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cter«, bob.
iperiori i'at.
eftus amoe.
pario vìridi
ardonyches,
im pretium
„;; Epìjltlii, *
/ìj fii M'f
/,*« te*'/*
MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI %97
Che fi terge nel bagno, ancor che guardi
Le vefti fue, pur fon rapite, e tolte,
Catullo nell'epigramma 31. contro i Vibenni dice, 0 Vibennio padre, e figlio bravijfimi ladri dei
bagni. Perciò di quelli ladri abbiamo nel lib. 47. dei digefti il tit. 17. Dei ladri dei bagni.
Erano puniti colla morte tali ladri, come dice Ariftotile (Probi, fe&. 20. pag. 1009.) Chi
ha rubato nei bagni, nella paleftra, 0 nel foro, 0 in altro luogo di quefta forte è punito colla morte,
Quefto gran filofofo rende belliffime ragioni, perchè {blamente tali ladri li punivano colla
morte. Si legge un graziofiflìmo epigramma di Alceo (7) di un Bagnarolo, ed una Meretrice»
Il Bagnarolo e ancor la Meretrice Nel medefimo foglio ambedue lavano
Hanno il coflume fteffo. // buono ed il cattivo.
Molte cole intorno ai bagni fi trovano appreno tutti gli fcrittori dell'antichità (8). Carlo Patino
nelle note alla vita di Tito cap. S. fu quelle parole di Svetonio dice: E per non tralafciar nulla
di popolare fi lavò nelle fue Terme, ammettendovi la plebe: foggiunge: Cioè in quel fupefbijfimo Labro,
fcavato nel fecola pacato nelle Terme di Tito, e di la trafpor tato ne'' giardini del Colle Vaticano, i quali
per Pamenità della veduta fono volgarmente chiamati di Belvedere. Quefto è un grandijfimo Vafo, comune-
mente detto Labro, di marino paria, macchiato di verde, e diafano, che chiamano Mifchio, perche in
fjfo vi fono mefcolate delle malachite, delle fardoniche, agate, criftalli, calcedonii, amatifte, e delle
turchine, ed altre gemme, delle quali non fi può dire il valore, vafo certifftmamente degno che vi fi
lavale un tanto Imperatore, Io non folamente non ho veduto quefto particolariffimo- Labro,
pia uà tampoco ho fentito mai parlarne,
TE-
(7) Alcaei Carmina pag. 403. e Milord Orreri nella vita premelTa ali* Epiftole di Plinio ,
(8) Vedi Memoires des Infcriptipns voi. 1. pag. 43, e fcritta con tant'eleganza , ed erudizione pag. 13. e feg.
feg. Montfaucon Antiq. voi 3. p. 2. pag. aor. e feg. JVTer- e l'antichità dei Bagni di Mefferfchmid, raccolte dall' eoi-
surUle de ArteGymnaftka gap, S. e feg- Baccio deThennis itole di C. Piinip Cecilio fecondo.
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pario vìridi
ardonyches,
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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI %97
Che fi terge nel bagno, ancor che guardi
Le vefti fue, pur fon rapite, e tolte,
Catullo nell'epigramma 31. contro i Vibenni dice, 0 Vibennio padre, e figlio bravijfimi ladri dei
bagni. Perciò di quelli ladri abbiamo nel lib. 47. dei digefti il tit. 17. Dei ladri dei bagni.
Erano puniti colla morte tali ladri, come dice Ariftotile (Probi, fe&. 20. pag. 1009.) Chi
ha rubato nei bagni, nella paleftra, 0 nel foro, 0 in altro luogo di quefta forte è punito colla morte,
Quefto gran filofofo rende belliffime ragioni, perchè {blamente tali ladri li punivano colla
morte. Si legge un graziofiflìmo epigramma di Alceo (7) di un Bagnarolo, ed una Meretrice»
Il Bagnarolo e ancor la Meretrice Nel medefimo foglio ambedue lavano
Hanno il coflume fteffo. // buono ed il cattivo.
Molte cole intorno ai bagni fi trovano appreno tutti gli fcrittori dell'antichità (8). Carlo Patino
nelle note alla vita di Tito cap. S. fu quelle parole di Svetonio dice: E per non tralafciar nulla
di popolare fi lavò nelle fue Terme, ammettendovi la plebe: foggiunge: Cioè in quel fupefbijfimo Labro,
fcavato nel fecola pacato nelle Terme di Tito, e di la trafpor tato ne'' giardini del Colle Vaticano, i quali
per Pamenità della veduta fono volgarmente chiamati di Belvedere. Quefto è un grandijfimo Vafo, comune-
mente detto Labro, di marino paria, macchiato di verde, e diafano, che chiamano Mifchio, perche in
fjfo vi fono mefcolate delle malachite, delle fardoniche, agate, criftalli, calcedonii, amatifte, e delle
turchine, ed altre gemme, delle quali non fi può dire il valore, vafo certifftmamente degno che vi fi
lavale un tanto Imperatore, Io non folamente non ho veduto quefto particolariffimo- Labro,
pia uà tampoco ho fentito mai parlarne,
TE-
(7) Alcaei Carmina pag. 403. e Milord Orreri nella vita premelTa ali* Epiftole di Plinio ,
(8) Vedi Memoires des Infcriptipns voi. 1. pag. 43, e fcritta con tant'eleganza , ed erudizione pag. 13. e feg.
feg. Montfaucon Antiq. voi 3. p. 2. pag. aor. e feg. JVTer- e l'antichità dei Bagni di Mefferfchmid, raccolte dall' eoi-
surUle de ArteGymnaftka gap, S. e feg- Baccio deThennis itole di C. Piinip Cecilio fecondo.