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tl c"njecliH
'ales artes
Baroni*^
opofuiffe vili
^ge ilio inferi»
utus. Qiwe i
n, at.jue hnnm
[ypbica exiimtmi
na olim mata
fermi (:
ab elegsntitkm
'.orent q
ntiae, opirMJ»
ìi ut ex kttifine
■cimiti -
alerei
fora f»
nm ti*
(6) Mr+
Baccbiis, v
•morti"15 '
******
Mi co »°l- |-
tris eUi"
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cIj,
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kat"s
Ari"'
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-inft»
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„«*"
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VI
MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 15,
XLVI,
BACCO ET ARIANNA
OPERA DI CARPO,
Incifa in un diafpro ro0b.
£>£Z ifLOTQ MEDICEO ORA DELL' ARCIDUCA D'AUSTRIA GRANDUCA DI TOSCANA. '
[E noi dobbiam giudicare di Carpo da quella unica gemma, che abbiamo incifa col fuo
nome, facilmente potremo conofeere la mediocre perizia dell' Artefice, ed infieme con-
getturare eifer vilìuto circa ai tempi di Settimio Severo, nei quali aveva già principiato, la
decadenza delle Belle Arti, che poi a poco a poco andarono nell'ultima rovina. Se alcuno
farà prevenuto per il fentimento del Chiariffimo Barone Stofch, fpero che dopo che avrà letto
le mie rifleffioni li difingannerà, ed abbraccierà il mio parere. Pare che l'ine i( or e ( dice Stofch (i) )
fi fia propoflo d'imitar Softrato, che forfè è fiato in quefta arte il fuo Maeftro ; ma egli è molto infe-
riore a lui nel difegno, e nel terminare il fuo lavoro, non avendo, confeguita la perizia del Maeftro.
Quello ientimento certamente non par degno di un Antiquario sì illuflre . Primieramente fogna
a creder Carpo difcepolo, ed imitatore dì Softrato, del quale noi parleremo nel fecondo
tomo della noftra opera; imperocché eliftono folamente due Cammei eccellenti di Softrato. In
uno è rapprefentato Amore domando due Leoneflé ( quella gemma era una volta del Cardinale
Ottoboni, al prefente dicono confervarfi nel Mufeo del Duca di Devonskire (2) ) nell'altro una
Biga guidata da una Vittoria . Di Carpo ci refta una fola gemma incifa . Ma tanto è lontana
l'Opera di Carpo dall'eleganza dei lavori di Softrato, che non poflbno tra di loro quelle opere
onninamente paragonarli, e fecondo il noftro Tofcano proverbio vi corre quanto dalla luna ai
granchi. Imperocché le lettere,, nelle quali li legge il nome di Softrato, fono di una eleganza
fublime, e corrifpondenti alla bellezza del lavoro. Le lettere poi di Carpo fono mediocri conformi
alla mediocrità del lavoro: tahnentechè da quefti princìpii non li può ftabilire Softrato efiere
flato il Maeftro di Carpo; e reftandoci due Cammei di Softrato, e di Carpo una fola gemma
incifa (3), io ficuramente mi maraviglio, come mai un Uomo sì illuftre, e colla efperienza di tanti
anni intorno agii antichi monumenti, fi fia indotto a feri vere quelle cpfe, che di fopra abbiamo,
riportate.
In quello diafpro è incifa una Pantera (4), che ha ornato il collo d'una corona; fopra
dì lei cavalca Bacco barbato, ed Arianna dirimpetto a lui ftà a federe fopra la finiftra fpalla
dì quello animale, tenendo col braccio deliro il tirfo, che contempla, legato d'uno fvolazzance
naftro (5). Dal collo di Bacco pende una pelle di capretto (ó),forfè con la delira tiene il tirfo,
e colla finiftra abbraccia la fua innamorata (7). In quella gemma il lavoro di Bacco, e della
Pantera è molto ragionevole, ma quello d'Arianna è difettoliilìmo, eflendo fenza fianchi, e
tutta natiche con un nafo iunghiffimo; ed il volto finalmente d'Arianna non è corriipondente
alla bellezza ed alle proporzioni dell'arte, ma è privo di grazia e venullà propria dì quella
Eroìna. Contuttociò l'illuftre incifore Bartolozzi, eflendo io lontano da Roma, emendò quefti
difetti, conforme ancora lì veggono emendati con tutta l'eleganza dell'arte nel Mufeo Fio-
rentino Voi. 1. Tav. 6.
Eflendo a tutti notiflìma l'Iftoria dell' ingratiftimo Tefeo (8) per i'elegantiflima epiftola
d'Ovidio, e per l'Epitalamio graziofiffimo di Catullo delle Nozze di Peleo, e Tetide,ci conten-
1 i 2 tere-
(i) Stofch Gcm. psg. 28. Gori nel Mufeo Fiorentino
voi. 1. pag. 19. feguita le pedate di Stofch nel dare il giu-
dizio di quello Artefice.
(2) Winkelmann Defcript. pag. i85.
(3) Nel celebre Mufeo Medina di Livorno fi confervano
due gemme di elegantiffimo lavoro con l'ifcrizione del me-
defimo artefice Carpo KAPnOr . Quelle opere fono (tate la-
vorate fullo Itile antico da Flavio Sirleti : in una fono
lapprefentate le figure di Ercole, e di Iole, nell'altra tre
militari coli' iirefla ifcrizione di Carpo . Il Sig. Abate Win-
kelmann loc. cit. pag- 293 ha prefo uno sbaglio parlando
di Carpo , mentre dice, che fi trovano nel Mufeo Mediceodel
mentovato Artefice le tetre unite di Ercole, e di Jole.
(4) Della l'antera vedi Luciano nel Dial. Bacchus v. 3. p. 76%
(5) Delli naftri legati al Tirfo dedicato a Bacco vedi
gli Efpofitori dell'Antichità Ercolane voi. 3. pag. p. n. 14.
e 15. Non folo il Tirfo fu confacrato a Bacco , ma ancora
ai fuoi feguaci, ficcome diMeffalina, come Baccante, dice
Tacito Iib. ir. cap. 3,1, Ejja coi crini fparft feotendo UTir/è»
(6) Seneca Trag. Oedip. v. 43S.
li fianco cinto colla /nera fpoglia
Di fuggitiva Damma.
(7) Bene dice Filollrato di Atiadna Imag. XV. Ma qui
Bacco e dipinto per [imbolo dell' Amore .
(8.) Della narrazione di Arianna, e Bacco vedi Diod.
Siculo lib. 4. cap. 5. e lib. 5. cap. 12. e Ovid. Iib. 3. Fsft.
v. 46";. ce. e Paufania nel lib. io. cap. 29.
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 15,
XLVI,
BACCO ET ARIANNA
OPERA DI CARPO,
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[E noi dobbiam giudicare di Carpo da quella unica gemma, che abbiamo incifa col fuo
nome, facilmente potremo conofeere la mediocre perizia dell' Artefice, ed infieme con-
getturare eifer vilìuto circa ai tempi di Settimio Severo, nei quali aveva già principiato, la
decadenza delle Belle Arti, che poi a poco a poco andarono nell'ultima rovina. Se alcuno
farà prevenuto per il fentimento del Chiariffimo Barone Stofch, fpero che dopo che avrà letto
le mie rifleffioni li difingannerà, ed abbraccierà il mio parere. Pare che l'ine i( or e ( dice Stofch (i) )
fi fia propoflo d'imitar Softrato, che forfè è fiato in quefta arte il fuo Maeftro ; ma egli è molto infe-
riore a lui nel difegno, e nel terminare il fuo lavoro, non avendo, confeguita la perizia del Maeftro.
Quello ientimento certamente non par degno di un Antiquario sì illuflre . Primieramente fogna
a creder Carpo difcepolo, ed imitatore dì Softrato, del quale noi parleremo nel fecondo
tomo della noftra opera; imperocché eliftono folamente due Cammei eccellenti di Softrato. In
uno è rapprefentato Amore domando due Leoneflé ( quella gemma era una volta del Cardinale
Ottoboni, al prefente dicono confervarfi nel Mufeo del Duca di Devonskire (2) ) nell'altro una
Biga guidata da una Vittoria . Di Carpo ci refta una fola gemma incifa . Ma tanto è lontana
l'Opera di Carpo dall'eleganza dei lavori di Softrato, che non poflbno tra di loro quelle opere
onninamente paragonarli, e fecondo il noftro Tofcano proverbio vi corre quanto dalla luna ai
granchi. Imperocché le lettere,, nelle quali li legge il nome di Softrato, fono di una eleganza
fublime, e corrifpondenti alla bellezza del lavoro. Le lettere poi di Carpo fono mediocri conformi
alla mediocrità del lavoro: tahnentechè da quefti princìpii non li può ftabilire Softrato efiere
flato il Maeftro di Carpo; e reftandoci due Cammei di Softrato, e di Carpo una fola gemma
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anni intorno agii antichi monumenti, fi fia indotto a feri vere quelle cpfe, che di fopra abbiamo,
riportate.
In quello diafpro è incifa una Pantera (4), che ha ornato il collo d'una corona; fopra
dì lei cavalca Bacco barbato, ed Arianna dirimpetto a lui ftà a federe fopra la finiftra fpalla
dì quello animale, tenendo col braccio deliro il tirfo, che contempla, legato d'uno fvolazzance
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e colla finiftra abbraccia la fua innamorata (7). In quella gemma il lavoro di Bacco, e della
Pantera è molto ragionevole, ma quello d'Arianna è difettoliilìmo, eflendo fenza fianchi, e
tutta natiche con un nafo iunghiffimo; ed il volto finalmente d'Arianna non è corriipondente
alla bellezza ed alle proporzioni dell'arte, ma è privo di grazia e venullà propria dì quella
Eroìna. Contuttociò l'illuftre incifore Bartolozzi, eflendo io lontano da Roma, emendò quefti
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1 i 2 tere-
(i) Stofch Gcm. psg. 28. Gori nel Mufeo Fiorentino
voi. 1. pag. 19. feguita le pedate di Stofch nel dare il giu-
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(2) Winkelmann Defcript. pag. i85.
(3) Nel celebre Mufeo Medina di Livorno fi confervano
due gemme di elegantiffimo lavoro con l'ifcrizione del me-
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di Carpo , mentre dice, che fi trovano nel Mufeo Mediceodel
mentovato Artefice le tetre unite di Ercole, e di Jole.
(4) Della l'antera vedi Luciano nel Dial. Bacchus v. 3. p. 76%
(5) Delli naftri legati al Tirfo dedicato a Bacco vedi
gli Efpofitori dell'Antichità Ercolane voi. 3. pag. p. n. 14.
e 15. Non folo il Tirfo fu confacrato a Bacco , ma ancora
ai fuoi feguaci, ficcome diMeffalina, come Baccante, dice
Tacito Iib. ir. cap. 3,1, Ejja coi crini fparft feotendo UTir/è»
(6) Seneca Trag. Oedip. v. 43S.
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(7) Bene dice Filollrato di Atiadna Imag. XV. Ma qui
Bacco e dipinto per [imbolo dell' Amore .
(8.) Della narrazione di Arianna, e Bacco vedi Diod.
Siculo lib. 4. cap. 5. e lib. 5. cap. 12. e Ovid. Iib. 3. Fsft.
v. 46";. ce. e Paufania nel lib. io. cap. 29.