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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0325

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

2 9.?

mondo danno ancora frefebi e verdeggianti frutti, dai quali quelli che fin dalla tetterà età fi cibano delle
frequenti dottrine acquìflano ottimi fentimemi della fapienza, e introducono tra i Cittadini ì coftumi
umani, e T equità, e la giuftizia, e le leggi, mancando le quali virtù nejfuna città può confervarfi.
Ejfendo dunque che pel fapere degli Scrittori furono privatamente, e pubblicamente preparati tanti van-
taggi agli uomini, giudico che nonfolamente bisognerebbe conferire a queftipalme, e corone, ma ancora
decretar loro dei trionfi, e /limarli degni di effer eonfecrati tra gli Dei. Si devono poi fpi egare quelle
cofe, che inventaron eglino pe' commodi della vita umana: delle quali io riporterò alcune cofe particolari
di pochi ; le quali rìconofeendo neceJJ'ariamente confideranno gli uomini effer e a loro dovuti gli onori.
Quell'aureo fentimento di Vkruvio aveva già fpiegato in poche parole Ifocrate (27) il quale
dice. SpeJJtjJìmo io mi foglio maravigliare, coiìie fia venuto in mente a coloro, i quali furono autori di
quefte folennita, ed iftituirono i giuochi ginnici, di proporre tanti premii alle forze dei corpi; e quelli
i quali fi affaticavano a favore della Repubblica, ed operavano in tal maniera di poter ancora giovare
agli altri, di nejjìmo onore affatto fojfero ricompenfatì, mentre di quefti piuttofto avrebbero dovuto i
me defimi legislatori tenere un fommo conto. Poiché quantunque fi r addoppiafte la forza degli Atleti,
sontuttociò nejfuno ne rifentirebbe alcun vantaggio, ma della prudenza di un folo uomo ne godono tutti
quelli che abbracciano i di lui configli.

Ariftotele nei fuoi problemi (28) efamina le ragioni, perchè gli Antichi onoraffero più i
lottatori, che gli uomini fapienti, dicendo . Perchè gli antichi abbiano ajfegnato ipremii agli efercizii
di combattere col corpo, e nejfuno ne abbia fiabilìti per gli efercizii della fapienza ? Forfè perchè i
giudici per quello che appartiene all' ingegno, 0 più eccellenti, 0 certamente non inferiori dovrebbero
e fere a quelli, ì quali combattono fra di loro? Che fé gli uomini più eccellenti nel fapere dovejfero
combattere, e fi propone fé un premio, farebbero ficur amente privi di giudici. Ma nei combattimenti
della Ginnaftìca ciafeuno colla fola vifta folamente può con integrità giudicare. Parimente quel? autore
dei premii non volle ai fuoi uomini proporre tale combattimento, onde ne nafcejjero principalmente
inimicizie, e grandi fé dizioni; imperocché quando gli uomini fono condannati in qualche cofa del loro
corpo, facilmente fopportano, né diventano nemici di coloro, i quali abbiano così giudicato. Ada fé
fono giudicati uomini più ftolidi, fi fdegnano infinitamente cogV ìjìejfi giudici, e di malijfima voglia
li fopportano, la qual cofa è certamente fedizìofa e fi alida. Inoltre conviene ejfere il premio più eccellente
del combattimento ; perciò il premio dei Ginnaftici combattimenti è più defiderabile, e più eccellente
(he l'iftejfo combattimento. Ma qual premio può ejfere più eccellente della fapienza? Al di lui fenti-
mento pienamente ci accordiamo . Per ornamento di quella tavola aggiungeremo una ftatua (*)
di bellimmo marmo Greco di elegante lavoro, le di cui gambe fono {tate reftaurate dal celebre
Sig. Bartolommeo Cavaceppi. Quefta ftatua rapprefenta un Lottatore efpreifo quali nell' iftefla
maniera che quello della noltra gemma, il quale tiene nella delira mano un vafetto di olio in
atto di ungerfi le membra (19). Al tronco di albero, dove fìà appoggiata la ftatua, li veggono
due contrappeli, i quali fi chiamavano A Iteri, e che fervivano di contrappefo nel fare i falti.
( come fi fervono appunto i noftri ballerini di corda di un baftone con i contrappeli ) Perlaqual-
cofa li può dedurre, che il noftro Lottatore folle celebre nella lotta, e nel falto . Sopra gli
Aiteti vedi Mercuriale nell'arte Ginnaftica lih. 2. cap. 12. lib. 4. cap. 9. dove li veggono le
figure di quefti Alteri, conforme fono quefti appunto attaccati al tronco della noftra ftatua.
Paufanianel lib. 5. cap. 26. deferive a maraviglia quefti Alteri dicendo. Gli Alteri fono contrappefi
degli Atleti di una figura più lunga dì un cerchio, non perfettamente tonda, ma un poco ovale; e da
quella parte che fi prendono con le mani vi fono due manichi, tra i quali fi mettono le dita, come tra
i manichi di cuoio degli feudi. Quanto a quello propofito dille bene Marziale (lib. 14. Epigr. 49.)
Perchè le braccia robufte fi affaticano coli' inutile Altere? quanto meglio è che gli uomini fi efercitino
•a fare le fife ad una vigna.

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(27) Ifocrate nel principio deli' Orazione detta lì Pane
girico .

(28) Ariftot. nei fuoi Problemi cap. 30, n. 11. pag. 13;.
Diogene Laerzio in Solone dice (pag. 30.) dei Lottatori.
Quelli che fi eftf citano fanno fpefe ([orbitanti, e auando vin-

cono fono di danni) alla Repulblica, e fon coronati più in
pregiudizio della patria , che de' nemici . (*) T. XXVI.

(29) Quefta ftatua ora fi truova in Londra ; ma due ftatue
fimili alla noltra (1 oflervano in Villa Medici, in una delle
quali fono attaccati gli Alteri aii un tronco d' albero .
 
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