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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI
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i bufti, e le ftatue dei Mufei, le battezzano con dei nomi di Filofori, di Eroi, e di uomini
illuflri. Se a Dio piacerà fpero di diminuire molto il numero di tanti famofi Perfonaggi,
dimoftrando evidentemente gli errori, nei quali fono caduti tanti rifpettabili Antiquarii. La
fcienza delle medaglie è talmente neceflaria agli Antiquarii (16), che fenza quella fcienza non
può fare a meno, che non s'ingannino, quando giudicano di qualche monumento di antichità.
Se fi poterle avere una ficura fembianza del volto dell'Eroe Tefeo nell'antica età fiorito, quella
farebbe, che fi oflerva nelle pitture del Mufeo Ercolano, dove nella tav. V- del voi. I. fi vede
Tefeo in piedi preflb l'eftinto inoltro giacente in terra. Quella ancora apparifce del tutto
diffimile dalla noftra gemma.
Noi ftimiamo di avere abbaftanza rigettati gli argomenti di quelli, che affermano di
riconofcere in quella gemma Tefeo; onde venghiamo adeffo a fpiegare il noftro fentimento.
E primieramente noi pretendiamo alla femplice villa della gemma riconofcerfi chiariiììmamente
la faccia di una femmina da qualunque perfona, ancorché abbia deboliflima viltà. Imperocché
quella Angolare bellezza, e grazia del volto, e quei delicatilfimi lineamenti della faccia non
poflbno convenire ad un giovinetto ancorché leggiadriffimo. Ma tralafciando ciò, che gl'ifteffi
occhi giudicano, produchiamo argumenti d'altro genere. Primieramente ciafcun sa la Giunone
Lanuvina effere Hata venerata a Lanuvio detta oggi Civita Lavinia, ed effere ornata nella
jmedefima maniera come il volto di quella femmina efpreflo nella noftra gemma. In moltiffi-
tne medaglie di famiglie Romane fi vede rapprefentata Giunone nell'iftefla forma. Quelle
medaglie però che rifchiarano ad evidenza la noftra queftione, fono le medaglie della famiglia
Papia, Popilia, Procilia, Toria ec. (*) (17), nelle quali chiariifimamente fi vede la tefta di
Giunone coperta con la pelle di Capra con le corna, ed intorno alle tempia le gambe di Capra
coli' unghie ancora dell' iftefia Capra che fotto al collo formano un nodo (18). Ma fé tu efaminerai
i belliffimi lineamenti del volto, dirai e (Te re efpretfa l'iftefla gemma nelle medaglie. Che fé poi
fi aggiungono le lettere fcritte attorno alla tefta della medaglia della famiglia Toria I. S. M. R.
cioè IVNO • SOSP1TA • MAGNA o pure MAXIMA • REGINA • Giunone Servatrice, Grande,
o Mafjima Regina (19) nefluno ci farà che polla dubitare, che il noftro fentimento debba efler
fuori di ogni controversa.
Della Giunone Lanuvina dice Oifelio (20). Quefla Dea ancora fu principalmente dai Romani
venerata in Lanuvio, conforme ne fa teftimonìanza Livio (21). Ai Lanuvini fu data la Cittadinanza,
e refi iproprii Sacrifica, con condizione che il tempio, e il bofcodi Giunone Sofpita (oServatrice)
faiTe comune ai Municipali Lanuvini col popolo Romano. Di qui è che fpejfo s'incontra apprejfo
gli autori, tanto in Livio, che negli altri avere i Romani inondato a Lanuvio per placare co'fagrìfizti
Giunone Sofpita. Contuttocìò dopo al riferir di Livio (22) fu fabbricato da Caio Cornelio Confole nel
foro Olitorio (0 fa piazza degli Erbaggi) alla medefima un tempio in Roma, dicendo. Il Confolo fui
principio del fatto d'arme fece voto di edificare un tempio a Giunone Sofpita, fé in quel
giorno gl'inimici fuflèro ftati da lui rotti, e difperil; & il medefmo Autore (23): In quell'anno
fu-
(i<5) Vedi a quefto propofito Spartemio de Praeft:. & Ufu
Numifm. diflert. p. pag. 754. in 4.
(*) T. XXVII. N. III.
(17) And. Morelli nel Teforo delle medagliedi famiglie
pag. 281. 307, 35i. 411. 607. <5n. Nel rovefeio delle me-
daglie delle famiglie Popilia , e Procitia fi oflerva nell' iftefla
forma Giunone Servatrice , o Lanuvina in atto di cammi-
nare vibrando con la deftra un' afta , e con la finiftra tie-
ne uno feudo bislungo con le fcarpe ritorte. Cicerone
acconciamente a quefta medaglia dice nel lib. 1. della natura
degli Dei cap. 20.. Tanto per verità , quanto a te quella no/ira
Giunone Servatrice, che- tu ni pure dormendo vedi mai fé non
calla pelle di capra, e oli' afta , collo feudo , con le fcarpe ritorte.
In una medaglia dei popoli di Pilo vedefi Giunone colle
corna . Spanem. de Praeft. pag. 3V3- Paufania poi al libro f.
cap. 15. ricorda Giunone Ammonia venerata dagli Elei.
Ci8)L' ufanxa di ornare il capo di pelli, e di raccogliere
l'unghie in un nodo , fi deferive da Claudiano lib. 1. del
Ratto di Proferpina v. 17.
D* edera il crine adorno, il di cui feno
Vela Panica Tigre, e C tigne aurate
Gli formali vago nodo , e tetro piede
Verde Tirfo Mconio ha per fofiegno .
(lo)Spanemionel lib. de Praeft. &Ufu Numifm. pag. 83.
in 4. aflerifee full'autorità di Fefto, e fondato fopra un*
antica ifcrizione. e fopra una medaglia d'Antonino Pio,
chiamarfi Giunone SISPITA . Volpi nell' Antico Lazio
voi. S- pag. 85 riparta un'Ifcrizione confacrata a Giunone
IVNONI. S. M. R OLIVS PRINCEPS cioè Juiioni Soffittar
Magnae Regìnae é"c.
(20) Oifel. nel lib. Thef. Sei. Numifm. pag. 27$.
(21) Liv Dee. 1. Lib. 8. cap. 12.
(12) Liv. Deca 4. lib. 2 cap. 20.
(23) Liv. Deca 4. lib. 4. cap. 27.