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Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna — 1.1855

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Nr. 2 (Febbrajo 1855)
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Spano, Giovanni: Iscrizioni latine
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https://doi.org/10.11588/diglit.10802#0038

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Lapide di marmo bianco trovata nel 1835 in Porta Vil-
lanova , e precisamente dove oggi è il Teatro diurno. Il
Pigheddu scavava una cisterna, e tra le altre cose che
trovò, come lucerne, lacrirnatoj, piatti ed altro, mi portò questa
iscrizione che ho riposta nella mia raccolta di marmi. But-
tis, se non è nome greco, che in questo caso dovrebbe es-
ser scritto con un t, per trovarsi Butes ricordato più
volte da Virgilio (Aen. V. XI.), è nuovo nell' epigrafia
romana, e sembra nome orientale o affricano; ed è curioso
che in Sardegna siasi conservato il nome di un Porto nel
golfo di Palmas , con questo nome, Porta Buttis. Non si
sa chi gli abbia messo 1' iscrizione se sia stato il Geni-
tore , o altri. Visse 28 anni , e giorni 8. Sotto l'iscrizione
evvi scolpito un cuore, e nel nome Alvius la lett. L è somi-
gliante alla nostra / corsiva, senza 1J apice a parte destra.

6.

D .
VAL .
VIXIT . ANN . L
VAL . VERAT
CONI

Lapide di marmo bianco trovata nella necropoli di Tharros
dal Cav. D. Gaetano Cara, direttore del R. Museo, facendo
scavi nel marzo del 1854. Per esseri nomi abbreviati non
si può sicuramente sapere se il marito alla moglie , o que-
sta a quello abbia messo l'iscrizione. Sembra che Valerio
Verato abbia messo il titolo a Valeria Cres (Candiotta),
se non è un'abbreviazione di Crescenzia. Non è nuovo
in Sardegna di trovarsi simili lapidi col cognome di nazione,
come Sirus, Siculus, Egyptius etc.In questo caso converrebbe
meglio dire che la moglie Valeria Verata pose il titolo a
Valerio Cres (di Creta , cioè Candiolto).

G. Spano
 
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