane fu vincitore del Leone e delP Elefante
Vedi ancora a quefto propofito Cupero de Elephantis voi.
3 pag. tifi, e 4/.
(7) Vedi la dcfcrhi&nQcel Mufeo, Mediceo, del Ch- Abati;
Lanzi pag. \\,
(•8) Antholog. lib- S. cap, 1.
(9) Plin. lib. 34 cap. 3.
(io) Loc. cit. lib. 35. cap ti.
(11) Loc. cit. lib. 34. cap. 8.
(ti), Loc. cit. Uh. 3;. cap. 19,
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI
249
Leoni, ma ancora cogli Elefanti, come narra Plinio ( lib, 8. cap. 40.) dicendo. Il Rè d'Al-
bania aveva donato un Cane ad Alejfandro Magno, che andava nell' Indie, il quale era di una indo-
lita grandezza. Ejfendofi compiaciuto della fua bellezza, comandò che gli fojfero mejji innanzi degli
Orfi, poi dei Cignali, inoltre delle Cerve, ed il Cane giaceva immobile difprezzando tali animali.
Alejfandro di animo guerriero fdegnatofi, comandò che fojfe uccifo. La fama refe intefo di ciò il
Rè di Albania; perciò gliene mandò un altro con avvifo, che non lo volere efperìmentare in piccole
cofe ; ma con un Leone, 0 con un Elefante, facendoli a fapere, che aveva avuto due Cani di quejla
razza, e che morto quefto non gliene re fava più nejftno. Alejfandro gli mandò contro un Leone,
e fubito fu mejfo in pezzi dal Cane. Dipoi comandò, che fife condotto un Elefante, ne mai fi ral-
legrò quanto di quefto fpettacolo. Il Cane alla vifla dell' Elefante arricciò i peli per tutto U corpo,
e fece uno ftrephofijfimo latrato, dipoi venne innanzi falt andò contro l'Elefante, ed ora di qua, ora di la
con artificiofi combattimento, che era d'uopo a quefto effetto, affollandolo, ed ora evitandolo, finché
facendolo contìnuamente girare intorno, lo gettò al fuolo, e-per la di lui caduta tremò la terra (6).
Inoltre in qualche maniera fi conferma quefto Cane efler dell' Indie per effer d' afpetto molto
feroce. Sono aliai famigliami alia noftra gemma quelli che lì olTervano nel Mufeo Mediceo (7),
ed in quello del Principe Chigi. Ho veduto appreflò il celebre Sig. Antonio Pikler un baf-
forilievo antico di terra cotta rapprefentante una tefta di Cane tale quale la noftra gemma,
arendo ancora il collare colle punte, o (la il Millo al collo.
TSfon fu folo il noftro Artefice che ponefle ogni ftudio nel formare i Cani; moltiffimi
intigni Artefici ancora fi refero celebri nei formare gli animali, e principalmente i Cani, i
quali fono àgli uomini di qualche piacere, ed utilità: tra i quali fi poffono annoverare Leu-
cone (8) Mirane, e Simone (9) ftatuarii. Nicia fimilmente efpreffe con fumata felicità i Ca-
ni (io). Si refe infìgne Lifippo, ed il di lui figliuolo Euticrate (11), e per i Cani e per la
Cacciagione. E maravigliofo fu il Cane fatto da Protogene nella famofa tavola di Jalifo,
della quale così dice Plinio (iz) // capo d'opera di tutte le fue pitture è il Jalifo, il quale è
a Roma dedicato nel tempio della Pace.
Tem. I. li BAC-
(<S) Quefto fatto è'mentovato ancora da Solino. Poi. cap.
19. pag. 7<J. Ancora Dionilìo AlefTandrino veri. 705. pag.
133 dice che il Cane fu vincitore del Leone e delP Elefante
Vedi ancora a quefto propofito Cupero de Elephantis voi.
3 pag. tifi, e 4/.
(7) Vedi la dcfcrhi&nQcel Mufeo, Mediceo, del Ch- Abati;
Lanzi pag. \\,
(•8) Antholog. lib- S. cap, 1.
(9) Plin. lib. 34 cap. 3.
(io) Loc. cit. lib. 35. cap ti.
(11) Loc. cit. lib. 34. cap. 8.
(ti), Loc. cit. Uh. 3;. cap. 19,