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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0311

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i. tf'

MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 279

furono dedicati alcuni tempj ; uno di Giunone Lanuvina nel foro Olitorio ( o fìa piazza degli
erbaggi) fatto per voto, e dato ad edificare quattro anni innanzi da Caio Cornelio Confolo
nella guerra Gallica, & eflendo il medefimo Cenfore lo confagrò. Publio Vittore nella decima
Regione, cioè nel Palazzo pone il tempio della madre degli Dei, aggiungendo. A quello fu vicino
il tempio di Giunone Sofpita, e fimilmente Ovidio (24)

Nel primo dì di queflo mefe adunque Salvatrice potiam dirla in volgare ,•

Si celebra la fefta della Dea Perciò1 ebbe in quefto giorno un nuovo tempio

Sofpita dai Latini detta, noi Là prejfo la gran Madre de Ili Dei.

Glimone facilmente fu finta dagli antichi colla pelle di capra, perchè le fi fagrificavano le capre,
perciò fu dai Lacedemone chiamata mangiatrice di capra, come fcrive Paufania (25) I Lacedemoni!
fono li foli Greci che venerano folennemente Giunone, la quale chiamano mangiatrice di
capra, e fagrificano a lei delle capre. Finalmente perchè noi leggiamo con Fulvio le lettere M. R.
MAGNA opure MAXIMA REGINA, cioè Grande, 0 Majfima Regina,proviene da ciò, che è manifefio
da quefti verfi di Virgilio (2 6) ejfere fiati ambedue quefti cognomi attribuiti a Giunone.
A te ofFerifce a te maffima Giuno.
ed altrove, Della grande Giunone il Nume in pria
Colle preghiere invoca.
Fin qui Oifelio.
Nel Mufeo del Campidoglio fi conferva una elegante ftatua di Giunone Lanuvina con
quella ifcrizione IVNO • LANVMVINA • in vece di LAN WIN A (27). Cioè Giunone
Lanuvina. E nei candelabri di Cafa Barberini (*) fi vede egregiamente efprefla in bafforilievo
una Giunone, ornata della ftola matronale, e della piccola mitra in fronte, tenendo nella de-
lira una lunga afta. La gravità che manifefla nel volto, fa palefe il fuperbo animo di Giu-
none, la piccola mitra dimoftra la di lei dignità, l'afta il dominio. Perciò fi gloriava, come dice
Ovidio (28).

E la prima dì tutte Valtre Dee?
E perchè m? anno pofto nella deftra
Lo Scettro d'or come maggior di tutte,
Se mi fi niega poi cofa sì lieve ?

A me la qual pur fon fior ella, e moglie

Del fommo Giove, che non poco importa,

Ne so qual'io m arrechi a maggior gloria,

Aver tanto Mar ito, 0 F ratei tale. (Dipoi

A che dunque Regina fono detta?
Nel Monte Aventino era dedicato un tempio a Giunone Regina (19). Apprefib gli Elei era un
famofiflimo tempio confagrato a quella Dea, e v'erano inftituiti dei giuochi, nei quali correvano
le ragazze, come ne fa un graziofo racconto Paufania (30). Il medefimo fcrittore (31) parla
di una ftatua grandiffima di Giunone di oro, e di avorio, opera {ingoiare di Policleto, il quale
ha egregiamente fcolpito fopra la corona di quella Dea le Ore, e le Grazie. Haym nel Teforo
Britannico (32) riporta una medaglia di Livia moglie di Augufto, e della di lui figlia Giulia;
nella quale fi vede da una parte Livia trasformata in Giunone con l'ifcrizione /MBIAN HPAN
cioè Livia Giunone: la tefta di Livia con la piccola mitra: dall'altra parte Giulia trasformata
in Venere con la leggenda IVAIAN A<I>POAITHN: cioè Giulia Venere: la Tefta di Giulia.

ER-

(14) Ovid. lib. 2. dei Farti v. ;j.
(2$) Paufania lib. 3. cap. ij.

(26) Virgil, lib. 8. dell'Eneidi v. 84. e lib. 3. V. 437.

(27) Il chiarilfimo Monfignor Bottari parlando di quella
Deità riporca due ifcrizioni, per far vedere eflere fiate più
Giunoni,

(*) T. XXV. N. III.

(28 Ovid. lib. 6. de Falli v. 2?. e V. 37.

(29) Nardini Roma Antica pag. 45;.

(30) Paufania lib j. cap. 16.

(31) Paufania lib. 2. cap. 17.

(32) Haym Teforo Brit. voi. 1. pag. 177.
 
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