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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0315

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI 2%3

L.

DIOMEDE COL PALLADIO

OPERA DI C N E I 0,

In ci fa in una Gemma.
DALLE FORME ORIGINALI DEL SIG. CRISTIANO DEHEN.

ESfendo fiata fabbricata Troia da Ho riferifcono effer caduta dal Cielo una piccola ftatuetta
di Pallade, che dipoi fu detta il Palladio. Perlaqualcofa attoniti i Troiani andarono a
confultare Apollo, e n' ebbero dalla Pitia quella rifpofìa, che Troia non farebbe mai
per cadere, fé fi cuftodiffe nella loro Città il Palladio (1).
Ehi dal Principio della guerra i Greci
Pafero ogni fidanza, ogni lar fpeme
Neil' ajuto di Palla {%)..
Quindi nella guerra intraprefa da' Greci contro di Troja, fu ordinato a Diomede ed Uliffe di
rapire il Palladio, i quali per buche fotterranee, o cloache, falendo fopra la fortezza, e avendo
tolto ogni impedimento con l'uccidere i cuftodi, rapirono il Palladio, Quello fecondo il fentimento
di alcuni fu trafportato a Roma, e dalle Vergini Vertali nel loro tempio confervato (3). Mentre
che quello bruciava, Metello fi gettò dentro il fuoco per confervare il Palladio (4). Molte cofe
puoi vedere nel tomo terzo delle memorie dell' Ifcrizioni e Belle Lettere di Parigi (5) dove fi
riferifcono varie oppinioni fopra quello Palladio, le quali adeflb non fa d'uopo di ponderare.
Non pano fare a meno di non maravigliarmi, come li Scrittori, i quali parlarono di quello
furto del Palladio, abbiano tenuto diverfe oppinioni fopra i rapitori del medefimo. Euripide (6)
fa folo Uliffe il rapitore, Paufania (7) il folo Diomede . Virgilio (8) Ovidio (9) Silio Itali-
co (io) Plinio (11) Quinto Smirneo (13) Conone (13) Dionifio Alicarnaffeo (14) e Ditte Can-
diotto (15) dicono effere fiati rapitori del Palladio Uliffe e Diomede infieme.

Gli Artefici degli antichi Monumenti, i quali efpreflèro il rapimento del Palladio, o diedero
a Diomede Uliffe per compagno di quello furto, o rapprefentarono folamente Diomede rapitore.
Negli antichi Monumenti, che fin adeflb ho veduto, mai li vede rapprefentato folo Uliffe come
rapitor del Palladio ( s 6).

N n 2 In

(1) Vedi Silio Italico lib. 13. v. 41. e circa il Palladio
le note per opera di Drakenborch pag. 657., e 1' eruditiffime
annotazioni di Ezechiele Spanemio l'opra gì' Inni di Calli-
maco voi. 2. pag. 573. (2) Virg. Aen. lib. 2. v. ifo.

(3) Plutarco nella vita di Camillo pag. 301. Fu fama gran-
de che ivi ( cioè nel Tempio di Vefta ) confervafi il Palladio
Troiano portato da Enea in Italia ; perciò fiveggono moltijjime
medaglie di Vefta, che tiene nelle mani il Palladio.

(4) Val. Max. lib. 1. cap. 4. n. 4. Nel quale incendio ( del
Tempio di Veda) Metello gettatefi tra le fiamme prefe il Pal-
ladio , e illefa lo confervi .

(5) Memoires des Ifcrip. pag. 397.

(<S) Eurip. nella Tragedia di Refo Att. 3. fc. 1. v. 501.

(7) Paufan. lib. 1. cap. 22.

(8) Virg. lib. 2. Aen. 163.

(9) Ovid. met. lib. 13. v. 33.7.
(io) Sii. Ital. lib. 13. v. 46*.
(11) Plin. lib. 33. cap.. 12.
{[2) Q.. Smirneo lib. io. v. 349.

(13) Conone nelle narrazioni appretto Fozio cod. i86\
cap. 34.

(14) Dionifio Alle lib. r.

(i;) Ditte Candiotto lib. 5.

(i<S) Il chiariffimo Dottore Gori nel Mufeo Fior. voi. 2.
pag. 68., e nell' Ifcrizioni della Tofcana pag. 7 j. parlando
del Furto del Palladio , trafematamente riferifee e guada
l'autorità degli antichi Scrittori , i quali hanno parlato di
quefta materia ; perciò avviliamo il lettore. Il Dottifiimo Fab-
bretti nella fpiegazione della Colonna Traiana alla Tavola
dell' Iliade pag. 3S4. dice . Quejla imprefa , come narra Eu-
ripide nel Refo v. 501 .fu fatta da Diomede > e par che ciò poffa an-
cora ìnferìrfida quella pittura una volta efifìeute in Atene , di cui
parla Paufania nel Uh. i.cap. 22. dicendo> Ai^Wsi? w , z<siOVo«w5

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Diomede fu prefente & Uliffe, il quale tolfe in Lettino la fa-
retra con le flette di Filottete, V altro, cioè Diomede, tolfe da
Ilio il Palladio. Amafeo sbagliò nella traduzione di quello
luogo confondendo V azione di ambedue, e dicendo . Vi fono
ancora Diomede che porta via da Lamio le flette di Filottete',
ed Uliffe che ruba dalla Rocca d'Ilio il Palladio . Né Silbur-
gio nelle fue note, né 1' Abate Gedoyn nella fua traduzione

Fran-

I
 
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